Il giallo di Villa Pamphili, a Rexal Ford un milione di euro

Il giallo di Villa Pamphili, a Rexal Ford quasi un milione di euro di finanziamenti pubblici

Germana Bevilacqua

Il giallo di Villa Pamphili, a Rexal Ford quasi un milione di euro di finanziamenti pubblici

| 20/06/2025
Il giallo di Villa Pamphili, a Rexal Ford quasi un milione di euro di finanziamenti pubblici

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Ancora alta l’attenzione sul giallo di Villa Pamphili a Roma, dove lo scorso 7 giugno sono stati ritrovati i corpi di una bimba di circa un anno e di una donna. Il presunto responsabile del duplice omicidio si fa chiamare Rexal Ford ed è americano. Il suo vero nome è invece Francis Kaufmann. Il 46enne diceva di essere un produttore cinematografico e da qualche tempo viveva a Roma con la donna e la bimba, presumibilmente la figlia. A parte la vicenda già sconcertante del duplice omicidio sulla quale gli inquirenti stanno ancora indagando, c’è un’altra circostanza venuta fuori in queste ore che lascia ulteriormente sgomenti. Il sito di informazione Open ha infatti rivelato che il sedicente produttore, il 27 novembre 2020, è stato fra i tanti beneficiari di un tax credit di 863.595,90 euro, concesso per la produzione del film “Stelle della Notte” del regista Rexal Ford. Lo stesso personaggio che in questi giorni è indagato per il presunto assassinio della compagna di origine russa, Anastasia Trofimova, e della loro bambina Andromeda che avrebbe compiuto un anno lo scorso 14 giugno.
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L’arresto in Grecia di Rexal Ford (Foto video)

Il giallo di Villa Pamphili, l’uomo è in Grecia in attesa di essere estradato

Rexal Ford o meglio Francis Kaufmann è un finto regista cinematografico. L’uomo è fuggito in Grecia dopo il ritrovamento dei corpi della donna e della bimba. Fermato e arrestato pochi giorni dopo, è ora in attesa di essere estradato in Italia per essere interrogato sulle due morti. I finanziamenti concessi fanno riferimento a un decreto a firma di Nicola Borrelli, allora direttore generale cinema e audiovisivo del ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini nel governo Giuseppe Conte bis. Ma sarebbe tutto falso: il nome del regista, la casa di produzione, il passaporto dell’uomo. Il progetto, sempre come si legge su “Open”, risulterebbe presentato da una società di produzione internazionale di Malta, la Tintagel Films Llc. La procedura per ottenere i finanziamenti andava avanti, tanto che per avere l’ok della direzione cinema del ministero il falso produttore si sarebbe fatto assistere da un co-produttore italiano. Alla fine i soldi risulterebbero erogati ed utilizzati tramite una cessione del credito in banca dopo regolare istruttoria dell’istituto di credito.
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Alessandro Giuli e Rexal Ford (Foto Instagram e video)

Alessandro Giuli: “Accerteremo ogni responsabilità e ci comporteremo di conseguenza”

Alla luce dei nuovi risvolti della vicenda il ministero è corso ai ripari, potrebbe revocare il credito e chiedere indietro tutti i crediti concessi. “Se dall’esito degli approfondimenti dovesse emergere un uso irregolare del credito d’imposta oltre alla revoca immediata del beneficio concesso, il produttore verrebbe escluso dai benefici della legge Cinema per 5 anni”, fanno sapere. Lo stesso ministro della Cultura Alessandro Giuli ha scritto una nota in cui parla di responsabilità dei governi precedenti: “Il fatto che Francis Kaufmann, indagato per il terribile omicidio di una donna e di una bambina di 11 mesi, tramite una società su cui sono in corso accertamenti, abbia beneficiato indirettamente di 863mila euro di tax credit raddoppia lo sgomento e la rabbia di fronte a un sistema di finanziamenti al cinema che ha consentito in passato leggerezze e sprechi”.

“Si tratta di ‘distrazioni’ imperdonabili, un’eredità che i governi precedenti ci hanno lasciato rispetto al tax credit – aggiunge -. Siamo già intervenuti e stiamo intervenendo con maggiore decisione per riformare una normativa nelle cui pieghe si sono arricchiti truffatori e forse persone addirittura peggiori. Non permetteremo più che questo accada, accerteremo ogni responsabilità e ci comporteremo di conseguenza”.

I tre fermati più volte dalla polizia, la procura indaga

Ma al di là dello scandalo dei finanziamenti, quello che scuote l’opinione pubblica è la crudeltà dell’uomo, accusato dell’omicidio della 28enne e della bimba. I tre erano stati notati per le strade di Roma e più volte era stata allertata la polizia per i loro litigi per strada. Più volte identificati, gli agenti non avevano attivato alcuna procedura per mettere in salvo la giovane e la bimba. La procura ha quindi aperto un’indagine sui tre controlli di polizia avvenuti a Roma a distanza di pochi giorni. Durante i fermi il sedicente Rexal Ford  ha sempre dichiarato di essere il marito della donna e il padre della bimba ma non si è mai proceduto all’identificazione di madre e figlie. Le verifiche riguardano, in particolare, l’operato di cinque equipaggi coinvolti nei controlli la sera del 20 maggio in via Giulia, nel centro storico della città dove intorno alle 22 l’uomo ubriaco strattonava la donna in sua compagnia che aveva in braccio una bambina. La pattuglia lo identificò come Rexal Ford, nome risultato poi falso.

La ventottenne, senza documenti, disse di chiamarsi Stella Ford. La stessa sera la polizia era nuovamente intervenuta dopo la segnalazione di un passante che aveva visto un uomo, in stato di alterazione, ferito alla testa. La donna stava curando la ferita alla fronte e avrebbe riferito che il marito, ubriaco, si era fatto male sbattendo contro lo spigolo del muro di un palazzo e che non l’aveva maltrattata.

Anastasia Trofimova (Foto video Chi l’ha visto)

La madre della 28enne l’ha riconosciuta dei tatuaggi e ha chiamato “Chi l’ha visto?”

L’ultimo intervento delle pattuglie risale al 5 giugno, quando gli agenti hanno fermato l’uomo da solo con la bambina e quando la donna era presumibilmente già morta. L’uomo beveva del vino da una bottiglia e teneva in braccio la piccola che piangeva disperatamente. Uno dei componenti della pattuglia intervenuta in ausilio al primo equipaggio, una poliziotta, lo ha subito riconosciuto. L’agente gli ha chiesto dove fosse la moglie, ricevendo come risposta che era fuori Roma e aveva affidato a lui la bambina. All’identità della donna e della bimba si è risaliti grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?” di Federica Sciarelli. La madre della 28enne ha contattato la trasmissione dicendo che la donna ritrovata era la figlia Anastasia Anatolyevna Trofimova nata a Omsk il 21 settembre 1996. La bimba era la figlia e si chiamava Andromeda Ford detta Lucia, nata a Malta il 14 giugno 2024.

La donna ha riconosciuto la figlia grazie ai tatuaggi. L’ultimo contatto tra madre e figlia risalirebbe allo scorso 2 giugno quando la 28enne ha scritto per l’ultima volta alla madre Tatiana per dirle che la relazione con l’uomo era problematica. La polizia italiana ritiene che il compagno l’abbia uccisa tramite soffocamento. Per poi uccidere anche Andromeda.

Pubblicato il 20/06/2025 15:38

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