Roberto Burioni torna a tuonare contro l’omeopatia. “Non ha alcuna base scientifica – afferma in un’intervista a “La Stampa” – non è in alcun modo accettabile che un medico ometta una cura efficace per somministrare il nulla. Chi si comporta in questo modo deve essere secondo me sbattuto fuori dall’Ordine dei medici”. Immunologo, divulgatore scientifico, professore all’Università Vita-Salute San Raffaele, ospite fisso a “Che tempo che fa”, il pesarese è diventato famoso durante la pandemia per via dei suoi interventi sul Covid-19. Nel 2019 è uscito il suo libro “Omeopatia. Bugie, leggende e verità”. “Gli omeopatici sono preparazioni a base di luna, plutonio, oppure anelli di rubino e collanine di giada… – dichiara Roberto Burioni a “La Stampa” – Ce ne sono di tutti i tipi”.
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“Pensiamo che questi preparati funzionino quando in realtà siamo guariti spontaneamente”
Quindi Roberto Burioni spiega perché a suo dire si tratta di una bufala: “L’omeopatia è una teoria che risale agli inizi dell’Ottocento e si basa sull’assunto che il simile possa curare il simile. Facciamo un esempio pratico: hai mal di testa? L’omeopata è convinto che prescrivendo qualcosa che causa il mal di testa, il mal di testa possa guarire. In sostanza l’omeopata ritiene che i sintomi siano sostanzialmente la malattia e il modo di curarla è somministrare qualcosa che causa gli stessi sintomi”. In tanti credono che gli omeopatici funzionino quando in realtà, secondo quanto dice il noto virologo “la maggior parte delle malattie lievi guariscono spontaneamente”. “Molto spesso iniziamo ad assumere qualcosa il terzo o quarto giorno e se scegliamo un prodotto omeopatico abbiamo l’impressione di sentirci meglio – argomenta – Ma la verità è che siamo guariti spontaneamente, anche se la nostra mente tende a stabilire un rapporto causa-effetto”.
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“Insegnare omeopatia è come insegnare a fare oroscopi”
Ricordando i casi di bambini morti per un’otite o una polmonite curate con preparati omeopatici, Roberto Burioni chiede che questi prodotti siano “aboliti nelle farmacie” o comunque “dovrebbero essere esposti con una scritta in bella evidenza dove si specifica che non contengono nessun principio attivo e che la loro efficacia non è stata dimostrata”. L’immunologo ritiene che, in quanto bufala, non dovrebbe essere presente nei corsi universitari di medicina: “Insegnare l’omeopatia in una facoltà di Medicina è come insegnare a fare oroscopi in una facoltà di Astronomia”. Ma ancor più scandaloso è che “i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci”. “Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano – conclude – Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza”.
