Stefano Tacconi è tornato nello studio di “Verissimo”. Stavolta è entrato sulle sue gambe sorretto solo da due stampelle. Un grandissimo traguardo dopo l’emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma che lo ha colpito un anno e mezzo fa. L’ex campione è tornato a camminare grazie alla sua forza e al sostegno della sua famiglia. La moglie Laura Speranza era presente in studio al suo fianco. I loro figli Andrea, Virginia e Vittoria li hanno poi raggiunti nel corso dell’intervista. Un momento toccante dopo il periodo difficilissimo che ha dovuto affrontare e che adesso può finalmente raccontare parlando al passato. L’ex portiere della Juve, dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito un anno e mezzo fa, ha ripreso a camminare da solo grazie alla fisioterapia e conta di abbandonare le stampelle molto presto. “Adesso sto andando anche con una sola stampella – ha dichiarato orgoglioso – La riabilitazione sta facendo effetto”.
“Una settimana fa, il medico mi ha detto che dovevo operarmi di nuovo”
Stefano Tacconi sta riprendendo possesso della sua vita e ha reimparato a camminare, oltre che a parlare, dopo l’emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. “Dopo una visita di controllo, una settimana fa, il medico mi ha detto che dovevo operarmi di nuovo e ho fatto la terza operazione in tre anni – ha confessato – Per fortuna è andato tutto bene e sono qua di nuovo. Stavolta non mi sono spaventato, ero tranquillo. Dopo quello che ho passato prima questa è stata una sciocchezza”. Quindi ha spiegato il motivo di quest’ultimo intervento: “L’anno e mezzo che sono stato fermo negli ospedali e il mangiare è stato difficile per i miei calcoli al fegato. Ma non ho avuto paura dopo quello che ho passato. Faccio riabilitazione due volte a settimana, non ce la faccio più. Mia moglie mi chiama ‘l’orso’”.
La moglie: “Quando sono andata in ospedale era attaccato a tubi ovunque. È stato tremendo”
Quando è entrata in studio, la moglie Laura Speranza è scoppiata a piangere ricordando i momenti più duri quando ha creduto di perdere davvero suo marito. “È la mia roccia”, ha dichiarato la donna tra le lacrime raccontando quei terribili momenti. “Era il giorno del tuo compleanno quando ti sei sentito male”, ha ricordato Silvia Toffanin. “Quel giorno lui era ad Asti con Andrea e doveva raggiungermi ma poi non l’ho più sentito – ha confidato Laura Speranza – Mi ha chiamato alle 14 mi ha chiamata una dottoressa e mi ha detto che Stefano aveva avuto un aneurisma cerebrale, che era gravissimo, ho ancora il timbro di voce della dottoressa nelle orecchie”. E ancora: “Lui non ha mai mollato. Quando sono andata in ospedale lui era attaccato a tubi ovunque. È stato tremendo avvisare i miei figli”.
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“Quando rischi di perdere una persona, poi ti rendi conto di quanto conti”
La moglie di Stefano Tacconi ha parlato del secondo intervento: “Lui è stato rioperato per una seconda volta e anche quell’operazione è stata devastante, aveva delle allucinazioni devastanti. Vedeva serpenti, cavalli e acqua che scendeva dai soffitti. È stato terribile. Ma anche lì ha avuto la forza di combattere questa cosa. Adesso lo amo più di prima, quando rischi di perdere una persona poi ti rendi conto di quanto conti. Noi non ci possiamo credere che sia a casa con noi”, ha aggiunto la donna visibilmente provata. Anche il campione ha ricordato quei momenti terribili: “Mi arrabbiavo perché vedevo i cavalli fuori dalla finestra ma gli altri non mi credevano. Purtroppo quando viene toccato il cervello è dura”. Poi ha aggiunto: “Ricordavo avvenimenti di 40 anni fa e non quello avevo mangiato il giorno prima”.
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La figlia Virginia: “Eravamo terrorizzati, la notte non dormivamo”
Stefano Tacconi ha dovuto affrontare quattro mesi di riabilitazione a San Giovanni Rotondo. “Abbiamo preso una casa e ci siamo trasferiti tutti li con lui”, ha raccontato il figlio Andrea che non ha mai lasciato solo il padre, neanche un attimo in questo periodo difficile. “Ogni tanto si lamentava, ma noi non lo lasciavamo solo mai!”, ha confessato. Poi la figlia Virginia ha letto una lettera: “Eravamo terrorizzati, la notte non dormivamo, tu hai avuto la forza di un leone, tu sei il nostro orgoglio più grande e la nostra priorità. Tu sei stato forte quando hai dovuto reimparare a respirare, mangiare, parlare e camminare. Noi saremo sempre al tuo fianco, ora è dolere ma presto sarà rinascita”.
