Michela Murgia, con chi si sposa e chi c'è nella sua queer family

Michela Murgia, chi è il suo futuro marito e chi fa parte della sua queer family

Daniela Vitello

Michela Murgia, chi è il suo futuro marito e chi fa parte della sua queer family

| 08/05/2023
Michela Murgia, chi è il suo futuro marito e chi fa parte della sua queer family

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In un’intervista-manifesto rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, Michela Murgia ha annunciato di avere un carcinoma renale al quarto stadio, che le restano tot mesi di vita e che non intende fare guerra al proprio corpo non riconoscendosi nel “registro bellico” spesso adottato nell’affrontare un tumore. “Le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello”, ha confidato la scrittrice che per colpa del Covid ha trascurato i controlli. Consapevole del fatto che ormai è tardi per sradicare il male, Michela Murgia ha predisposto tutto per non farsi trovare impreparata alla morte.

Michela Murgia (Foto Instagram)

I componenti della “queer family” di Michela Murgia

Allo stesso tempo, la scrittrice vuole preparare le persone che ama al distacco. “Io non sono sola – ha detto – Ho dieci persone. La mia queer family. Un nucleo familiare atipico, in cui le relazioni contano più dei ruoli. Ho comprato casa, con dieci posti letto, dove stare tutti insieme”. Della famiglia allargata di Michela Murgia, che in passato è stata sposata con Manuel Persico, fanno parte il cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri, l’avvocata Cathy La Torre, le scrittrici Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri. Alcuni vivono con lei, altri no, altri andranno a vivere con lei nella casa con dieci posti letto appena acquistata.

Michela Murgia e Lorenzo Terenzi (Foto Instagram)

Roberto Saviano: “Frega il cancro usandolo come atto politico”

Una profonda amicizia lega Michela Murgia e Roberto Saviano. “Comunica la malattia per parlare delle scelte di una vita – ha detto lo scrittore dell’amica e collega dopo l’intervista da lei rilasciata ad Aldo Cazzullo – Frega il cancro usandolo come atto politico. Perché lei non si è mai accontentata di fare la scrittrice che rincorre il successo e i premi. Lei ha sfidato l’odio e la violenza dei populisti esponendo il suo corpo sempre. Io e lei ci siamo trovati proprio su questa linea di vita. Che, contrariamente a quello che dice chi ci odia, non porta soldi o copie ma solo guai. Ma da questi guai abbiamo tratto l’energia allegra della nostra amicizia”.
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Michela Murgia (Foto Instagram)

Chi è il futuro marito di Michela Murgia

Alla “queer family” appartiene anche il futuro marito di Michela Murgia, l’attore, regista, musicista e autore Lorenzo Terenzi. “Mi sposo – ha annunciato la scrittrice dalle pagine del “Corriere della Sera” – Lo Stato alla fine vorrà un nome legale che prenda le decisioni, ma non mi sto sposando solo per consentire a una persona di decidere per me. Amo e sono amata, i ruoli sono maschere che si assumono quando servono. Sposo un uomo, ma poteva essere una donna. Nel prenderci cura gli uni degli altri non abbiamo mai fatto questione di genere”. Lorenzo Terenzi è nato a Firenze nel 1988 e ha conosciuto Michela Murgia nel 2017 grazie allo spettacolo teatrale “Quasi grazia” in cui era assistente alla regia mentre la scrittrice interpretava la protagonista, Grazia Deledda. Diplomato al Teatro Stabile di Genova, il futuro marito della scrittrice ha lavorato per il cinema e soprattutto per il teatro.

Lorenzo Terenzi (Foto Instagram)

Giorgia Meloni: “Spero che riesca a vedere il giorno in cui non sarò più premier”

Nell’intervista al “Corriere della Sera”, Michela Murgia ha espresso tutto il suo disappunto verso l’attuale governo. “Spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più presidente del Consiglio”, ha sentenziato. Immediata la risposta della premier. “Apprendo da una sua lunga intervista che la scrittrice Michela Murgia è affetta da un bruttissimo male – ha scritto sui suoi canali social – Non l’ho mai conosciuta e non ho mai condiviso le sue idee, ma voglio mandarle un abbraccio e dirle che tifiamo per lei. E io spero davvero che lei riesca a vedere il giorno in cui non sarò più Presidente del Consiglio, come auspica, perché io punto a rimanere a fare il mio lavoro ancora per molto tempo. Forza Michela!”.

Michela Murgia (Foto Instagram)

Roberto Burioni: “Devo dirle due cose”

Roberto Burioni ha invece detto la sua sulla malattia di Michela Murgia. La scrittrice si sta curando con “un’immunoterapia a base di biofarmaci” con l’obiettivo di “guadagnare tempo”. “Non attacca la malattia; stimola la risposta del sistema immunitario”, ha spiegato. “Oltre a farle i miei migliori auguri, devo dirle due cose – ha dichiarato il virologo – La prima è che – come lei giustamente dice – le cure le stanno facendo guadagnare dei mesi di vita. Però queste cure sono estremamente efficaci e quei mesi potrebbero anche essere anni, che io spero molti e felici. La seconda è doverla correggere quando dice ‘dal quarto stadio non si torna indietro’. Qualche giorno fa è uscito un lavoro che descrive uno studio eseguito su 84 pazienti con un cancro del colon inoperabile, metastatico e ormai resistente alle terapie. Ebbene, una nuova terapia ha portato a una risposta completa (avete letto bene: il cancro è sparito) in 3 di questi pazienti e una risposta parziale, con un netto miglioramento, in 29 pazienti. In 28 la malattia si è fermata. Giustamente mi farete notare che 3 pazienti su 84 è il solo il 4% (ma 3 che guariscono più 29 che migliorano può 28 nei quali il tumore si ferma significa che la malattia è controllata nel 71% dei pazienti!), che si tratta di un tumore particolare e via dicendo. Ma il passo in avanti è innegabile e significa che, anche in casi che prima erano senza speranza, adesso abbiamo strumenti che possono essere utilizzati con una efficacia che in alcuni casi è strabiliante”.

Lorenzo Terenzi (Foto Instagram)

“Sconfiggere la malattia grave è possibile, per ora ci riusciamo solo per pochi”

“Anche se per ora ci riusciamo solo per pochi pazienti, è possibile guarire un tumore a uno stadio avanzatissimo – ha tenuto a precisare Burioni – Dunque sconfiggere la malattia anche grave è oggettivamente possibile e prima o poi ci riusciremo per molte altre persone. E’ solo questione di tempo. Certo, la malattia di Michela è grave; però siamo in un momento in cui la medicina fa passi da gigante a una velocità che non abbiamo mai immaginato e, pur nella consapevolezza della serietà della situazione clinica, esiste una concreta speranza che quei ‘mesi’ siano molti. Io spero che per Michela (e per tutti gli altri pazienti) quei mesi guadagnati siano molti e possano servire a ottenere cure migliori che a loro volta serviranno a guadagnare ancora altro tempo che servirà a curare con successo questa malattia”.

Pubblicato il 08/05/2023 16:24

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