Venticinque anni fa ci lasciava Moana Pozzi. La prima icona del cinema a luci rosse italiano è scomparsa il 15 settembre 1994. Causa ufficiale: un tumore al fegato. La morte precoce a soli 33 anni ancora oggi avvolta nel mistero. Cancro? Aids? Il marito parlò di eutanasia. A volte la sua stessa scomparsa viene messa in dubbio. Sia perchè mancava il certificato di morte, sia perchè non fu possibile vedere la salma che fu poi cremata, iniziarono a rincorrersi voci di una simulazione al punto che nel 2004 la Procura di Roma aprì un fascicolo nato in seguito ad una biografia sensazionalistica dell’attrice per scoprire se fosse viva o morta.
Definirla pornodiva è riduttivo. Dalla tv alle sfilate di moda, sapeva scandalizzare ma soprattutto incantare il Paese. Dopo l’hard arrivò anche la politica che la vide scendere in campo con il Partito dell’Amore. Con la sua fine prematura si è portata via tanti segreti: le amicizie pericolose e i flirt con uomini politici della Prima Repubblica, il fratello Simone che si dice sia in realtà suo figlio.
Nei giorni scorsi, lo scrittore palermitano Fulvio Abbate ha tentato di smontare il mito di Moana in un’intervista al programma radiofonico “I Lunatici”: “Mi fa pena questa sua mitizzazione. Ho conosciuto personalmente Moana Pozzi, me la presentò personalmente Mario Schifano. Lei non era ciò che è stato raccontato. Era una squillo, diciamo così, che ha avuto la fortuna di diventare una diva. Non credo avesse tutti questi strumenti con cui viene descritta. Viene mitizzata perché diversamente da Cicciolina, che era una profuga ungherese, ha dato la sensazione di essere una ragazza borghese. Veniva da una famiglia normalissima. E’ stata divinizzata, mostrata come fosse una martire, pura e incorrotta, come una protomartire cristiana. Pura retorica. Che Dio l’abbia in gloria. Ho un ricordo affettuoso di lei. Era molto bella, ma era anche venuta bene la chirurgia plastica. Prima di rifarsi aveva un naso da tucano e le guance incavate. Poi i chirurghi l’hanno resa straordinaria in volto. Aveva delle gambe incredibili e dei fianchi straordinari, era grande ma proporzionata. Era molto bella”.
Stasera, nel 25esimo anniversario della sua morte, il canale Iris la omaggerà mandando in onda alle 21.15 l’ultimo film da lei girato nel 1992 dal titolo “Amami”. Nel cast, Novello Novelli, Carlo Buccirosso, Flavio Bucci, Carlo Monni, un giovane Massimo Ceccherini ed i musicisti Edoardo Bennato e Tony Esposito. A seguire, alle 23.15, sarà trasmesso lo speciale inedito “Moana Pozzi: storia di una diva”.
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