Giovanni Minoli: "Ho raccomandato solo Massimo Giletti"

Giovanni Minoli: “Ho raccomandato solo Massimo Giletti”

Daniela Vitello

Giovanni Minoli: “Ho raccomandato solo Massimo Giletti”

| 26/04/2024
Giovanni Minoli: “Ho raccomandato solo Massimo Giletti”

3' DI LETTURA

Il protagonista della nuova copertina di “7”, settimanale del “Corriere della Sera” è Giovanni Minoli raccontato da Antonio Polito. Nato a Torino il 26 maggio 1945, è sposato con Matilde Bernabei, figlia dell’ex direttore generale della Rai Ettore Bernabei, da cui ha avuto la figlia Giulia. Giovanni Minoli è entrato in Rai nel 1972. Ha condotto “Mixer” e prodotto programmi di successo quali “Quelli della notte” di Renzo Arbore, “Aboccaperta” di Gianfranco Funari e “Blitz” di Gianni Minà. Ma l’unica creatura di cui va fiero e “Un posto al sole”, la soap di Rai3 da lui ideata (è la prima prodotta in Italia, ndr) che va in onda da 27 anni e grazie alla quale ha ricevuto di recente la cittadinanza onoraria di Napoli. “Ha dato occupazione a tremila persone – racconta – e ci si sono fatte le ossa registi come Gabriele Muccino. Tutti mi ricordano come giornalista, ma io sono innanzitutto un manager della tv”. I migliori volti da lui lanciati? “Milena Gabanelli. E Sveva Sagramola. Per non offendere nessuno”, dice senza esitazione.

Giovanni Minoli (Foto Instagram)

“L’ostinazione di Massimo Giletti mi piacque. Lo presi e lo misi alla prova”

Giovanni Minoli racconta di aver raccomandato solo una persona durante la sua lunga carriera e fa il nome di Massimo Giletti. “Era il figlio di un’amica di mia madre – rivela – facevano le dame di beneficenza insieme a Torino. Mia madre mi chiese di dargli una mano. Ma io non andavo tanto d’accordo con lei. Così, quando si presentò il ragazzo la prima volta gli dissi di tornarsene nell’azienda del padre dove lavorava. Rieccolo un anno dopo: stessa risposta. La terza volta appena entrato mi dice: ‘Guardi che mi sono licenziato, non mi può più rimandare in azienda…’. La sua ostinazione mi piacque. Lo presi e lo misi alla prova: il giorno dopo l’avviso di garanzia ad Andreotti gli dissi di appostarsi all’alba davanti alla chiesa dove il senatore andava a messa e di fargli un’intervista per strada. Ci riuscì”.
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Giovanni Minoli (Foto Instagram)

“La tv generalista? L’avevamo data per morta, ma si sta mostrando molto resistente”

Giovanni Minoli elogia Amadeus per come è riuscito a trasformare “Affari Tuoi” facendone un programma di successo. Allo stesso tempo, però, bacchetta la Rai per esserselo lasciato scappare. “Amadeus ha trasformato quel programma in un trattato di sociologia – sottolinea – Lui è il migliore, insieme a Fiorello equivalevano ai Baudo&Carrà della vecchia Rai. Lasciarlo andare via è stata una follia. Spero che abbiano in testa come uscirne, adesso…”. “Questi miracoli di identificazione col Paese può comunque farli solo la tv pubblica: Perché mette il ‘noi’ in primo piano: per questo si chiama pubblica, mentre quella commerciale è la televisione dell’‘io’ – spiega – La tv generalista è la piazza, l’agorà di cui abbiamo ancora bisogno per creare l’unità di tempo e di luogo in cui grandi e piccole vicende possono trasformarsi in eventi, in senso comune nazionale. L’avevamo data per morta, ma quella tv si sta mostrando molto resistente, e tra l’altro sempre più in grado di assorbire e far suo il linguaggio dei new media”.

Alla soglia degli 80 anni, Giovanni Minoli ha mandato il proprio curriculum alla Commissione parlamentare di vigilanza per candidarsi al futuro Consiglio di amministrazione della Rai, e magari a presidente. “Gli dichiaro subito il mio scetticismo – racconta Antonio Polito – sai troppo di televisione per fare il presidente Rai. Però è anche vero – mi risponde – che di questo passo la Rai non sarà più la Rai…”.

Pubblicato il 26/04/2024 16:26

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