Tutto parte da un tweet pubblicato ieri dall’utente «Umberto Eco»: “Mi telefonano da New York. E’ morto Dan Brown. Incidente stradale pochi minuti fa. Non ho parole né commenti“. Pochi attimi e, sul social network, scoppia il putiferio. In un’ora la notizia della scomparsa del celebre autore della trilogia de “Il codice da Vinci” viene rilanciata da oltre 200 follower. Qualcuno chiede di approfondire, altri prendono per oro colato il tweet.
Fino a quando un utente più accorto e diffidente degli altri scrive che si tratta di un “fake“. Così come falso è il profilo dell’utente «Umberto Eco», che da quel momento non proferisce più parola. Non è la prima volta che il nome del semiotico italiano viene utilizzato per diffondere false notizie. Già nel 2011, un giornalista romano costruì ad arte una finta polemica tra Eco e Bernard Henry Lévy sull’ipotesi di intervento in Libia.
Quanto alla bufala circolata ieri, oltre al silenzio del falso Umberto Eco, si registra anche quello del diretto interessato che, vivo e vegeto, ha preferito non commentare la notizia della propria prematura dipartita. Forse perchè impegnato in qualche rituale scaramantico.
I fan di Brown possono dormire sonni tranquilli. Come previsto, il prossimo 14 maggio uscirà in Italia “Inferno”, nuovo capolavoro letterario incentrato sul personaggio del professore esperto di simbologia Robert Langdon. Romanzo che, per la gioia di milioni di lettori in tutto il mondo, non sarà postumo.