Dodici minuti in cui dice tutto senza dire “niente”
- L’attrice romana domina la scena e Amadeus chiude in bellezza il suo Festival dei record
- “Non c’ho nessun problema cosmico da raccontare, sono qui per la mia storia”
- La lezione di leggerezza di Sabrina: “Sono due anni che ci facciamo monologhi da soli”
Per chiudere in bellezza il suo Festival dei record, Amadeus ha puntato sulla leggerezza di Sabrina Ferilli. Come accaduto per le altre co-conduttrici, ad un certo punto, il conduttore avrebbe voluto lasciare il palcoscenico alla verace attrice romana. Sabrina ha declinato l’invito e, portando con sé Amadeus al centro della scena, ha informato il pubblico di non aver preparato nessun monologo a differenza di quante l’hanno preceduta. Il “non monologo” dell’attrice ha conquistato il pubblico. Dodici minuti in cui la Ferilli dice tutto senza dire “niente” con tanto di stoccata a Diletta Leotta che su quello stesso palco anni prima aveva portato il monologo delle polemiche sulla bellezza.
“In questi due anni di monologhi ce ne siamo fatti tanti da soli”
“Io non ho monologhi stasera – ha esordito – Quando ho saputo che c’era questa possibilità, mi sono fatta delle domande. Sono stati due anni molto duri, in cui di monologhi da soli ce ne siamo fatti anche tanti. Oltretutto molti temi sono stati già toccati negli anni precedenti ma anche quest’anno dalle mie bravissime colleghe. Allora mi sono messa a pensare cosa avrei potuto dire approfittando di questo spazio. Facevo delle piccole riunioni in famiglia. I temi sono tutti importanti, quelli civili, sociali ed umani. Quindi era difficile scegliere. Ho pensato di poter parlare di famiglie, di donne che fanno veramente tanto per mandarle avanti, hanno figli, lavorano, rientrano a casa, educano, è roba articolata. Ma poi mi sono detta: io non ho figli, sono una attrice avviata, ho pure un marito benestante, ma perché devo andare sulle pa*le così de botto?”.
“La bellezza capita ma ce se lavora pure parecchio sopra”
“Allora ho detto: parliamo di uomini – ha proseguito – Uomini che hanno troppo potere ancora e decidono molto spesso per le donne, uomini che occupano tutti i livelli di gerarchia lavorativa. Ho chiesto se potevo fare questo monologo agli uomini che comandano e anche lì c’ho rinunciato. Allora mi hanno consigliato di parlare di un argomento che coinvolge tutti: la bellezza. Ma non la bellezza quella dell’asino, quella che te piace a te. Quella più profonda, quella interiore, la bellezza delle imperfezioni fisiche. Ma io so’ quattro giorni che magno radici pe’ entra’ dentro questo vestito. E anche lì non avevo una grande credibilità quando invece la credibilità è molto importante qualsiasi cosa si dica. Dice ‘sai la bellezza capita’. E’ vero che capita ma ce se lavora pure parecchio sopra. Non è una cosa estemporanea”.
La battuta sul profilo di coppia di Amadeus
“Allora mi hanno suggerito di parlare di amori, anche quelli più particolari e asfissianti, di dipendenze amorose – ha aggiunto – Quello mi sembrava un argomento interessante, poi però ho pensato che qui abbiamo Amadeus che sui social ha il profilo di coppia. Se scrivi a lui, devi scrive’ prima a Giovanna. Se non sono dipendenze queste. Lo stesso Morandi senza Anna non riesce a postare niente su Instagram. Quest’anno per poco non l’hanno squalificato appena s’è mosso da solo! Allora ho pensato che non mi sembrava il caso”.
“Lascio certi argomenti a chi sa parlarne veramente”
“Allora abbiamo toccato i problemi più importanti. Femminismo, body positivity mansplaining, inclusione – ha aggiunto – Sono tutti argomenti importanti, ma io penso che per parlarne bisogna che lo faccia chi su questi argomenti ci si sporca le mani veramente, chi li studia e li conosce, e magari anche da palcoscenici meno scintillanti di questo. Perché io sono molto rispettosa delle competenze altrui, quindi trovo che ognuno deve parlare di quello che sa. Altrimenti nel sottopancia mi sarei fatta scrivere ‘virologa, attrice, allenatrice di calcio, esperta di calamità naturali’, come sono tutti i temi dell’italiano medio sui social. Se ci fate caso, sanno parlare di tutto. E quindi? Ce ne stanno tanti altri di temi: il riscaldamento, la sovrappolazione, la disparità salariale. Questi sarebbero tutti argomenti…”.
“Io sono qui per la mia storia, non per raccontare un problema”
“Ma poi mi sono detta: ma perché la presenza mia deve essere per forza legata a un problema stasera? – ha concluso – Perché devo essere associata per forza ad un problema cosmico? Perchè devo dare un senso oltre a quello che sono per giustificare il fatto che sto qua? Io sto qua per il mio lavoro, per le mie scelte, per i miei amori, per le mie amicizie, per la tenacia che ho messo per prendermi quello che volevo. Credo che queste siano le cose più belle che possano accompagnare tutte le donne ovunque. La nostra storia! Non è che non sappia che molte cose sono da cambiare. Semplicemente ho scelto la strada della leggerezza perché, come diceva Calvino, in tempi così pesanti bisogna saper planare sulle cose con un cuore senza macigni. Perché la leggerezza non è superficialità”.