Com’è noto, ad Alessandro Basciano è stato intimato di indossare il braccialetto elettronico dopo la denuncia per stalking e violenze da parte dell’ex fidanzata, Sophie Codegoni, da cui ha avuto una figlia. Il dj e volto televisivo, arrestato lo scorso novembre e scarcerato dopo meno di 48 ore dopo, si dichiara innocente. La procura ha invece disposto il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dall’ex fidanzata e dai luoghi frequentati dall’influencer e non ha il permesso di comunicare con lei. Inoltre dovrà indossare il braccialetto elettronico e nel caso in cui si rifiuti sarà posto agli arresti domiciliari. Tra i motivi si parla di “condotte idonee a generare il perdurante stato di ansia e paura” nella sua vittima.
Nella sua denuncia Sophie Codegoni aveva rappresentato di essere stata stata “condizionata nelle proprie abitudini di vita”. Le prove delle condotte persecutorie di Alessandro Basciano sono emerse da numerose chat acquisite dalla Procura, nelle quali figurano minacce e messaggi offensivi da parte dell’uomo. Quando lo scorso aprile la Cassazione ha confermato e reso definitive le misure cautelari, il dj si trovava a Miami, ma avrebbe dovuto indossare “i dispositivi di controllo a distanza”, cioè il braccialetto elettronico non appena rientrato in Italia, per garantire il rispetto del divieto di avvicinamento e di comunicazione.
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Alessandro Basciano senza braccialetto elettronico: rimandata l’esecuzione della misura
Ma in questa storia c’è un colpo di scena. Nonostante la decisione della Suprema Corte, infatti, Alessandro Basciano è rientrato in Italia ma non ha indossato il dispositivo perché mancano i braccialetti elettronici. Da quanto si apprende al 35enne non è stato infatti applicato il dispositivo per il controllo a distanza, rimandando l’esecuzione della misura a quando ce ne sarà la disponibilità. Una circostanza che preoccupa l’ex fidanzata Sophie Codegoni. L’uomo, prontamente rintracciato in aeroporto al suo rientro in Italia dall’estero, ha avuto notificato il provvedimento di applicazione del dispositivo, ma senza l’effettiva installazione. Non è la prima volta che accade che un soggetto condannato ad indossare il dispositivo resti senza per indisponibilità degli stessi. Le denunce e i casi di “codice rosso” sono in crescita e il ministero della Giustizia fa fatica a stare al passo con il numero elevato di provvedimenti e misure disposte dai giudici.

Il dj sarebbe rientrato in Italia a inizio giugno per una serie di eventi che lo hanno visto protagonista
Sembra che dopo la decisione della Cassazione, Alessandro Basciano trascorra molto tempo all’estero dove sta provando a far ripartire la sua carriera. Come rivelato dall’Adnkronos, il trentacinquenne sarebbe rientrato in Italia a inizio giugno per una serie di eventi che lo hanno visto protagonista. Il dj continua quindi a girare per i luoghi che frequentava prima della condanna, senza il braccialetto elettronico. Sembra che le liste d’attesa per averne uno disponibile siano lunghe. Una questione spinosa sulla quale è intervenuto con una circolare del maggio scorso, anche il ministero della Giustizia. La Procura intanto starebbe per chiudere le indagini su Alessandro Basciano.
Sophie Codegoni in un monologo a “Le Iene”, parlando dell’ex compagno, ha rivelato cosa ha dovuto subire: “Mi ha fatto a pezzi, con le parole, con lo sguardo, con il controllo, con quel modo di farti sentire sbagliato o colpevole”. “Io lo amavo, così tanto da restare anche quando stavo male – ha aggiunto – da credere alle sue promesse sempre uguali, perché piangeva, si inginocchiava, diceva ‘cambierò’ e io speravo. ‘Lì non ci vai, con quello non ci parli, al primo squillo mi devi rispondere’: era geloso perfino della mia libertà e io lo chiamavo ancora amore”.