Rapina choc nella villa dell’avvocata matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace. È accaduto nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 maggio. Al momento del furto, Villa delle rane e delle rose – che si trova ad Ameglia, in provincia di La Spezia – era disabitata. La professionista di origine pugliese, che è anche giudice di “Forum”, si trovava altrove. Secondo la ricostruzione fornita dal “Corriere della Sera”, i malviventi che si sono intrufolati nella villa sarebbero stati tre. I ladri hanno messo svaligiato la cassaforte ma il bottino sarebbe di poche migliaia di euro. Una circostanza che ha scatenato la loro furia. I malviventi si sono “vendicati” spaccando vetrate e mobili. I danni ammonterebbero a circa 100mila euro. Ma non è finita qui. Perché hanno anche pestato il custode che dopo aver notato una luce accesa è andato a controllare. La violenta azione in stile Arancia Meccanica si è conclusa con la loro fuga. Ad allertare le forze dell’ordine è stato proprio il custode. Sul posto si sono recati i carabinieri della compagna di Sarzana. Sono in corso le indagini per identificare e scovare i malviventi. Il custode è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale San Bartolomeo di Sarzana.
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Annamaria Bernardini de Pace: “Ho sporto denuncia per rapina e sequestro di persona”
L’avvocata e giudice di “Forum” ha bollato l’accaduto come “sconvolgente”. “In 23 anni di mia residenza a Montemarcello non avevo neanche mai pensato che potesse accadere – ha dichiarato al “Secolo XIX” – Io non ero in casa, hanno picchiato selvaggiamente il mio custode, Daniele, l’unico che si trovava lì considerato il suo lavoro e che è con me fedelissimo da 22 anni in villa. Ho sporto denuncia per rapina e sequestro di persona, perché Daniele è stato legato e picchiato, minacciato ed ha vissuto un’esperienza davvero allucinante”. Annamaria Bernardini de Pace ha poi rilasciato ulteriori dichiarazioni al “Corriere della Sera” in merito alla rapina choc durante la quale è rimasto ferito il custode della sua villa. La celebre avvocata era assente perché si trovava a San Patrignano per tenere una lezione di diritto a 900 ragazzi in recupero dalla tossicodipendenza. “In piena notte, alle 3 circa, ho ricevuto la chiamata dai carabinieri di Ameglia, che mi avvisavano che i ladri erano entrati nella mia villa e che Daniele era in ospedale – racconta – Mi sono sentita male per il mio collaboratore che è stato tenuto stretto, pestato. É pieno di lividi, dalla testa alle ginocchia. L’hanno massacrato. Poi ho passato la notte al telefono con i carabinieri per dare indicazioni sulla casa”.
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L’avvocata: “Mi sento stuprata per corrispondenza, ho subìto una violenza”
“Daniele, che vive in una parte della villa, stava accompagnando la fidanzata all’auto – spiega Annamaria Bernardini de Pace – quando, tornando indietro, si accorto di una luce accesa in casa ed è andato a controllare. È stato allora che due malviventi l’hanno aggredito (mentre un terzo faceva il palo). Volevano sapere dove fosse la cassaforte, cercavano i gioielli. Lui insisteva dicendo che non c’erano: ‘L’avvocato non tiene nulla qui’, diceva. Loro si sono arrabbiati e lo hanno minacciato di morte. Una volta individuata la cassaforte, gli hanno detto che se avessero trovato i gioielli, lo avrebbero ammazzato perché aveva mentito. Brandivano un punteruolo, lo stesso usato per aprire la cassaforte”. Dalla cassaforte i ladri hanno portato via “poche migliaia di euro. Giusto quello che serve per una spesa improvvisa. Mica sono cretina da lasciare i gioielli in una casa di campagna”. Annamaria Bernardini de Pace conferma che i ladri, infuriati per il magro bottino, hanno devastato gli arredi: “Hanno rotto il pavimento in resina, un intero armadio, il letto, le vetrate”. “Mi sento stuprata per corrispondenza, ho subìto una violenza e una violazione, anche se ero lontana – dice – E ho vissuto un’angoscia disperata per Daniele, che mi assiste da vent’anni”. Secondo il suo assistente, i malviventi sarebbero dell’Est. “Non mi era mai successo e vorrei sapere perché adesso”, conclude l’avvocata.