Sophie Codegoni rompe il silenzio dopo che la Corte di Cassazione ha reso definitive le misure cautelari nei confronti del suo ex compagno Alessandro Basciano. Indagato per stalking aggravato, il dj ha il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e il divieto di comunicazione nei confronti della ex e della figlia nata due anni fa dalla loro relazione. A fine aprile, Alessandro Basciano è volato a Miami ma al suo rientro in Italia dovrà indossare il braccialetto elettronico. Nel caso in cui si rifiutasse, per lui scatterebbero gli arresti domiciliari. “Tante volte ho pensato: ma chi me l’ha fatto fare di denunciare? È tostissimo. So di aver fatto la cosa giusta, ma sto vivendo un inferno. Sono sola. Ho tanto odio addosso”, confessa Sophie Codegoni in un’intervista al “Corriere della Sera”.
L’influencer 24enne indossa al polso un orologio che le hanno dato i carabinieri lo scorso dicembre. “Grazie a questo le forze dell’ordine sanno dove sono e se clicco un tasto arrivano le pattuglie – spiega – Mi sento più tutelata e protetta con questo. Prima che arrivasse, avevo preso un bodyguard, ma non ce la facevo più economicamente a sostenere i costi. Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura”.
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Sophie Codegoni: “Basciano mi scriveva: ‘put.. ti tolgo la bambina’”
Sophie Codegoni e Alessandro Basciano si sono conosciuti nel 2021 nella Casa del “Grande Fratello Vip”. “Dopo il reality, sono andata a vivere a Roma con lui – racconta – e finché sono stata lì è andato tutto bene, lui aveva il controllo totale su di me. Io vivevo in una bolla, senza più i miei amici. Lui era sempre via per lavoro e io ero sola con la bambina. Poi ho scoperto i tradimenti e sono tornata dalla mia famiglia a Milano. A settembre ci siamo separati. Ed è cominciato l’inferno. Ovunque io andassi, lui lo sapeva e mi mandava la foto di dove ero. Sapeva tutto. Mi scriveva: ‘put.. ti tolgo la bambina’. C’era gente che mi controllava fuori dalla mia porta di casa. Così a dicembre 2023 denuncio”. Più che sollevata, l’ex gieffina si è sentita in colpa.
“Sono stata malissimo – confida – Lui mi convince che cambierà e torniamo insieme. Provo a rimettere insieme la nostra famiglia. Presto ho capito che sarebbe stato un altro fallimento. Io avevo il mio lavoro, i miei amici, tutte cose per lui insopportabili. Mi diceva sempre: ‘Io devo essere la tua priorità, qualunque cosa tu stia facendo, se io ti chiamo devi mollare tutto, se ti telefono mentre cambi il pannolino alla bambina, tu devi lasciar perdere e rispondermi. E se non mi rispondi al primo squillo, faccio un casino’. Non ero più io, non sono più io”.

“Sono stata molto male, per me è stato un fallimento totale a livello personale”
Sophie Codegoni ricorda cosa accadeva quando litigava con il padre di sua figlia: “Lui buttava fuori di casa me e la bambina. Poi lo perdonavo perché lui era bravissimo a dimostrami che si comportava così per colpa mia. E il copione era sempre lo stesso: all’apice del disastro, iniziava la sua fase del pentimento: ho sbagliato, giuro che cambierò, vado dallo psicologo”. Quando capitava che l’influencer riuscisse a tenere il punto, Alessandro Basciano “mandava messaggi dicendomi che si sarebbe impiccato e che sarebbe stata tutta colpa mia. Oppure mi mandava un video con il suo volto pieno di sangue (finto) ma che mi scioccava terribilmente. Tornavo e poi tutto ricominciava daccapo. Eppure non riuscivo a staccarmi”.
Il climax delle scenate e delle minacce viene raggiunto durante una vacanza a Ibiza. Al rientro in Italia, Sophie Codegoni lascia la casa in cui viveva con il dj. Poco dopo, però, ha un altro cedimento: “Gli dico che l’avrei aspettato ma che avrebbe dovuto farsi curare. In realtà poco dopo continuano i pedinamenti, le minacce, gli insulti”. Lo scorso novembre, la denuncia che ha portato alle attuali misure cautelari. “Ha aggredito e spaccato la macchina ai miei amici – afferma l’ex tronista di “Uomini e Donne” – Mi chiama e mi dice: ‘Ho appena ammazzato di botte il froc*o tuo amico, ora arrivo e ammazzo a anche te’. Sono arrivata al limite. Ho perso 10 kg e ho detto stop. In tanti mi hanno detto: ‘Non ti vogliamo più vedere, perché stai rovinando la vita a tutti’. E così sono tornata a denunciare. Io sono stata molto male. Non ero certo felice, per me è stato un fallimento totale a livello personale”.

“Non sono felice di sapere che il padre di mia figlia deve indossare un braccialetto”
Il 21 novembre 2024 Alessandro Basciano viene arrestato e finisce a San Vittore. Quarantotto ore dopo, però, viene rilasciato. “Evidentemente lui è riuscito a far credere che io in realtà lo amavo ancora e che dunque esageravo – ipotizza Sophie Codegoni – Ha presentato degli screenshot omettendo le chat integrali, facendo leva solo sulle frasi positive. Ho sentito su di me gli sguardi dubbiosi della gente. È stata durissima. Però dopo la scarcerazione, in procura mi hanno ascoltato per 5 ore. Ho consegnato il mio telefono e l’hanno tenuto 48 ore, così hanno visto e letto le chat di 3 anni di rapporto tra me e lui. Quando mi hanno ridato il cellulare ho saputo dai miei avvocati che hanno detto: ‘Abbiamo capito cos’ha vissuto, è tutto più infernale di quanto sembrava’”.
“Come sto? Sono svuotata, piango sempre – aggiunge – Non ho mai dato peso agli haters, ma oggi ogni parola è una ferita. Ma per mia figlia e per il mio lavoro devo sorridere e far vedere che sto bene e sono felice”. Al suo fianco, la 24enne ha la sua famiglia, le persone con cui lavora e tre amici. Del suo ex compagno dice: “Spero si curi. Io non sto facendo tutto questo per distruggere lui, ma per proteggere me. Non sono felice di come sono andate le cose e di sapere che il padre di mia figlia deve indossare un braccialetto. Vorrei ritrovarmi, ho perso la spensieratezza. Anche se so di essere una privilegiata: penso a quelle donne che sono sole con il loro problema senza nessuno che le aiuti. Mi rimprovero di essermi svegliata prima”.
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Sophie Codegoni: “Mai parlato male di Alessandro Basciano alla bambina”
“L’unico giudice di cui non ho paura è mia figlia – rivela Sophie Codegoni – Lei capirà. Io sto facendo di tutto per farla sentire serena. Se vede una foto e dice: ‘Papà’, io dico sempre ‘Papà è al lavoro’, non è mai uscito nulla di cattivo dalla mia bocca contro di lui”. Infine, una considerazione sul dramma delle donne che come lei sono vittima di violenza verbale, psicologica e di stalking. Una situazione ben chiare alle istituzioni ma purtroppo i tempi continuano ad essere lunghissimi. “L’emergenza scatta solo per le coltellate – sottolinea l’ex gieffina – Quello che non si capisce è che se la donna fosse lucida, se ne andrebbe prima; se non se ne va, è perché non è lucida. Perché questi uomini ti portano a pensare che è sempre colpa tua. E non cambiano mai”.