L’uomo che ha dato fuoco al suo pitbull di 2 anni a Palermo avrebbe cercato di far fuori un altro cane con lo stesso metodo. A lanciare l’indiscrezione è il programma di Rai2 “Ore 14” che a distanza di 24 ore è ritornato su un caso che ha scosso l’Italia intera. “Da pochi minuti – ha annunciato Milo Infante in apertura di puntata – quest’uomo è stato portato via dai carabinieri che probabilmente lo hanno salvato da un momento di grande tensione. È arrivata una testimonianza che racconterebbe che quest’uomo, questa mattina, si è presentato al pronto soccorso di un ospedale di Palermo e avrebbe tentato di uccidere un altro cane. Sarebbe stato fermato dalla polizia e trovato in possesso di numerosi coltelli”.
“Un medico che lo avrebbe visitato non avrebbe riscontrato pericolosità”
“Anche a noi è arrivata questa segnalazione che stava provando a dare fuoco a un altro cane”, gli ha fatto eco l’inviato Alan David Scifo che ieri era stato pesantemente minacciato dal padrone del pitbull. “L’uomo sarebbe stato anche preso in esame da un medico che però non avrebbe riscontrato pericolosità. Per cui lo hanno lasciato libero – ha riferito Milo Infante – Fino a pochi minuti fa quando sono intervenuti i carabinieri e lo hanno portato via apparentemente in stato di fermo”. Nel frattempo il pitbull di nome Aron, bruciato vivo dopo essere stato legato ad un palo, è in condizioni disperate. A dirlo ai microfoni di “Ore 14” è il direttore della clinica veterinaria che lo ha in cura.
Il veterinario: “Difficile che Aron possa sopravvivere, era completamente carbonizzato”
“Le sue condizioni sono molto critiche – ha spiegato il veterinario – Purtroppo Aron risulta essere in prognosi riservata e, ahimè, le condizioni peggiorano sempre di più. Quindi la prognosi man mano si va facendo infausta. Il cane era completamente carbonizzato, era caldissimo, aveva 40 di temperatura. Il problema più grande di Aron in questo momento è che è completamente oligurico, ovvero produce pochissima urina, sicuramente per i danni che ha subito nel tratto urinario. Inoltre, presenta danni polmonari importanti. In questo momento l’unica cosa che riusciamo a fare è la fluidoterapia e anche un trattamento con antidolorifici. Che speranze ha di sopravvivere? Se devo dare una percentuale, direi 5%”.
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Le parole dell’uomo che ha bruciato il suo cane: “Puntava anche i bambini”
A “Ore 14” sono andate in onda anche le parole dell’uomo che ha dato fuoco al suo pitbull: “Sto cane era il diavolo, era posseduto (…) Io avevo mille modi per farlo sparire. Quindi l’ho messo a posta io davanti alla chiesa”. “Dargli fuoco era la soluzione giusta?”, gli hanno chiesto. “Sì, sì perché diavolo era e nelle fiamme se ne doveva andare – ha replicato – Lei parla facile…e se quel cane avesse morso un bambino e l’avesse ammazzato?”. “Il cane si rieduca”, hanno sottolineato. “Il cane puntava anche i bambini. Andate a vedere la videosorveglianza – ha ribattuto l’uomo – Io criminale? Allora era meglio che si mangiava un bambino?”. Gli abitanti del quartiere hanno spiegato di aver paura ad uscire di casa.
La testimonianza di una donna che abita nel quartiere
“E’ un elemento pericoloso che ha minacciato più persone nel quartiere – ha detto una donna – Dopo quello che ha fatto a questo cane, ci spaventiamo per i cani, per i bambini, per gli anziani, per l’incolumità di tutti quanti. Va chiuso, non va tenuto a piede libero. So che ha minacciato una signora con una spranga, un altro signore con un bastone, che ha preso a sassate e tagliato le gomme a una macchina posteggiata davanti al cancello perché nella sua testa non voleva che stesse lì. Sono spaventata, ha incendiato il suo cane vivo. Che cosa deve scattare per un arresto non lo so”.
Roberta Bruzzone: “E’ uno psicotico grave, violento e socialmente pericoloso”
“Qui ci sono tutti i requisiti, ma proprio plateali, per l’applicazione della misura di sicurezza – ha commentato la criminologa Roberta Bruzzone – Questo è uno psicotico grave, violento e socialmente pericoloso. Dovrebbe essere ricoverato adesso, a tempo indeterminato, per un minimo di 5 anni. Questo prevede la legge. La vogliamo applicare? Questa situazione non può essere trascurata. Capisco che sia impegnativo per un medico firmare un referto su un soggetto di questo tipo perché appena esce ti viene a cercare. Questo umanamente lo posso comprendere. Ma se non te la senti di fare questo tipo di attività, cambia mestiere”.