Massimo Boldi, 78 anni compiuti lo scorso luglio, ammette di aver raggiunto un’età in cui inevitabilmente si tirano le somme della propria esistenza. “Sto iniziando a fare un resoconto – confessa in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” – perché gli anni passano e con loro passa anche il mondo, una vita, e faccio anche i conti con quello che non mi aspettavo”. L’attore originario di Luino fa un esempio: “Che arrivato a fine carriera avrei avuto difficoltà a fare un film, il film che vorrei quantomeno. Per il resto sono felice: il rapporto con le figlie e i nipoti è straordinario, ho una bella famiglia”.
“Ho fatto il vetrinista e il venditore di Buondì Motta”
Prima di fare il comico, Massimo Boldi ha svolto diversi lavori tra cui il venditore di Buondì Motta. “Lavoravo per l’agenzia Trappini che faceva la tentata vendita – ricorda – setacciavo la provincia di Varese, bar, ristoranti, drogherie. Entravo e chiedevo: ‘Avete bisogno’? Pagavano in contanti e la sera facevamo i conti. Se non vendevo, finiva che a cena, a casa mia, si mangiava caffè latte con i Buondì. Non avevamo una lira, dopo la morte di mio papà ero io che dovevo provvedere a mia mamma e ai fratelli”. “Mio padre realizzava fiorellini di zucchero da mettere sopra le torte o gli sposini per la torta nuziale – aggiunge – Era un artista e mi ha ispirato: purtroppo è morto giovane e mia madre è rimasta vedova a 41 anni”.
L’attore ha fatto anche il vetrinista. “Andavo a scuola la mattina e di pomeriggio frequentavo la scuola in via Duccio da Boninsegna – racconta – Uscivo all’alba e tornavo a casa alle 22. Come prova d’esame mi hanno fatto addobbare le vetrine di Galtrucco, lo storico negozio di tessuti milanese. È una cosa che mi è rimasta: il modo di toccare la stoffa, metterla in un certo modo”.
“Con Christian De Sica siamo amici, chi dice che abbiamo litigato mente”
Massimo Boldi ripercorre i suoi esordi ma soprattutto la svolta arrivata “grazie a Renato Pozzetto, per me un fratello. Senza di lui non avrei fatto questa professione: ci siamo conosciuti nel 1968 al Derby Club, il tempio del cabaret. Nel 1974 mi ha portato a Canzonissima”. Al Derby bazzicavano Enzo Jannacci e Villaggio. “Anche con Paolo eravamo amici, ma era molto diverso lontano dallo schermo. Un uomo difficile, complicato”, confida. La vera popolarità arriva con i cinepanettoni che lo hanno visto recitare insieme a Christian De Sica. “Siamo amici, chi dice che abbiamo litigato mente, siamo in ottimi rapporti, abbiamo solo intrapreso delle strade diverse – afferma – Avevamo proposto a Paolo Virzì un film dal titolo ‘Morti dal ridere’, i protagonisti muoiono, ma io e Christian riusciremmo lo stesso a far ridere…Il primo a intravedere il nostro potenziale è stato Sergio Corbucci: ripeteva ‘dovete lavorà insieme”. Carlo ed Enrico Vanzina gli hanno dato retta (…) La gente mi ferma ancora: ‘Era una vita che sognavo di incontrarti’. Mi inseguono a flotte per un selfie”.
“Oggi ci diamo grandi arie da intellettuali e prendiamo tutto troppo sul serio”
La giornalista sottolinea come le donne rappresentate nei cinepanettoni fosse delle svampite. “Oggi sarebbe possibile tratteggiare lo stesso tipo di personaggio?”, chiede. “Certo – replica “Cipollino” – continuerei a fare quello che ho sempre fatto, fregandomene del politically correct. Le donne dei cinepanettoni non erano succubi. Mi metti le corna? Te la faccio pagare. E poi erano le donne a sedurre i maschi, le registe erano loro. Oggi ci diamo grandi arie da intellettuali e prendiamo tutto troppo sul serio, eppure i figli di quelli che guardavano ‘Yuppies’ continuano a citare quel film…(…) Con i miei colleghi abbiamo raccontato l’Italia. I grandi comici a un certo punto della carriera svoltano, a me non è successo perché ho continuato a far ridere fino ai 75 anni”.
“Silvio Berlusconi mi fece causa ma poi mi perdonò”
“Se ho mai incontrati qualcuno più simpatica di me? Sì, Silvio Berlusconi. Inarrivabile – confessa – Ci aveva presentato Bettino Craxi dicendomi: ‘Sarà la tua fortuna’. E così fu: ci siamo stati subito simpatici. Nel 1986 sono scappato da Fininvest per fare Fantastico con Adriano Celentano (in Rai, ndr.): mi hanno fatto causa, ho perso e mi hanno condannato a pagare 2 miliardi e mezzo. Quando sono tornato, Berlusconi mi ha perdonato: ‘Mi devi 2 miliardi e 500 mila risate’”. Nel corso della sua carriera, Massimo Boldi ha recitato con donne statuarie quali Cindy Crawford e Bo Derek, “ma la più bella era Ornella Muti”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Tutti pensano che chi ha fatto l’attore sia per forza ricchissimo”
La conversazione si sposta sulla sua vita sentimentale. “Sono rimasto vedovo 20 anni fa e ho avuto degli amori importanti – dice l’attore – Una di loro mi ha tradito con il mio migliore amico. Mi sono sempre chiesto perché non me lo abbiano detto. Invece l’ho scoperto pedinandola: è finita male, l’ho cuccata con le mani nella marmellata”. “Oggi è ricco?”, domanda la giornalista. “Di fantasia! – ribatte – Tutti pensano che chi ha fatto l’attore sia per forza ricchissimo. Ma non è così (…) Se mi piace questa classe politica? Sono amico di Giorgia Meloni, ci scambiamo spesso gli auguri per le nostre cose. Ma non ho mai chiesto un favore in vita mia”.