Eva Riccobono: "Palermo nel cuore. La mia città ha solo un difetto"

Eva Riccobono: “Palermo e Scopello nel cuore. La mia città ha solo un difetto”

Daniela Vitello

Eva Riccobono: “Palermo e Scopello nel cuore. La mia città ha solo un difetto”

| 15/08/2023
Eva Riccobono: “Palermo e Scopello nel cuore. La mia città ha solo un difetto”

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Eva Riccobono, 40 anni, palermitana doc, è quella che in famiglia parla meglio di tutti il dialetto siciliano. Merito di papà Giacomo che la “costrinse” ad impararlo. E’ lei stessa a raccontarlo in una lunga intervista rilasciata a “Sette”, inserto settimanale del “Corriere della Sera”, in cui ripercorre le sue origini. Il padre, si scopre, le diceva: “Eva devi parlarlo meglio di tutti noi, così non penseranno che sei una turista ma una del posto e ti tratteranno di conseguenza”. La supermodel, oggi anche attrice e scrittrice, ha fatto suo il consiglio del genitore: “E così il mio dialetto è il più dialetto della famiglia. E pensate le facce quando facevo la spesa al mercato, alta e bionda e con la erre arrotolata, non appena cominciavi a parlare in siciliano stretto ma stretto, dall’altra parte del banco quasi svenivano”.

Eva Riccobono (Foto Instagram)

“Fino a 19 anni non mi sono mai mossa da Palermo”

Eva Riccobono è uscita per la prima volta fuori da Palermo dopo essere diventata maggiorenne. “Fino a 19 anni non mi sono mai mossa da lì – confessa – Poi ho cominciato a viaggiare, e parecchio, direi. Ma lì sono le mie radici, il mio tutto. Ogni anno ci torno con i bambini e Matteo (Ceccarini, suo marito, ndr.): ci sono la mia famiglia, gli amici, gli affetti. A Pasqua e a fine agosto. E quando arrivo sono Eva. Eva e basta. Addirittura, quando cammino, c’è chi mi saluta e mi indica come la ‘figghia’ di Giacomo. Tutti amavano e conoscevano papà. Aveva cominciato da elettricista per arrivare ad aprire un negozio in centro di stereo e autoradio, diventato poi il più grande della città. Era buono e disponibile: aiutava chiunque, faceva piaceri a tutti. Una cultura che mi ha sempre insegnato: ‘Ricordati che aiutare gli altri, fare un favore – mi ripeteva – significa ricevere in cambio qualcosa. Che sia solo la gentilezza’. Io sono un po’ così, ho ereditato questo da lui”.

Matteo Ceccarini e Eva Riccobono (Foto Instagram)

La Kalsa è il suo luogo segreto: “Me la fece scoprire mio padre”

A 22 anni papà Giacomo le ha fatto scoprire “il quartiere Kalsa con le sue chiesette e le sue piazze” che è diventato il loro “posto segreto”. “Prendendo la patente a Milano, capii che alla fine non conoscevo così bene la mia di città – racconta – Così supplicai papà di insegnarmi a girare il centro, da sola e a piedi, perché, confesso, sino a quel momento mi perdevo sempre. Scelse per cominciare Kalsa, appunto. Per un giorno intero, lui davanti e io dietro, mi portò nelle piazzette e nei vicoli di questo quartiere dove non mi ero mai soffermata. Scoprii con lui chiesette incredibili e storie che non conoscevo. Lui sapeva tutto, ma proprio tutto e di tutti. E poi il quartiere Ballarò, che è il più nominato e conosciuto ma non per questo ogni volta non mi stupisce. C’è sempre una sorpresa dietro l’angolo. Come quella volta che arrivai e mi ritrovai un megaschermo dove si proiettava un film d’autore. O quando mia sorella mi disse ‘vestiti che usciamo per andare a una festa in verticale pazzesca’. Non sapevo cosa fosse. Me lo spiegò lei: le organizzano le famiglie di uno stesso palazzo. Ad ognuno un compito. Quella volta invitavano gli inquilini di una casa tutta abitata da nordafricani: così trovavi il couscous al primo piano e i dolcetti al miele all’ultimo. Negli altri, musica e bevande e tanta, tantissima accoglienza e calore”.

Eva Riccobono (Foto Instagram)

“Scopello è un posto magico, ci vivevo da giugno a settembre”

Ma nel suo cuore non c’è solo Palermo. C’è spazio anche per “un paesino vicino che si chiama Scopello. Un luogo bellissimo dove io vivevo da giugno fino a settembre, finita la scuola”. “C’era questa piazza e questa gebbia (tipica vasca-cisterna usata in campagna, ndr.) dove l’acqua era potabile e noi ci divertivamo un sacco – ricorda – Ci conoscevamo tutti e anche oggi quando vado ritrovo la gelataia di quando ero ragazzina e altri volti amici, mi si apre il cuore. Un posto magico insomma, dove mangiavo, ma in realtà lo mangio ancora, il panino ‘cunzato’ più buono al mondo: pomodoro, primo sale, origano, acciughe, olio buono e pane cotto nel forno a legna. Puoi cercare di replicarlo ovunque, perché la ricetta è semplice, ma come in piazza a Scopello, mai!”.

Eva Riccobono (Foto Instagram)

“Nei quartieri del centro storico di Palermo, le serate più belle della mia vita”

“I posti più belli di Palermo sono i quartieri del centro storico – continua la top model – quelli che partono dal vero cuore della città, i Quattro Canti, dunque i vecchi mercati cioè Ballarò o la Vucciria. Oggi le nuove generazioni hanno deciso di prenderli in mano e di ri-vitalizzarli. E ora sono quartieri sicuri che la notte si trasformano: i vicoli e le botteghe artigianali che si riempiono dal tramonto in poi di giovani. Con un’offerta di street food incredibile, di cibo e di vino e di birre artigianali. Lì sono proprio cresciuta facendo le serate più belle della mia vita, semplicemente stando in piedi a chiacchierare per le stradine. Un po’ fatiscenti, è vero. Ma proprio per questo puoi respirare anche così la storia e la cultura della mia città e la diversità dell’architettura e della gente. Poi c’è una socialità incredibile. Sei con un amico e ne conosci altri cinquanta. Mi succede anche tutt’ora, quando ‘scendo’”.

Matteo Ceccarini e Eva Riccobono (Foto Instagram)

“Quello palermitano è lo street food di più alta qualità al mondo”

Eva Riccobono dedica una menzione speciale al cibo palermitano: “Arancini, caponata, polpo fresco, ostriche e pane con la milza. Cosa te lo dico a fare? Penso sia lo street food di più alta qualità al mondo. C’è questo e quello, semplicità e tradizione. E il gelato, poi! Non c’è gelateria palermitana che non sappia farlo come si deve: su tutti i gusti, la cremolata che sembra una granita ma non lo è”. “Un profumo di Palermo? Quello del mare che si infrange sulle scogliere – sentenzia – Che è diverso da quello che senti sulla spiaggia. È unico, lo riconosco appena atterro all’aeroporto e percorro la litoranea che mi porta in città”.
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Eva Riccobono (Foto Instagram)

Il difetto di Palermo: “La si ama così tanto da non vederne le pecche”

Dopo i pregi, arriva il momento di elencare qualche difetto.  Per Eva Riccobono, Palermo ne ha soltanto uno: “Che la sia ama così tanto da non vederne le pecche per troppo desiderio di protezione. Penso alla pulizia. Palermo potrebbe competere con qualunque altra meraviglia se solo qualcuno prendesse in mano la situazione. Ci sono regioni e città, anche nel Sud, che si sono mosse decisamente meglio sul tema. E questo mi dispiace e non è un’offesa nei confronti dei siciliani. Perché io sono siciliana, non mi sento di nessun altro luogo, ma proprio perché io amo così tanto la mia terra che se vogliamo migliorarla, dobbiamo controllarla meglio e questo è compito delle istituzioni”.

Eva Riccobono (Foto Instagram)

“Nella mia città ci sono disponibilità e solidarietà”

Palermo può riservare tante sorprese, specie nei momenti difficili. La supermodel si riferisce all’unione che si è creata tra i cittadini qualche settimana fa. “Centinaia di persone e famiglie dei dintorni, nelle campagne, che si sono date una mano le une con le altre per spegnere gli incendi. E prima che arrivassero gli aiuti – racconta – Questo può succedere anche per strada. Se ti succede qualcosa c’è sempre qualcuno che si offre di aiutarti. Ci sono disponibilità e solidarietà. Noi ci proteggiamo e proteggiamo chi è accanto a noi. Dovrebbe esserci però qualcun altro che controlla, meglio. Penso alla pulizia, certo. Ma anche, per esempio, che nessuno appicchi il fuoco. E quel qualcuno possono e devono essere le istituzioni”.

Pubblicato il 15/08/2023 14:56

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