Si scatta un selfie mentre ricuce un cadavere dopo l'autopsia

Si scatta un selfie mentre ricuce un cadavere dopo l’autopsia: bufera su una caposala

Daniela Vitello

Si scatta un selfie mentre ricuce un cadavere dopo l’autopsia: bufera su una caposala

| 16/10/2023
Si scatta un selfie mentre ricuce un cadavere dopo l’autopsia: bufera su una caposala

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“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e con la testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, con la testa e con il cuore è un’artista. Buon primo maggio a tutti”. Così scriveva sui social una sanitaria in forza nel reparto di Anatomia e Istologia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi in occasione dell’ultima festa dei lavoratori. A corredo del post, una foto poi rimossa che la ritraeva sorridente mentre con in mano ago ricurvo da chirurgo e filo ricuciva parti del cadavere di un uomo appena sottoposto ad autopsia.

“Quando ero piccola la sarta mi diceva: ‘Filo lungo, maestra pazza’. Si è avverato tutto”

Stando a quanto riporta il “Corriere del Mezzogiorno”, negli scatti pubblicati sui social erano visibili il ventre squarciato e un braccio disteso sul tavolo dell’obitorio. “Quando ero piccola la sarta mi diceva (in dialetto): ‘Filo lungo, maestra pazza’. Si è avverato tutto”, ha scritto la caposala del reparto di Anatomia e Istologia patologica del nosocomio pugliese accanto ad una delle immagini che hanno suscitato lo sdegno della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
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“Offesa al decoro della professione infermieristica, oltre che gesto di pessimo gusto”

“L’argomento è parecchio scivoloso e non so dire se a una caposala sia consentito o meno eseguire la sutura su una salma in obitorio – ha dichiarato il presidente Filippo Anelli – Resta il fatto che le foto scattate con la faccia sorridente davanti al cadavere mi sembrano, comunque, un’offesa al decoro della professione infermieristica, oltre che un gesto di pessimo gusto, per cui l’Ordine degli infermieri potrebbe anche avviare un procedimento disciplinare. Magari, dietro la porta c’erano pure i parenti del defunto a disperarsi per il dolore”.

Il direttore generale dell’Asl Brindisi: “Segnalerò il fatto a chi di competenza”

“Prendo atto stamani di un grave e negligente comportamento attribuito ad una dipendente della Asl Brindisi e risalente a diversi mesi fa – ha affermato il direttore generale dell’Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio – L’azienda prende le distanze da ogni azione individuale che ne comprometta l’integrità e allo stesso tempo non può restare indifferente rispetto a questi episodi, che vanno tuttavia accertati e approfonditi. Mi attiverò a tal fine segnalando il fatto a chi di competenza”.

Pubblicato il 16/10/2023 14:08

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