Per Mariolina Venezia, la creatrice di Imma Tataranni protagonista di un’accesa lite con Vanessa Scalera (l’attrice che presta il volto al suo personaggio sul piccolo schermo, ndr), l’ingratitudine è una qualità. Come anche la provocazione, ovvero quella che ha lanciato ieri in conferenza stampa accusando la Scalera di essersi spesso dimenticata di ringraziarla pubblicamente. “Io non ti devo nulla”, ha risposto l’attrice. “Imma Tataranni è un personaggio sul filo del rasoio, un passo in più e diventa antipatica – spiega Mariolina Venezia in un’intervista a “La Stampa” – E io ho voluto fare una piccola provocazione, come farebbe la mia Imma. Ci credo fermamente, in campo intellettuale, perché è sinonimo di libertà (…) Credo che provocare sia molto importante per non appiattire i discorsi, come a volte capita”. Allo stesso modo, la scrittrice elogia il cattivo carattere “perché è una prova di non voler scendere a compromessi”. “Sono convinta che un artista non debba essere grato a nulla se non alla sua arte, al suo talento”, aggiunge.

“So bene che le trasposizioni sono difficili e bisogna conciliare tante esigenze”
Alla domanda se sia difficile per uno scrittore vedere il suo personaggio passare dalla carta alla tv, Mariolina Venezia risponde: “Io amo la televisione, soprattutto la Rai: credo nel grande racconto popolare che può fare solo una tv generalista, mi piace la sfida di parlare a tante persone senza abbassare la qualità. Il mio primo lavoro è stato quello di sceneggiatrice per le serie tv, da ‘La squadra’ a ‘Don Matteo’ in giù: quindi so bene che le trasposizioni sono difficili e bisogna conciliare tante esigenze, quelle dell’autore, del regista, della produzione… Quando poi si raggiungono certi risultati come con Imma vuol dire che il gioco è riuscito”.
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Mariolina Venezia su Vanessa Scalera: “Mi sembrava troppo bella per somigliare a Imma”
Nell’intervista al quotidiano “La Stampa”, Mariolina Venezia ammette che all’inizio era perplessa rispetto alla scelta di Vanessa Scalera. “Non ero convinta del suo aspetto fisico, mi sembrava troppo bella per somigliare a Imma – argomenta – Lei è slanciata, elegante, io invece descrivo il personaggio come bassa e tracagnotta, funzionale a un certo discorso sull’immagine della donna che cerco di fare. D’altronde anche Camilleri inizialmente aveva detto che Montalbano non se lo immaginava come Zingaretti”. “Con il senno di poi la Scalera mi pare perfetta – afferma – per esempio all’inizio ero preoccupata di come avrebbe messo i tacchi, per Imma sono un modo per non sentirsi in inferiorità con gli uomini, ma Scalera, che è una bravissima attrice, è riuscita a rendere questo senso di rivalsa anche con il suo aspetto longilineo”.
“Per raccontare Imma mi sono ispirata a persone e ad avvenimenti reali ma non a me stessa”
Secondo Mariolina Venezia, il personaggio non è né di chi l’ha creato e né di lo impersona. “Il personaggio ha una sua forza che vince sia sull’attore che sull’autore – dice – Infatti ogni autore seriale riaggiusta strada facendo il suo personaggio, pensi a Maigret. Quello dei primi libri non è quello degli ultimi. Per raccontarla mi sono ispirata a persone e ad avvenimenti reali ma non a me stessa. Pian piano, quando si vive a lungo con un personaggio, gli si somiglia sempre più: oggi sono stata Imma”.