Il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza per i migranti. Ospite di Paolo Del Debbio a “Dritto e Rovescio”, Vittorio Feltri si esprime così sul fenomeno delle migrazioni di massa: “Non capisco come mai non si possa frenare questo afflusso spaventoso. Avrei anch’io le mie idee ma mi rendo conto che sarebbero accolte male se le esprimessi per l’eccessiva durezza. Penso che l’unico modo per non fare arrivare mille persone al giorno sarebbe quello di dirglielo che non è il caso di venire in Italia perché non abbiamo la possibilità di accoglierli. Non è che lo dico io, sta nei fatti”.

“Mi rendo conto che è un po’ nazista come visione”

“Non abbiamo la possibilità di accoglierli, per cui è bene che rimangano dove sono – sentenzia – Bisognerebbe fare anche una propaganda in questi Paesi perché non penso che chi parte sappia dove va a finire. Però se noi glielo diciamo 10-20 volte forse lo capiscono. Naturalmente la prima nave parte lo stesso, anche se facciamo una propaganda di questo tipo, e va giù. La seconda pure, ma la terza non parte. Mica sono scemi. Sono immigrati ma non sono cretini. Mi rendo conto che è un po’ nazista come visione e io sono tutto fuorché nazista”. “Mi pare realista francamente”, commenta il conduttore.
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“Renzi mi è simpatico, Elly Schlein mi sta sulle pa**e”

Paolo Del Debbio lo invita a dare un voto a Matteo Renzi direttore editoriale de “Il Riformista”. “Io ho una certa simpatia per lui anche se non condivido quasi niente di quello che dice – confessa Vittorio Feltri – Il voto della sufficienza glielo devo dare. Anche sei e mezzo. Anche perché io lo confronto con altri personaggi politici e mi rendo conto che lui è un po’ più sveglio, un po’ più intelligente e anche un po’ più simpatico”. Il direttore editoriale di “Libero” è invece impietoso con Elly Schlein: “Non riesco neanche a pronunciare il suo nome. Non so se si può dire in televisione, ma mi sta sulle pa**e”.

“Gli orsi non sono dei gattoni, se li fai inca**are reagiscono”

Vittorio Feltri dice la sua sull’orsa che ha ucciso Andrea Papi: “Io sono dalla parte dell’orso perché lo sanno tutti che in Trentino ci sono 120 orsi. Non sono dei gattoni, se tu li fai inca**are, quelli reagiscono e si vede anche come. Sono forti, robusti, pesano due quintali. Invece di correre in montagna, a 2000 metri, corri in pianura o a 300 metri dove gli orsi non vanno. Gli orsi poi si spaventano in fretta. Se hai in mano un bastone e pensano che tu voglia fare del male alla prole, si inca**ano. Una fine di questo tipo comunque addolora”.

“Berlusconi ha creato una televisione che compete con la Rai”

Infine, Vittorio Feltri elogia Silvio Berlusconi. “Non nasce in una famiglia di ricconi, non è la famiglia Agnelli – sottolinea – Nasce in una famiglia modesta, il padre faceva l’impiegato di banca. Questo ragazzo studia, studia molto bene, si laurea benissimo e prima ancora di laurearsi comincia a lavorare. Ha creato Milano 2 che è il quartiere più bello di Milano. E’ diventato un impresario edile di grandissimo livello, inimitabile. Finita questa esperienza, si è fatto una televisione privata che ha equiparato quella pubblica. Ha fatto una televisione che compete con la Rai, non con una televisione di quartiere, e ha avuto un successo incredibile”.

“Quest’uomo è un fenomeno e va ammirato”

“Non pago di questo, ha creato una banca insieme a Doris, la Mediolanum, che è una delle più importanti d’Europa – continua – Sono già tre cose abbastanza significative che mi portano ad ammirarlo. Poi avrà i suoi difetti ma io ne ho di più di lui. Dopodiché si compra il Milan e vince tutto. Come fai a dire che quest’uomo è uno stupido? Quest’uomo va ammirato. Arriva Tangentopoli e la politica viene sfasciata. Lui fonda un partito, che è Forza Italia, senza sapere un cavolo di politica. Va alle elezioni dopo pochi mesi e vince. Quest’uomo è un fenomeno. La cosa più bella che ha fatto è che mi ha fatto diventare ricco e di questo lo ringrazio. Siccome sono nato con le pezze al cu*o e a un certo punto invece ho avuto del denaro mi sono sentito leggermente meglio”. “Perché hai cambiato pezze?”, chiede Del Debbio. “No, ho cambiato pantaloni”, chiosa Feltri.