Cardinale svuota gli alcolici del minibar di Santa Marta convinto che siano gratis ma poi arriva il conto e anche il suo disappunto. È uno dei tanti aneddoti che l’arcivescovo in pensione Anselmo Guido Pecorari racconta a Fabrizio Caccia del “Corriere della Sera”. Archiviati i funerali di Papa Francesco, cresce l’attesa per il Conclave da cui verrà fuori il nome del nuovo pontefice. La data di inizio è fissata per il prossimo 7 maggio ma nella Capitale sono già giorni frenetici. Tra una riunione e l’altra, i prelati praticano sport come il tennis, degustano specialità romane e qualcuno non disdegna l’alcool.
Un cardinale non italiano, ad esempio, ha pensato bene di consumare tutti i mini liquori contenuti all’interno di un minibar a Santa Marta, la struttura alberghiera riservata ai religiosi nella quale Papa Francesco aveva scelto di vivere. “Non posso dirvi il nome perché è un mio caro amico, ma un cardinale straniero che pensava fosse tutto gratis ha invitato in stanza un po’ di colleghi per chiacchierare dopo cena e così presto hanno finito tutti i liquori mignon del frigo-bar. Solo che poi lui se li è ritrovati sul conto e c’è rimasto male”, racconta il 79enne mantovano Anselmo Guido Pecorari a Fabrizio Caccia. Del resto, Santa Marta “è come un albergo e per questo bisogna stare attenti”.

“Ho raccomandato ai miei amici inglesi e americani di mettersi in tasca l’anello cardinalizio”
Le migliori riunioni pre Conclave si svolgono a pancia piena, preferibilmente lontano da Santa Marta. I cardinali “parlano, si conoscono, si annusano tra di loro e piano piano cominciano a tracciare l’identikit di quello che sarà il prossimo pontefice dopo Francesco. E vi assicuro che è meglio farlo parlando al ristorante piuttosto che a Santa Marta: fuori a tavola, infatti, si può stare più tranquilli e soprattutto lontani da orecchie indiscrete. L’unico problema è finire la cena prima delle 22.30 sennò poi all’ingresso petriano bisogna chiedere il permesso alle guardie svizzere per rientrare”. Anselmo Guido Pecorari è prodigo di consigli: “Ho raccomandato però, soprattutto ai miei amici inglesi e americani, di lasciare in collegio la veste rossa e di mettersi in tasca l’anello cardinalizio, perché gli osti sennò se ne approfittano e li stangano soprattutto sul vino”.
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Il cardinale che odia perdere a tennis, ecco il suo trucco per evitare la sconfitta
Le giornate pre Conclave trascorrono frenetiche: “Bisogna andare nell’Aula Paolo VI due volte al dì per le Congregazioni generali, partecipare a San Pietro alle messe dei novendiali, visitare le chiese di riferimento, incontrare i fedeli. Così c’è chi prova ogni tanto a rilassarsi”. È il caso del cardinale spagnolo Santos Abril y Castelló appassionato di tennis. Anselmo Guido Pecorari svela il suo trucco per evitare la sconfitta: “Odia perdere e così s’è inventato un escamotage: quando la partita butta male fa un cenno al suo assistente fuori campo, il quale dopo qualche secondo, mentre il match è in corso, lo interrompe dicendo che qualcuno sta cercando urgentemente al telefono il cardinale. E il set è salvo…”.