Fabio Fazio affida le sue prime parole dopo la morte di Papa Francesco all’agenzia di stampa Adnkronos. Il conduttore ligure ha ospitato diverse volte il Santo Padre a “Che tempo che fa”. L’ultima, lo scorso 19 gennaio. Jorge Mario Bergoglio è scomparso lunedì 21 aprile all’età di 88 anni dopo 12 anni di Pontificato. “Davvero sono molto sconvolto, sono disorientato – dichiara Fabio Fazio all’Adnkronos – Papa Francesco è stato un Papa straordinario perché è stato il Papa di tutti, proprio tutti. Aveva questa clamorosa, unica, straordinaria capacità di leggere nel cuore delle persone. Un Papa che ha conosciuto e amato i poveri, un Papa che ha chiamato a sé tutti. Il suo famoso ‘todos, todos, todos’ significa che è stato un Papa dell’inclusione, che non ha escluso nessuno. Ho avuto il privilegio della sua fiducia ed è stato un regalo della vita”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Il conduttore: “Oggi il mondo è senza la sua luce, ci ha fatto sentire tutti amati”
“Oggi mi sento non solo molto triste ma anche smarrito, come immagino si sentano miliardi di persone nel mondo – aggiunge il conduttore – È stato un Papa che abbiamo aspettato per tanto tempo e che ci ha fatto sentire tutti perdonati, tutti amati, come solo lui ha saputo fare. In questo mondo sempre più buio lui è stato una luce da seguire, l’unico che, in questi anni, ha parlato con saggezza e con umanità di pace, l’unico che ha parlato di prospettive buone in questo mondo sempre più violento e sempre più aggressivo. Oggi il mondo è senza questa luce”.
Papa Francesco a Fabio Fazio: “Ecco perchè chiedo di pregare per me”
Sulla pagina Instagram di “Che tempo che fa”, è apparso uno spezzone di una delle interviste rilasciate da Papa Francesco a Fabio Fazio. “Chiedo sempre di pregare per me perché sono un peccatore e ho bisogno dell’aiuto di Dio per rimanere fedele alla vocazione che lui mi ha dato – diceva il Pontefice – Ognuno ha la propria vocazione, tu hai la tua, fai tanto bene la tua professione che nasce da una vocazione del cuore. Ognuno ha la propria vocazione e deve portarla avanti. Il Signore mi ha chiamato a fare il prete, a fare il vescovo. Come vescovo ho una responsabilità molto grande nei confronti della Chiesa e conosco le mie debolezze. Per questo devo chiedere preghiere perchè io rimanga fedele nel servizio del Signore e non finisca nell’atteggiamento di un pastore mediocre che non si prende cura dell’ovile. Un pastore in mezzo al gregge (…) Il Papa deve conoscere il gregge, deve aiutarlo ad andare avanti”.
