Massimo Bossetti a "Belve Crime": "Yara poteva essere mia figlia"

Massimo Bossetti a “Belve Crime”: “Yara poteva essere mia figlia, in cella ho tentato il suicidio”

Daniela Vitello

Massimo Bossetti a “Belve Crime”: “Yara poteva essere mia figlia, in cella ho tentato il suicidio”

| 11/06/2025
Massimo Bossetti a “Belve Crime”: “Yara poteva essere mia figlia, in cella ho tentato il suicidio”

8' DI LETTURA

Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, è stato tra gli ospiti di “Belve Crime”, un nuovo format ideato e condotto da Francesca Fagnani che racconta alcuni dei delitti e dei cold case che negli ultimi anni hanno scosso l’opinione pubblica italiana. Ad introdurre l’intervista a Massimo Bossetti, registrata nel carcere di Bollate e andata in onda su Rai2, è stato il giornalista Stefano Nazzi, esperto di cronaca nera e autore del popolare podcast “Indagini”.
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Stefano Nazzi (Foto da video)

Il delitto di Yara Gambirasio

Brembate di Sopra, 26 novembre 2010. Una ragazzina di 13 anni, Yara Gambirasio, esce di casa per andare al centro sportivo dove fa ginnastica ritmica. Arrivata al centro, ci resta per circa un’ora e dieci minuti, poi se ne va e scompare. Viene ritrovata cadavere tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. Il suo corpo è in un campo di Chignolo d’Isola, poco lontano da Brembate. Ha ferite da arma da taglia al collo e in altre parti del corpo. È morta di freddo e per l’indebolimento dovuto all’aggressione. Sugli indumenti della ragazza è stato trovato del Dna maschile che viene repertato come Dna di Ignoto 1. Viene prelevato il Dna di migliaia di persone che abitano nella zona. È un’indagine scientifica di dimensioni enormi.

Alla fine si individua il Dna di una persona che ha corrispondenza con quello di Ignoto 1 ma è una corrispondenza parziale. Né quell’uomo né i suoi due fratelli sono Ignoto 1. La supposizione degli inquirenti è che il padre di quegli uomini, Giuseppe Guerinoni, morto da tempo, abbia avuto un figlio fuori dal legame matrimoniale. Dopo molte ricerche, è così che si arriva a Massimo Bossetti. Nel 2018 il muratore di Mapello, che si è sempre dichiarato innocente, viene condannato in via definitiva all’ergastolo. Il 16 giugno 2025 saranno undici anni che è in carcere.

Stefano Nazzi (Foto da video)

Massimo Bossetti a “Belve Crime”: “Sarò etichettato per sempre come un mostro”

“Come sto? Sopravvivo all’ingiustizia che sono costretto a vivere”, si apre così l’intervista rilasciata da Massimo Bossetti a “Belve Crime” – Capisco i genitori di Yara, il dolore per la perdita di un figlio è tremendo, se lo trascineranno fino alla fine dei loro giorni. La giustizia che si meriterebbero non è fatta, in quanto secondo me si dovevano percorrere diverse strade. Dentro di me sono tranquillo non avendo commesso nulla ma mi sento addosso l’etichetta del mostro. Anche se venissi prosciolto, e me lo auguro, sarò sempre etichettato per questa accusa infamante e vergognosa. È come se fosse un tatuaggio stampato in testa. Io non ritengo di essere un assassino”.

“Sono una persona abitudinaria, semplice, normale, senza grilli per la testa – continua – Io mi sono sempre difeso lottando energicamente con la mia unica arma: la verità. Ma non c’è verità possibile per chi non vuole ascoltare. Le sentenze vanno rispettate, però si possono anche mettere in discussione. Come resisto? La rabbia si è tramutata in forza e la forza viene alimentata quotidianamente dall’amore dei miei familiari, dei miei figli, delle persone che mi sono vicine e che non mi hanno mai abbandonato. Così riesco a sopravvivere all’ingiustizia quotidiana. Non bisogna farsi prendere dal contesto ma trovare tutte le opportunità possibili che il contesto ci offre per non pensare”.

Francesca Fagnani (Foto da video)

“Spesso mi assentavo dal cantiere di Seriate dicendo di avere dei tumori al cervello”

Massimo Bossetti ammette di essere stato un po’ bugiardo e afferma che questa sua tendenza a mentire può avere contribuito alla sua condanna. “Spesso mi assentavo dal cantiere di Seriate dicendo di avere dei tumori al cervello – ricorda – Ho inventato questa balla tremenda perché non venivo pagato da quattro mesi. Era l’unica scusa plausibile che potevo inventarmi per assentarmi affinchè non venisse revocato il contratto”. Dalle indagini è emerso che un paio di volte al mese il muratore di Mapello andava a farsi delle lampade nascondendolo alla moglie. “Non mi sembrava il caso di discutere con mia moglie, visto che c’erano già problemi economici – è la spiegazione che l’assassino di Yara Gambirasio dà a Francesca Fagnani – Sono convinto che questa tendenza a dire bugie abbia influito sulla mia condanna”. Massimo Bossetti ammette poi di tenere molto al look e al fisico.

Massimo Bossetti racconta a “Belve Crime” come ha scoperto delle infedeltà della moglie

Francesca Fagnani chiede se sia possibile che in lui sia scattato un processo di rimozione di un evento inaccettabile anche a se stesso. “Assolutamente no, nel mio caso è impossibile – replica lui con fermezza – Ma poi che cosa potrebbe mai avere un 40enne con una ragazzina di 13 anni? Poteva essere mia figlia”. La conversazione si sposata su Marita, moglie di Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello la conobbe quando aveva 21 anni e la sposò il 16 ottobre 1999. “Il mio è stato un matrimonio felice fino a quando sono venuto a conoscenza di cose che non avrei mai potuto pensare che potessero accadere”, svela l’assassino di Yara Gambirasio venuto a conoscenza dei tradimenti della moglie quando era già in carcere. “Prima non ho mai avuto nessun sospetto – dichiara – In aula il pubblico ministero ha sperperato ai quattro venti le possibili scappatelle di Marita. Mi sono congelato (…) In cella ho tentato il suicidio, mi hanno ritrovato con la testa immersa nel lavandino e una cintura al collo ma non ricordo nulla”.

Le navigazioni sui siti porno e le ricerche con parole chiave su ragazzine adolescenti

Dall’analisi del computer di Massimo Bossetti sono emerse navigazioni su numerosi siti porno. “Sia lei che sua moglie avete dichiarato che erano visite che facevate insieme”, sottolinea Francesca Fagnani. “Sì – conferma – spesso la sera alle 21 quando i figli venivano messi a letto ci ritrovavamo sul divano. Io sono negato al computer e chiedevo a mia moglie di poter entrare in certi siti per tenere viva un po’ la questione. È normale”. “Sono emerse tracce anche di visite su siti sadomaso e di incontri”, incalza la conduttrice. “Può essere. Mia moglie ha ammesso di averne fatto più uso lei – rimarca Massimo Bossetti – avrà guardato anche mentre io ero in cantiere per curiosità”. “Oltre a questi siti porno, sono emerse ricerche con alcune parole chiave su ragazzine adolescenti. Chi lo cercava il materiale di questo tipo?”, domanda ancora la giornalista. “Nessuno. Non abbiamo mai cercato quelle cose lì, non siamo quel genere di persone – risponde il muratore di Mapello – Il mio consulente informatico ha detto che sono ricerche prodotte in via automatica. Né io né mia moglie mai abbiamo fatto ricerche in quel senso lì”.

Massimo Bossetti e Francesca Fagnani (Foto da video)

La corrispondenza epistolare con una detenuta: “Una vendetta per i tradimenti di Marita”

“Lei riceve ancora molte lettere in carcere?”, chiede Francesca Fagnani. Sì – ribatte Massimo Bossetti – lettere, mail, di tutto e di più. Sono aumentate dopo l’uscita della docu-serie di Netflix. Cosa scrivono? Incoraggiamento, supporto. Io rispondo, sì”. “Mentre era in carcere lei comincia una lunga corrispondenza con una detenuta che si chiama Gina. Vi scambiate una quarantina di lettere…nasce un flirt epistolare”, ricorda la conduttrice. “Sono le classiche seghe mentali che si fanno due persone recluse in un contesto carcerario per vivere la quotidianità”, spiega lui. “Alcune di queste lettere sono state messe agli atti, alcune avevano un contenuto esplicitamente sessuale. Sua moglie sapeva di questa corrispondenza con Gina?”, incalza la giornalista. “Sì, è venuta a saperlo. È brutto da dire ma è stata una vendetta per le sue infedeltà. Non potendo fare altro, mi sono attaccato a questa detenuta”, dice Massimo Bossetti. Per poi aggiungere: “Mia moglie è sempre al mio fianco. Ci sentiamo sempre, siamo vicini e uniti. Sento il suo sostegno. È convinta della mia assoluta innocenza. I miei figli li vedo”.
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Francesca Fagnani (Foto da video)

“Com’è finito il mio Dna sugli slip di Yara? È quello che vorrei capire anch’io”

Tra le prove che inchiodano Massimo Bossetti, la mancanza di un alibi e il Dna rinvenuto sugli slip tagliati e sui leggings di Yara. Il profilo genetico è quello di Ignoto 1. “Le analisi sono state fatte più volte ed è sempre emerso il suo Dna”, sottolinea Francesca Fagnani. “È tutto assurdo, anomalo, incompreso”, commenta lui. “Non per la scienza né per la legge. Il suo Dna come c’è finito sugli slip di Yara?”, incalza la conduttrice. “È quello che vorrei capire anch’io – ribatte Massimo Bossetti – Yara non l’ho mai vista, non l’ho mai incontrata, non c’è stato un aggancio (…) Vogliamo rifare le analisi?”. “Le analisi che sono state fatte hanno trovato un Dna che non si può inventare”, sottolinea Francesca Fagnani. “Ho sempre creduto in Dio. Prego sempre, non chiedo perdono ma aiuto – conclude Massimo Bossetti – Non ho nulla da perdonarmi. Cosa mi aspetto di trovare là fuori quando uscirò? Non riesco a vedere il futuro, vivo il presente. Poi il destino mi porterà chissà dove. La vita è imprevedibile per natura”. Sul piano degli ascolti, “Belve Crime” batte tutti incollando al video 1.570.000 spettatori pari al 12.4% di share.

Pubblicato il 11/06/2025 10:18

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