Giuseppe Fiorello commuove i telespettatori con il fratello Rosario ma perde la sfida contro il "GF Vip" - Perizona Magazine

Giuseppe Fiorello commuove i telespettatori con il fratello Rosario ma perde la sfida contro il “GF Vip”

Daniela Vitello

Giuseppe Fiorello commuove i telespettatori con il fratello Rosario ma perde la sfida contro il “GF Vip”

| 12/01/2021

Momenti di intensa commozione durante “Penso che un sogno così”, lo show con protagonista Giuseppe Fiorello andato in onda su […]

Momenti di intensa commozione durante “Penso che un sogno così”, lo show con protagonista Giuseppe Fiorello andato in onda su RaiUno e incentrato sulla figura di Domenico Modugno. L’attore siciliano aveva già prestato il volto all’indimenticato cantante di Polignano a Mare nella miniserie tv “Volare – La grande storia di Domenico Modugno” trasmessa nel 2013 che ha radunato davanti al televisore oltre undici milioni di telespettatori registrando quasi il 40% di share. Ieri sera lo share si è fermato al 12,3% e la serata-evento ha perso la sfida con il “Grande Fratello Vip” che ha conquistato il 19,6% di share con 3.290.000 spettatori.

Uno dei momenti più attesi di “Penso che un sogno così”, che ha visto la partecipazione di Eleonora Abbagnato, Paola Turci, Serena Rossi, Francesca Chillemi e dell’ologramma di Pierfrancesco Favino, era quello “intimo”, annunciato da Giuseppe Fiorello, che lo ha visto condividere il palco con il fratello Rosario. I due sono stati protagonisti di un lungo omaggio che ha legato a doppio filo la storia di Domenico Modugno a quella del loro padre Nicola stroncato da un infarto a 58 anni nel 1990. Lo showman è entrato in scena con la divisa da finanziere del genitore che amava “Mr. Volare” e insieme al fratello ha cantato “Tu si ‘na cosa grande”, una delle canzoni più amate dal padre. Quest’ultimo morì mentre si trovava nella sua auto, in un parcheggio.

“Mio padre era sempre un tipo molto allegro, aperto, positivo, un altruista – ha ricordato Giuseppe – Era possibilista, tutto per lui era possibile, fattibile; sognava molto, per noi e per lui. Solo che mia madre tutto questo non l’aveva inquadrato molto bene. Due caratteri diversi. Mia madre non amava avere gente per casa, mio padre invitava sconosciuti a cena. Era fatto così. Se qualcuno di noi era triste, lui cantava. Se avevo paura del buio, mi abbracciava forte, forte con quelle sue mani caldissime”.

Quindi Giuseppe Fiorello ha rievocato il giorno della sua scomparsa: “Carnevale era il suo giorno preferito e come ogni anno aveva organizzato una festa per tutti. E con mia madre ballava e ballava… distribuiva baci anche alle altre signorine, ma sempre con garbo. Poi disse ‘vado in macchina, prendo le sigarette e torno’. Aveva parcheggiato la sua macchina proprio lì, in una via stretta e buia. Poca luce e nessuno in giro per poterlo aiutare. E fu trovato così, in macchina, con la cravatta slacciata, le mani sulla testa e un sorriso stampato sulle labbra. Era felice. Sono certo che quella notte, lungo il tragitto dalla sala da ballo alla sua macchina cantò una canzone di Modugno. Io e mio padre ci siamo voluti veramente bene. Lo spettacolo della vita quella sera aveva perso il nostro primo attore”.

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