Vittorio Sgarbi rompe il silenzio dopo essere stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma dove è stato a lungo ricoverato a causa di una forte depressione. A marzo era stato lo stesso critico d’arte a parlarne su “Robinson”, inserto del quotidiano “La Repubblica”. “Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto – aveva confidato – Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto (…) Oggi guardo le cose senza il desiderio di essere coinvolto. Senza rappresentare una parte. Se ero prigioniero della mia immagine? Penso di sì (…) Cosa ne sarà del mio futuro? È una domanda che non posso evitare sapendo oltretutto che la mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare”. A rendere necessario il ricovero, oltre alla mancata voglia di comunicare, era stato il rifiuto del cibo.
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Vittorio Sgarbi e la depressione: “Ho cercato di prendermi cura di me e del mio corpo”
Oggi Vittorio Sgarbi sta “abbastanza bene”. “Mi sento meglio – confida in un’intervista al “Corriere della Sera” – ho cercato di prendermi cura di me e del mio corpo, ho cercato di rallentare. Ne avevo bisogno. Adesso sono in giro per le strade di Roma. Tra le cose nuove che cerco di fare ogni giorno c’è il camminare a piedi, provo a godermi la città”. L’ex sottosegretario alla Cultura è tornato anche sui social dove non appariva da tempo. “Sto tornando”, rivela. Contrariamente a quanto si possa pensare, in questi mesi, Vittorio Sgarbi non è rimasto con le mani in mano. “Oltre al prendermi cura di me ho cercato di lavorare – racconta – Ho scritto, non ho mai smesso di scrivere, in questi mesi è uscito il mio libro sulla Natività, tra poco ce ne sarà un altro. Poi articoli per i giornali, letture. Quello che ho cercato di fare è stato scrivere in modo più lento e ragionato”.

Le parole per la compagna Sabrina Colle: “È molto presente nella mia vita”
Il critico d’arte ha seguito con grande interesse anche l’elezione del nuovo Papa. Ecco la sua opinione di Leone XIV: “È una figura che mi è piaciuta, penso che terrà una linea in continuità con papa Francesco, anche se Prevost mi sembra più curiale, più legato alle tradizioni ecclesiastiche (…) Penso che sia una figura forte e forse riuscirà a tenere testa anche a Trump. Trump assomiglia sempre più a una caricatura”. In questi mesi Vittorio Sgarbi è stato travolto da una valanga di affetto. “I messaggi sono stati numerosi – conferma – mi spiace solo di non aver potuto rispondere a tutti, ma ci tengo a ringraziare chi mi è stato vicino”. Al suo fianco, da oltre 20 anni, in salute e in malattia, anche la compagna Sabrina Colle che lo scorso 8 maggio, in occasione del suo 73esimo compleanno, gli ha rivolto parole piene d’amore su Instagram. “È molto presente nella mia vita – confida Vittorio Sgarbi – come anche il resto della mia famiglia. Approfitto di questo spazio per dire: grazie a tutti, ci vediamo presto”.