Filippo Turetta, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin e detenuto nel carcere di Verona dal 25 novembre 2023, è stato trasferito nei giorni scorsi dalla sezione protetta a quella di media sicurezza che ospita i detenuti comuni. Una decisione accolta con estrema preoccupazione da Filippo Turetta che avrebbe paura di “eventuali violenze”. Stando a quanto riporta Rainews, dopo essere venuto a conoscenza del trasferimento, il giovane avrebbe subito telefonato alla sua famiglia. I legali di Filippo Turetta hanno subito inviato una segnalazione alla direzione del carcere di Montorio chiedendo “una particolare attenzione del detenuto in questo momento”.
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I legali di Filippo Turetta temono nuove ondate di ostilità con la pubblicazione delle motivazioni
“Richiesta motivata – scrivono gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera – dalla giovane età di Filippo, dalla gravità del reato che ha commesso, dalla risonanza mediatica della vicenda e dal generalizzato sentimento di orrore che il fatto ha suscitato nell’intera comunità nazionale. L’interesse mediatico, diffuso e morboso ha creato un clima di violenza verbale e reale”. Secondo quanto riporta l’Ansa, lo spostamento sarebbe dovuto principalmente al sovraffollamento della sezione riservata agli autori di reati di forte riprovazione sociale, ma anche alla scelta di far proseguire il percorso di recupero di Filippo Turetta nelle altre aree del carcere. Gli avvocati del giovane reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin temono nuove ondate di ostilità non appena saranno pubblicate le motivazioni della condanna in primo grado. Lo stesso avvocato Giovanni Caruso è sotto protezione a seguito delle minacce ricevute per aver garantito il diritto alla difesa di Filippo Turetta.

A Filippo Turetta non è stata riconosciuta l’aggravante dello stalking
Lo scorso dicembre Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha così commentato la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta, ai microfoni di “Quarto Grado”: “Come padre non è cambiato nulla perché da un anno a questa parte non ho Giulia e non c’è giorno che non sia uguale all’altro. Mi sveglio la mattina con il dolore di una mancanza forte che si sente come non mai. Anzi più passa il tempo, quando penso a Giulia, ho un dolore più profondo. Da quel punto di vista lì, sapevo che la sentenza non avrebbe fatto differenza”. I giudici non hanno riconosciuto a Filippo Turetta l’aggravante dello stalking.