“La mia voce gracchiante, con annesse difficoltà a pronunciare certe consonanti, mi faceva stare male anche da ragazzo”: a parlare così in un’intervista al “Corriere della Sera” è Mario Giordano. Il giornalista Mediaset, al timone di “Fuori dal coro” su Rete 4, è spesso sbeffeggiato dai suoi detrattori per la sua voce a causa della quale, ammette, ho sofferto tanto, tantissimo”. “Quando ho iniziato a fare il giornalista, poi, è stato anche peggio – racconta – nelle conferenze stampa mi mettevo sempre in ultima fila, cercando di stare il più possibile defilato. In quelle condizioni, tutto avevo messo in conto meno una cosa: fare la tv”.
“Esordii in televisione, con questa faccia e questa voce, in prima serata su Rai1, la sera del 7 gennaio 1996 – ricorda – Lavoravo nella redazione di Pinocchio, il programma di Gad Lerner, preparavo le schede. Un giorno Roberto Fontolan, che era il vice di Gad, mi propose di andare in video e di leggerle direttamente io. Ho capito solo dopo che per la tv valgono certe regole opposte rispetto alla carta stampata: nella prima un difetto forte, alla lunga, diventa un valore aggiunto”.
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Mario Giordano: “Ho conosciuto mia moglie in parrocchia, lei ha cresciuto i figli”
Terminati gli studi, Mario Giordano tampinò Vittorio Feltri inviandogli “un quantitativo indefinito di lettere”. “Risposte? Una su cento”, svela. Ma di fatto nessuna chiamata. Nel 1994 Mario Giordano fu assunto a “L’Informazione” quando era già sposato, padre di un figlio e un altro stava per arrivare. “Ho conosciuto Paola in parrocchia – dice a proposito della consorte – Lei ha cresciuto i figli, che poi sarebbero diventati quattro; oggi si occupa di organizzazione di eventi. Arrivati a Milano, campavamo una famiglia con lo stipendio da praticante. Poi l’Informazione chiuse e mi ritrovai in mezzo a una strada. Da lì ricominciai a tampinare Feltri, che nel frattempo era passato alla direzione del Giornale (…) Un giorno, dopo l’ennesima lettera, mi chiese di fare un pezzo sulla sfida per la presidenza di Confindustria, che nel 1996 vedeva contrapposti Gianmarco Moratti e Giorgio Fossa. Nella fattispecie un articolo su quest’ultimo, che per il grande pubblico era una sorta di oggetto misterioso. Mi travestii da operaio, entrai nella sua azienda, feci questo pezzo e lo mandai a Feltri. Nessuna risposta. Il giorno dopo, in edicola, me lo trovai pubblicato in prima pagina. Due giorni dopo mi assunse al Giornale. Feltri confessò che affidarmi quell’incarico era in realtà un modo per togliermi dai piedi per sempre, convinto com’era che non sarei riuscito a cavare un ragno dal buco”.

“Silvio Berlusconi ha sempre criticato il fatto che stessi in tv con la giacca sbottonata”
La conversazione si sposta su Silvio Berlusconi, fondatore di Mediaset. “Divenni direttore di Studio Aperto senza averlo mai conosciuto – rivela Mario Giordano – Avevo parlato con Fedele Confalonieri, ovviamente con Mauro Crippa, e poi avevo conosciuto Pier Silvio, che aveva preso in mano le redini dell’azienda; Berlusconi padre invece non l’avevo mai visto. La prima volta capitò a una cena di Natale ad Arcore, quella con tutti i direttori. Dalla prima all’ultima volta che l’ho incontrato ha sempre criticato il fatto che stessi in tv con la giacca sbottonata. Non l’ho mai accontentato. Non riesco a stare con la giacca abbottonata né con la cravatta in ordine. Però Studio aperto funzionava alla grande: tantissima cronaca nera, moltissimi pezzi sul Grande Fratello, che fino ad allora non trovava cittadinanza nei notiziari, nemmeno in quelli di Mediaset”. “Se i miei figli guardano ‘Fuori dal coro’? Loro dicono di sì. Però non è che li interroghi a fine puntata per averne le prove. Sono un po’ spaventati, a volte, per il numero di minacce che riceviamo”. Mario Giordano è nato ad Alessandria 58 anni fa. Nel 1991 è convolato a nozze con Paola Maravalle. Dalla loro unione sono nati quattro figli: Alice (1993), Lorenzo (1995), Camilla (2003) e Sara (2005). La loro primogenita li ha resi nonni di una femminuccia chiamata Agata.