Silvio Berlusconi è morto il 12 giugno 2023 alle 9.30 all’ospedale San Raffaele di Milano dove era in cura per una leucemia mielomonocitica cronica che lo affliggeva da almeno due anni. Venerdì scorso l’ultimo ricovero, ufficialmente per dei controlli di routine. Certo è che nessuno, a cominciare dai medici che lo seguivano, Alberto Zangrillo in primis, si aspettava un epilogo così funesto per di più in tempi così rapidi.

“All’alba si è aggravato in maniera veloce e improvvisa”

Come ricostruisce l’Adnkronos che cita fonti interne al nosocomio milanese, l’allarme è scattato all’alba quando il leader di Forza Italia “si è aggravato in maniera improvvisa, veloce e abbastanza inaspettata”. E’ sopraggiunto “un evento acuto legato alla malattia con cui l’ex premier conviveva da circa due anni, la leucemia mielomonocitica cronica, e a una produzione del midollo osseo non più equilibrata – ha cambiato il quadro in maniera repentina”.

Venerdì scorso, l’ultimo ricovero al San Raffaele

Venerdì 9 giugno, giorno del suo ultimo ricovero, “gli esami a cui veniva costantemente sottoposto per un monitoraggio attento della patologia ematologica avevano dato dei segnali. La Tac invece non aveva evidenziato altre patologie ed escludeva anche segni che potevano avere a che fare con la polmonite (…) I valori emersi dagli esami di controllo portano comunque alla decisione di anticipare, secondo quanto riportava il bollettino, i controlli programmati per la leucemia”.

Chi si è precipitato al suo capezzale

Oggi, nelle prime ore del mattino, l’aggravamento sfociato nel decesso del leader azzurro. Prima che spirasse, all’ospedale San Raffaele dove si trovava già la compagna Marta Fascina al suo fianco fino all’ultimo, sono giunti nel giro di pochi minuti il fratello Paolo e i figli.
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Il dolore di Alberto Zangrillo: “Io e Lei ci siamo capiti”

“La macchina di Alberto Zangrillo, direttore delle Terapie intensive generale e cardiochirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano e medico dell’ex premier, viene intravista all’alba arrivare in via Olgettina – racconta l’Adnkronos – Il legame del camice bianco con Berlusconi è anche personale (…) Poche le dichiarazioni del medico in quei giorni, segno della difficoltà del momento”. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo ha postato sui social una foto che li ritrae insieme. “Caro Presidente, Le chiedo scusa ma non trovo le parole. Io e Lei ci siamo capiti”, recita la didascalia.