Totò Cascio è stato ospite di Caterina Balivo a “La volta buona” per parlare della sua rinascita e della sua ripartenza dopo un periodo buio. L’attore siciliano è stato il bambino prodigio del film di Giuseppe Tornatore “Nuovo cinema Paradiso”, vincitore di un Oscar per il “Miglior film straniero” nel 1980. Totò Cascio all’epoca aveva appena 8 anni e in quel periodo ha conosciuto fama e notorietà. Un percorso poi interrotto bruscamente fino al suo ritiro. L’attore racconta il suo addio al cinema avvenuto a causa della malattia che lo ha colpito. Totò Cascio soffre infatti di una malattia degenerativa della vista, la retinite pigmentosa, che lo ha costretto a rinunciare alla sua carriera.

“Ho nascosto per anni la mia malattia – racconta a Caterina Balivo – Mi vergognavo. A 10 anni sono stato travolto dalla gloria, da ‘Nuovo cinema paradiso’, io che abitavo in un piccolissimo paese. E poi, dopo un anno travolto dalla retinite pigmentosa con edema maculare, sfido chiunque ad accettare questa nuova condizione. Adesso ripenso a quegli anni, sono stati anni difficili, anni che mi hanno formato, che mi hanno dato tanto e naturalmente per me adesso è qualcosa di bello poter parlare in libertà e cercare di mandare un messaggio di speranza”.
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“La moglie di Andrea Bocelli mi ha dato l’input per scrivere la mia storia”

L’attore parla del suo percorso verso la rinascita fatto di incontri che gli hanno cambiato la vita come quello con Andrea Bocelli e la moglie Veronica Berti. La consorte del celebre tenore è stata la prima ad aiutarlo, a fargli scattare in testa quel click. “Prima di parlare di Andrea, io voglio parlare di una donna straordinaria, della moglie di Andrea, Veronica. Perché sì, Veronica mi ha dato l’input per scrivere la mia storia, per mettere nero su bianco – confessa – Ed è proprio così, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E poi con Andrea c’è stato un confronto, naturalmente mi ha dato dei consigli, io ero già fuori dal mio labirinto”. Da quando ha compiuto 32 anni, i suoi occhi vedono soltanto tanta luce. L’attore ha sempre potuto contare sul sostegno dei genitori e della famiglia. Purtroppo anche suo fratello è stato colpito dalla stessa malattia. Caterina Balivo regala all’attore un dolce video della sua famiglia.

“Per anni aspettavo solo la notte, non vedevo l’ora di chiudere i conti con la veglia “

“La mia famiglia è l’ancora di salvezza – ammette l’attore –  La mamma non c’è più e lei è stata molto importante e dobbiamo ancora metabolizzare e superare sia io che mio padre che miei fratelli. Ci sono stati non giorni ma anni in cui le mie ore trascorrevano nell’attesa della notte. Non vedevo l’ora di chiudere i conti con la veglia. Desideravo che il giorno terminasse per poter dormire e sognare. Perché quando sognavo, vedevo, vedevo bene. E ad ogni risveglio, la disillusione, l’ansia, il peso di un mondo con cui non sapevo più rapportarmi”. Oggi è tutto diverso. Totò Cascio è tornato alla vita, ai suoi progetti e alla sua passione, il cinema e il teatro.

Totò Cascio ha trovato il coraggio per raccontare la sua malattia attraverso un libro dal titolo “La gloria e la prova” giunto alla quinta ristampa e uno spettacolo teatrale. “Sono ripartito, sto facendo anche un laboratorio di regia e sceneggiatura. Del mio percorso rifarei tutto, ho ritrovato la mia spontaneità, la brillantezza attraverso il mio vissuto e attraverso le mie lacrime.  Come scrivo nel libro ‘io e Totò ci siamo ritrovati’”, conclude.