Una ragazza lascia il fidanzato in chat e decide di rendere pubblica la conversazione in una pagina social. La giovane che dice di chiamarsi Lara ha deciso di condividere, lo scorso 13 maggio, la sua storia sulla pagina Facebook ‘Mentire di fronte alle spunte blu’. Una vicenda emblematica che mette a nudo una realtà spesso dolorosa per molte donne: un uomo che umilia e pretende. A pubblicare il tutto è il sito Deejay.it.
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“Dico alle ragazze di prendere coraggio per dire basta una volta per tutte”
La giovane scrive: “Ciao Spunte Blu, mi chiamo Lara e sono fiera di dirvi che ho preso una decisione drastica ma liberatoria, per il bene della mia vita. Vi mando questi screen per dire a tutte le ragazze che si trovano e che si sono trovate nella mia situazione di non avere paura, e prendere coraggio per dire basta una volta per tutte”.
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“Nessuno ha il diritto di trattarvi male”
Il messaggio continua così: “Il mio ragazzo ha preteso una torta per il suo compleanno, nonostante io non avessi materialmente il tempo per potergliela fare, e così ho deciso di mettere un punto a queste pretese. Nessuno ha il diritto di trattarvi male, o farvi sentire non abbastanza. Nessuno. Imparate a scegliere, fate come ho fatto io”.
Lascia il fidanzato in chat: lei aveva comprato due muffin, lui voleva la torta
Ecco i fatti. Il ragazzo ha compiuto gli anni e Lara gli ha inviato la foto di due muffin che aveva comprato per festeggiare il suo compleanno spiegando di non avere tempo per fare una torna vera. Da lì è iniziata una discussione accesa tra i due con il fidanzato che pretendeva la torta paragonando la ragazza alla madre. L’uomo si è subito mostrato indispettito dicendole che per il suo compleanno pretendeva una vera torta e non due semplici dolci, “anche brutti” come ha tenuto a precisare.
“Se non sei all’altezza del ruolo non è mica un problema mio”
La ragazza gli ha spiegato le sue ragioni e lui ha reagito usando frasi pesanti quali: “Ma quanto puoi essere scarsa?”. O ancora: “Se non sei all’altezza del ruolo non è mica un problema mio”. Lara è rimasta di stucco di fronte alle parole del fidanzato e quando lui ha continuato a minacciarla di non volerla proprio vedere nel giorno del suo compleanno, ha preso una decisione.
“Se vuoi la torta chiedila a tua madre”
Il ragazzo ha esaltato le qualità della madre dicendo che lei una torta per il compleanno non gliel’ha mai fatta mancare sottolineando l’inadeguatezza della fidanzata. Ma dopo aver ricevuto una serie di insulti non troppo velati, la giovane ha risposto. “Se vuoi la torta chiedila a mammina. Lei saprà accontentarti”.
“Ti sto lasciando, cretino”
La situazione è precipitata quando il ragazzo le ha detto di non volerla vedere il giorno del suo compleanno e le ha scritto: “Non ho intenzione di condividere il MIO compleanno con una persona egoista come te”. A quel punto la ragazza ha lasciato il fidanzato via Whatsapp: “Ti sto lasciando cretino”.
“Un uomo che mette ‘donna’ e ‘dovere’ nella stessa frase dovrebbe stare con la mamma a vita”
I commenti lasciati sotto il post sono tutti di supporto alla giovane che è riuscita, con un guizzo di amor proprio, a tirarsi fuori da una relazione tossica che poteva sfociare in qualcosa di peggio. “Comunque al mio compleanno, la torta me la sono comprata.. il signorino poteva farlo senza problemi. Pretendere è completamente ridicolo.. al massimo poteva chiedere gentilmente. Meno male che te ne sei liberata”, ha scritto una ragazza.
“Lui indubbiamente è un troglodita maschilista mammone”
Un’altra utente ha commentato: “Un uomo che mette ‘donna’, ‘dovere’ e ‘ovviamente’ nella stessa frase dovrebbe stare con la mamma tutta la vita”. C’è invece chi le ha dato ragione ma ha ammesso che la ragazza avrebbe potuto fare di più: “Lei ha fatto benissimo a mollarlo, e lui indubbiamente è un troglodita maschilista mammone, cresciuto in un ambiente patriarcale e tossico, però, però, due muffin del super e del giorno prima dai, anche no. Voglio dire, ci avrebbe messo lo stesso tempo ad andare in pasticceria, e comunque in tutti i super e iper c’è il reparto pasticceria, perciò…”.
