Alessandro Borghese: “Ho un grandissimo ego”

Alessandro Borghese: “Ho un grandissimo ego ma a casa divento piccolo piccolo”

Germana Bevilacqua

Alessandro Borghese: “Ho un grandissimo ego ma a casa divento piccolo piccolo”

| 20/09/2023
Alessandro Borghese: “Ho un grandissimo ego ma a casa divento piccolo piccolo”

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Alessandro Borghese è sempre sulla cresta dell’onda. Con il suo programma “4 Ristoranti” è tornato in tv dal 3 settembre con una nuova edizione ogni domenica in prima serata su Sky Uno e in streaming su NOW. Ma non solo. In uscita ci sono anche le nuove puntate di “Celebrity Chef”: dal 2 ottobre su TV8 dal lunedì al venerdì alle 19.10. Oltre agli impegni televisivi, lo chef si divide anche nei suoi ristoranti: uno a Milano e l’altro a Venezia. Non si ferma mai, ammette in un’intervista rilasciata a “Vanity Fair”: “Sono sempre in giro, è finita la vacanza, ormai”. Anche se è felice di aver trascorso l’estate in Salento con la moglie Wilma Oliverio e le figlie Alexandra e Arizona. Tra puntate nuove e repliche, Alessandro Borghese è in onda tutto l’anno. “E’ vero – ammette – e mi fa molto piacere, lo riscontro spesso con i più giovani e le famiglie che mi dicono che cenano insieme a me perché non si perdono una puntata. Quando mi rivedo in tv ho modo di vedere un Alessandro che fa spesso l’effetto fisarmonica, che ora si dilata e ora si restringe, senza contare che adesso ho anche il pizzetto bianco. A parte tutto mi diverte vedermi, qualche volta ripesco delle ricette di vecchie edizioni di ‘4 Ristoranti’ per farmi ispirare”.

Alessandro Borghese (Foto Instagram)

“4 Ristoranti”, a fine riprese c’è il rischio che i ristoratori alzino i prezzi

Girando l’Italia tra ristoratori di ogni tipo, sembra che lo spirito competitivo negli anni sia cresciuto parecchio. “Ammazza – esclama lo chef – Quest’anno ho incontrato gente molto agguerrita, tant’è che spesso non riusciamo a montare in puntata tutto quello che succede. Arrivano tutti carichi di entusiasmo, ma il buonismo iniziale in genere dura un giorno perché, poi, iniziano a farsi gli sgambetti fino al tavolo finale. Io, dal mio canto, cerco di fare il paciere, colui che modera i toni a tavola nell’arco dei cinque giorni di registrazione”. E ricorda una storica puntata sulla Calabria dove volarono tantissimi zero. “Tralasciando il fatto di avere la moglie calabrese – scherza – posso dire di essere tornato a grande richiesta in Calabria in questa nuova stagione: a questo giro i concorrenti si sono espressi in toni diversi, pur essendo sempre belli carichi”. E aggiunge: “Anche nelle nuove puntate vedrete qualche zero. Siamo italiani, ci piace un sacco stuzzicarci. Specie quando si tratta di cibo, che ci smuove come il calcio”. Quando si finisce di registrare “4 Ristoranti” c’è il rischio che i ristoratori poi alzino i prezzi: “Sì, è così! Alcuni cercano di fare i gargarozzoni, come si dice a Roma. Questo andrebbe a discapito della qualità, ed è per questo che bisogna fare attenzione a gestire bene il ristorante dopo aver partecipato”.

Alessandro Borghese (Foto da Instagram)

“È più perdonabile la cottura della pasta, ma è meno perdonabile sbagliare il sale nell’acqua”

Alessandro Borghese sottolinea che, parlando di cucina, c’è qualcosa su cui non si può scherzare. “I grandi classici hanno una loro liturgia ben precisa – spiega – Poi ognuno ha dei trucchi e delle varianti, ma è ovvio che ci sia un linguaggio gastronomico corretto da seguire: dallo spaghetto al pomodoro al cappelletto in brodo, dai pizzoccheri a certi piatti della tradizione che devono essere fatti in una certa maniera e basta. Non si deve pasticciare troppo in cucina: io, per esempio, non tollero la carbonara di mare. La carbonara è un’altra cosa, non chiamiamo quel piatto così”. In cucina ci sono errori perdonabili e imperdonabili, precisa Alessandro Borghese. “È più perdonabile la cottura della pasta, ma è meno perdonabile sbagliare il sale nell’acqua – sentenzia – Sono amante della pasta molto al dente, ma bisogna tenere bene a mente una cosa: noi cuochi non dobbiamo insegnare ai commensali a mangiare, ma dobbiamo solo fare da mangiare. Se vuoi bere un vino rosso caldo con una spigola sono fatti tuoi, io posso solo consigliarti che stia meglio con un vino bianco fresco. Ma non sono io a decidere”. E Alessandro Borghese mangia tutto? “Sono un buongustaio, mi piace più o meno tutto: dalle interiora alle lumache, incluse le cose più strane. Non ci sono dei prodotti off limits perché sono un curioso, ho sempre voglia di assaggiare un sacco di cose, l’importante è che le materie prime siano eccellenti. Lì sono schizzinoso. Una volta Marisa Laurito mi ha detto che bisogna ingrassare perché ne valga la pena, mangiando prodotti di qualità. Altrimenti non vale”.

Alessandro Borghese (Foto Instagram)

“Sono l’uomo più competitivo sulla faccia della terra”

Il mestiere di chef non è tutto rose e fiori, anzi, è faticoso e stressante e comporta molti sacrifici, come spiega lo stesso Alessandro Borghese ricordando i suoi inizi: “Quando ero ragazzetto ho girato per tante cucine, dalla Francia all’Inghilterra, ed è ovvio che lì sei solo: devi preparare la tua linea e devi stare attento a non sbagliare. È un lavoro di grande sacrificio, umiltà e passione in cui occorre puntare a tanti piccoli obiettivi per raggiungerne uno più grande. Da ragazzo, per dirle, tornavo a casa dopo una giornata intensa di lavoro e mi buttavo sui libri di cucina. Sono un dispensatore di gioia: volevo dare agli altri piacere e divertimento grazie ai miei piatti”. Poi ammette: “Sono l’uomo più competitivo sulla faccia della terra. Sono stato il primo a portare questo mondo in televisione: mi piace essere precursore e, come può immaginare, sono fornito di un grandissimo ego, altrimenti questo mestiere non lo potrei fare”. E in famiglia? “La mia famiglia ‘tampona’ il mio ego, Con mia moglie e le mie figlie, a casa, divento piccolo piccolo, come tutti gli uomini innamorati”. Ma come fa Alessandro Borghese a dividersi tra famiglia e i mille impegni? “Sono stato oculato nella crescita della mia carriera – spiega – e spero di aver dedicato il tempo giusto alle mie figlie, essendo sempre presente nei momenti giusti. Anche a costo di guidare tutta la notte per arrivare a casa in tempo. Fossi stato solo per la carriera non sarei andato lontano: gli amori ti danno la forza di fare quello che fai. Senza di loro, cosa rimarrebbe?”.
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Alessandro Borghese e la moglie Wilma Oliverio (Foto Instagram)

“Ho paura delle mie figlie che si avvicinano all’adolescenza”

Lo chef è vicino al traguardo dei 50 anni e parla del suo rapporto con il tempo che passa e delle sue paure più grandi: “Quando arriveranno i 50 ci sarà da fare un bilancio, ma non posso lamentarmi. Arrivassero ora non avrei niente da recriminarmi, sarei abbastanza soddisfatto di quello che sono riuscito a fare finora”. “Di cosa ho paura? Delle mie figlie che si avvicinano all’adolescenza, del loro percorso di studi, delle difficoltà che incontreranno. La speranza è di esserci per vederle crescere: questo è il mio pensiero ricorrente. Vorrei insegnare loro a essere libere, a essere donne forti e indipendenti. Spero di riuscire a vederle realizzate”, aggiunge. Che papà è Alessandro Borghese? “Morbido. Parlo tanto, le vizio da far schifo, e non sono bravissimo con le regole. Sono ancora piccole – una ha 7 e l’altra 11 anni -, ma le voglio libere. Io, dopotutto, sono cresciuto con Barbara Bouchet, non proprio una cosa semplice. Ho vissuto nella mia vita tanta libertà, forse troppa. Vorrei dare alle mie figlie quella giusta”.

Barbara Bouchet e Alessandro Borghese (Foto Instagram)

“A un certo punto vorrei rallentare, non voglio essere quello che non molla mai”

Per Alessandro Borghese la madre è stata una motivatrice nel suo percorso di vita e professionale: “Mia mamma è uno spirito libero, una donna indipendente che ha trasmesso questo bagaglio anche a me. Voleva che facessi qualsiasi cosa mi desse la motivazione giusta per alzarmi dal letto la mattina”. Poi torna sul futuro della sua bambine: “Le mie figlie decideranno liberamente se vorranno seguire il mio mestiere o meno. Attualmente una ama andare a cavallo e l’altra vuole diventare una rockstar, le piacciono i Måneskin. Sono cresciute a pane e Led Zeppelin, non poteva che essere così”. E sul suo futuro invece dice: “A un certo punto vorrei rallentare: non vedrei la necessità di andare oltre a ogni costo. Il mio mestiere mi rimarrà attaccato tutta la vita, ma sicuramente farò altro, non voglio essere lo stakanovista che non molla mai”.

Pubblicato il 20/09/2023 18:39

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