Paolo Crepet senza peli sulla lingua sulle nozze veneziane di Jeff Bezos e Lauren Sánchez. Il noto psichiatra e sociologo, esperto nella tematica del disagio giovanile, è stato interpellato sull’argomento da Candida Morvillo. La penna del “Corriere della Sera”, spesso ospite come opinionista in tv, ha chiesto cosa c’è all’origine di quello che ha definito “un interesse da follia collettiva” per il matrimonio del patron di Amazon e della giornalista e conduttrice statunitense. “Premetto che a me di Bezos non frega un accidente – sentenzia il professor Crepet – Se a qualcuno piace quella roba in cui i soldi sono il trionfo di tutto, benissimo. Non parlo di lui, non commento. Ma una cosa devo dirla: questo matrimonio è il peggiore esempio che possiamo dare ai giovani, peggio di così non c’è niente. Non una cosa, ma tre giorni di cose… Questi matrimoni di tre giorni li conosco: da giovane, in India, sono stato a quelli dei maraja, una noia infinita, un incubo”.
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“Solo uno su un miliardo si arricchisce, così prendiamo in giro i giovani”
“Un evento simile comunica ai giovani che tutto è visibilità, tutto è soldi, tutto è finto – argomenta Paolo Crepet – La cultura non c’è, non è nominata. Mi riferisco al coro genuflesso del Triveneto che accoglie Bezos come se fosse Ernest Hemingway. Io posso dire questo, non giudicare com’erano vestite le sorelle”. “Le Kardashian?”, chiede Candida Morvillo. “Che ne so io – risponde piccato – (…) Mi preoccupano invece le ragazzine che affollano le calli per vedere le signore che spendono settemila euro per una borsa. Non si ragiona così: io posso tutto perché ho i soldi… Ma solo uno su un miliardo si arricchisce e così prendiamo in giro i giovani. Domani uno si sposa a Chioggia e fa tre giorni di festa, come Bezos. Ma prima ha pensato qualcosa? Ha letto un libro? Questi eventi non comunicano niente di affascinante”.

Paolo Crepet stronca il matrimonio di Jeff Bezos: “Questo non è lo star system”
Il noto psichiatra e sociologo dice la sua anche sugli invitati: “C’era lo star system, ma non ho visto Marlon Brando. Questo non è lo star system. Brando era un ribelle! DiCaprio è un ribelle di che? La mia famiglia viene da Venezia e io ho amato la Venezia di Giuseppe Cipriani e di Peggy Guggenheim. Ma cosa c’entra quello che vediamo con Peggy che porta Jackson Pollock a Venezia? Questo è un mondo in cui i padri insegnano ai figli che tutto dipende da quanto guadagnano. È un occidente moribondo e una Venezia da cui Luchino Visconti sarebbe scappato, è Morte a Venezia”. A Paolo Crepet non piacciono né i giovani che hanno contestato la scelta di Jeff Bezos di sposarsi in Laguna (“Mi interessa chi produce pensiero, non solo opposizione. E non mi piace chi dice ‘tu a Venezia non ci puoi stare’) né chi parla di nozze kitsch (“Alla fine, è invidia sociale, torniamo al tema del denaro”). “Dobbiamo guardarci dal dire a un ventenne: devi pensare solo al corpo e ai soldi”, suggerisce.

L’accordo prematrimoniale tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez
Restando in tema di soldi, Jeff Bezos – come tante celebrities dal conto corrente milionario – prima di dire sì per la seconda volta nella sua vita è corso ai ripari facendo stipulare a Lauren Sánchez un “prenup” (diminutivo di “prenuptial agreement”), un accordo prematrimoniale che salvaguarda il suo ingente patrimonio. Come ricorda “Il Messaggero”, il terzo uomo più ricco del mondo ha dovuto sborsare alla prima moglie MacKenzie Scott 40 miliardi di dollari. I due erano convolati a nozze nel 1993. Il divorzio è arrivato nel 2019. Il contratto stipulato con Lauren Sánchez preserva le proprietà presenti e passate di Jeff Bezos. In caso di divorzio, la giornalista e conduttrice televisiva americana incasserà una somma che non potrà superare una certa soglia.

Gli accordi prematrimoniali vengono spesso personalizzati con clausole eccentrice
I contratti prematrimoniali sono diventati un must tra le celebrità, non solo per tutelare patrimoni milionari, ma anche per evitare drammi legali da copertina. Questi accordi, firmati prima del matrimonio, stabiliscono in anticipo come dividere beni e finanze in caso di divorzio, trasformandosi in una sorta di “assicurazione sentimentale”. Star di Hollywood e influencer di alto profilo li considerano ormai una prassi, non un tabù, spesso personalizzandoli con clausole eccentriche: dai limiti sui post social dopo la rottura, ai bonus per la fedeltà coniugale. Una moda che riflette la volontà di proteggere sé stessi tanto quanto i propri brand.
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Jackie Kennedy fu la prima donna famosa a pretendere un “prenup”
La prima donna famosa a pretendere un “prenup” fu Jackie Kennedy, vedova del presidente John Fitzgerald Kennedy, quando nel 1968 convolò a nozze con l’armatore greco Aristotele Onassis. I due non si amavano. Lei cercava stabilità economica, lui desiderava una compagna meno impegnativa di Maria Callas da esibire in pubblico e in barca. Il contratto, articolato in ben 170 clausole, stabiliva che Jackie avrebbe percepito tre milioni di dollari all’anno (oggi equivalenti a circa 30 milioni), 25 milioni in caso di divorzio e ulteriori 9,6 milioni per ogni anno di matrimonio. Se Onassis fosse morto, a lei sarebbero spettati 40 milioni. L’accordo prevedeva anche camere separate e una clausola specifica sulla vita sessuale: non più di tre rapporti al mese.