Enzo Paolo Turchi, 76 anni, ripercorre la sua vita e la sua carriera in un’intervista al “Corriere della Sera”. Il ballerino e coreografo napoletano torna indietro con la memoria all’infanzia difficile trascorsa nei Quartieri Spagnoli. “Sono storie un po’ bruttarelle – esordisce – mia madre era fuori di testa, mio padre l’ho visto solo tre volte, l’ultima quando è morto. Ad 8 anni per mangiare facevo le pulizie in una bisca. Mi davano 20 lire per comprarmi un panino”.
Enzo Paolo Turchi è venuto al mondo dopo la tragica morte di due sorelline. “Si chiamavano Flora e Fausta – racconta – una aveva 12 anni e l’altra 18 mesi, stava nella carrozzina. A guerra appena finita, erano in strada quando all’improvviso si sganciò un carrarmato che stava passando e le schiacciò. A mia madre fu detto che per compensare il dolore doveva fare altri due figli, così nascemmo io e mia sorella Lydia che ci aggiungemmo ai fratelli più grandi Flavio e Fulvia. Ma fummo proprio maltrattati. Rimasi da solo, non sapevo neanche dove stavano mia madre e i miei fratelli. Ogni tanto mi scrivevano delle cartoline, andavano in giro per sopravvivere. E io la notte piangevo… Ancora oggi non posso stare da solo, devo avere accanto a me la mia famiglia”.
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“Mi chiamavano ‘ricch*one’ quando scendevo e camminavo per i Quartieri”
Diplomato al Teatro San Carlo di Napoli, il marito di Carmen Russo è stato vittima di bullismo. “All’epoca il bullo era il delinquente del domani – spiega – si voleva imporre, picchiava per diventare il capo del quartiere. Oggi i ragazzi fanno i bulli ma solo per divertirsi. Mi chiamavano ‘ricch*one’ quando scendevo e camminavo per i Quartieri. Succede ancora oggi, molto meno però. A volte è colpa di messaggi sbagliati da parte di quei ballerini omosessuali che dicono che la danza è femminile. Non è vero, la danza è forza”. Negli anni passati, Enzo Paolo Turchi si è lamentato in tv della sua pensione di 720 euro. “Ora l’hanno aumentata a 900 – rivela – Quando lo dissi in tv non parlavo per me ma per tutta la mia categoria”.

Enzo Paolo Turchi contro “Ballando con le stelle”
Il suo sogno, si scopre, è “fare il giudice di ‘Amici’, per poter dire anche la mia che è un po’ diversa da quello che dicono loro”. Di sicuro, non lo vedremo mai a “Ballando con le stelle”. “Lì non sono giudici ma opinionisti – afferma lanciando una stilettata al programma – la maggior parte non è competente. Ballando con le stelle non è un programma di danza, contiene balli per persone che non sono ballerine. Faccio un esempio: se le do il testo di una canzone in inglese e le dico: devi impararla, l’impari anche se non conosci l’inglese. Così è il ballo. Per diplomarsi in danza ci vogliono 10 anni, sarebbe troppo comodo poterlo fare in tre mesi!”.