Sara Meucci, la modella affetta da tricotillomania

Sara Meucci, la modella affetta da tricotillomania

Germana Bevilacqua

Sara Meucci, la modella affetta da tricotillomania

| 30/10/2023
Sara Meucci, la modella affetta da tricotillomania

5' DI LETTURA

Francesca Fialdini è tornata domenica 29 ottobre 2023, su RaiUno, con una nuova puntata di “Da noi… a ruota libera”. Tra gli ospiti in studio, anche Miss Swirl, nome d’arte di Sara Meucci, modella di fama internazionale che fin dalla giovane età ha dovuto fare i conti con un disturbo chiamato tricotillomania. Si tratta di una patologia che porta il soggetto a strapparsi capelli, sopracciglia e ciglia. La modella ha parlato della sua condizione e del suo lungo percorso di consapevolezza e accettazione. Oggi, grazie alla sua forza, è un esempio per molte donne.

Sara Meucci (Foto da video)

“Mi disegnavo un ricciolo sul volto perché distoglieva l’attenzione della gente”

Swirl in inglese significa vortice, turbinio ma anche ricciolo. “Me lo sono disegnata io sul viso con l’eye-liner quando ero piccola – ha raccontato – e mi ha accompagnato per molto tempo, adesso è diventato il mio nome. Quando avevo 12 anni ero una ragazzina depressa, non uscivo mai di casa e giocavo con un videogioco che insegnava il make-up. Per me quella è stata la svolta perché ha aperto la mia creatività”. Poi ha spiegato: “Perché mi disegnavo un ricciolo sul volto? Perché distoglieva l’attenzione della gente da ciò che mi mancava e la portava su qualcosa di eccentrico e divertente”.

Sara Meucci e Francesca Fialdini (Foto da video)

“Ho iniziato a strapparmi le ciglia, poi sono passata a sopracciglia e capelli”

Oggi Sara Meucci è una modella affermata e vive a Londra, ma ad un certo punto della sua vita ha anche attraversato il buio. Francesca Fialdini le ha chiesto di raccontare la sua storia: “Ti ricordi la prima volta che hai iniziato a strapparti i capelli?”. “E’ iniziato da piccolissima, quasi per gioco – ha ricordato – ho iniziato con le ciglia, stavo giocando con mia cugina, avevo 11 anni. Da quella sera io non ho più smesso di strapparmi le ciglia, ma non sapevo perché la mia mano continuava a tornare su gli occhi e quando ho finito le ciglia sono passata le sopracciglia. Poi i miei genitori si sono accorti che mancava qualcosa rispetto a prima sul mio viso, in seguito ho iniziato a strapparmi anche i capelli”.

Sara Meucci e Francesca Fialdini (Foto da video)

“Non mi scorderò mai quando i miei genitori si sono accorti che mi mancavano le ciglia”

Sara Meucci soffre di un disturbo che si chiama tricotillomania, termine con cui si indica la mania di strapparsi i peli. “E’ un termine scientifico – ha illustrato – ma in realtà è un comportamento molto comune e che viene insieme ad altri comportamenti quali a mangiarsi le unghie, mordersi il labbro, mordersi le guance o anche la dermotrillomania, che invece è concentrata sulla pelle”. “Questa malattia ha modificato molto la mia immagine – ha affermato la modella – quando i miei genitori si sono accorti che mi mancavano le ciglia me lo ricorderò per sempre. Eravamo a tavola, a cena ed ero molto piccola, io non sapevo che stavo facendo qualcosa di male, loro mi hanno guardata e ho visto mia madre terrorizzata che mi ha chiesto ‘cosa ti è successo?’”. Poi ha ricordato: “Da quel giorno ho iniziato a nasconderlo. Prima di arrivare a una diagnosi abbiamo girato parecchi medici, perché io negavo di essere la responsabile, provavo un senso di vergogna, ma non riuscivo a smettere. Più lo facevo, più mi vergognavo, più lo volevo fare, era un circolo vizioso”.
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Sara Meucci con i genitori (Foto da video)

“A strappare i capelli provi piacere, una sensazione di armonia”

Tutto è cambiato quando la giovane ha svelato di essere lei a strapparsi i capelli: “Ho trovato il coraggio di dirlo ai miei genitori e ho iniziato a vedere i terapeuti”. “A strappare i capelli provi piacere, una sensazione di armonia, di essere protetto, è una cosa che ti decomprime, ma è un disturbo ossessivo-compulsivo”, ha spiegato. A un certo punto, la debolezza e la fragilità sono diventate un punto di svolta nella vita di Sara Meucci. “Ho passato tutta l’adolescenza a vedermi come un mostro – ha confessato – Quando mi guardavo allo specchio non capivo perché le persone mi dicessero che ero bella. A volte non uscivo di casa perché non riuscivo ad attaccare le ciglia finte. La mia famiglia e i miei amici, sono state le persone che mi hanno sempre protetta e voluto bene, quando io non mi volevo bene, quando io non mi amavo loro mi amavano di più. Mi hanno sempre difesa davanti a tutti, io non ho mai dovuto difendermi da nessuno perché c’erano sempre loro in primo piano davanti a me”.

Sara Meucci (Foto da video)

“Il tricologo mi ha confermato che i capelli non sarebbero ricresciuti mai”

“Sono arrivata a vent’anni, dopo anni di depressione e ansia, anni in cui avevo portato la bandana in testa da tutta la vita – ha raccontato ancora la modella -. Poi ho avuto il mio primo attacco di panico. Lì ho capito che ero pronta a intraprendere un percorso di analisi e riprendere in mano la mia vita. È cominciata la mia risalita”. E ha aggiunto: “Ho fatto una visita dal tricologo che mi ha confermato che i capelli non sarebbero ricresciuti mai, perché i danni che ho fatto sono permanenti e non posso fare il trapianto”. Quando ti sei proposta nel mondo della moda cosa ti hanno detto? “A Firenze mi hanno consigliato di andar via dall’Italia, mi hanno detto vai a Berlino o vai a Londra e io scelto Londra. Ho venduto tutto quello che avevo, ho salutato tutti e mi sono trasferita”. Oggi Sara Meucci è una modella affermata ed è diventata un punto di riferimento per chi, quotidianamente, lotta con problemi legati all’aspetto fisico e all’accettazione di sé.

Pubblicato il 30/10/2023 17:36

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