Piero Pelù: "Mi sto facendo aiutare per superare la depressione"

Piero Pelù: “Mi sto facendo aiutare per superare la depressione dopo la fine dei Litfiba”

Germana Bevilacqua

Piero Pelù: “Mi sto facendo aiutare per superare la depressione dopo la fine dei Litfiba”

| 26/04/2024
Piero Pelù: “Mi sto facendo aiutare per superare la depressione dopo la fine dei Litfiba”

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Piero Pelù torna in pista con il suo nuovo singolo dal titolo “Maledetto cuore”. Il cantautore fiorentino è stato ospite, la sera del 25 aprile, su Rai3 del programma di Geppi Gucciari “Splendida Cornice”. La scorsa estate aveva dovuto cancellare un tour e fermare la lavorazione di un album per curare un acufene, un disturbo dell’udito. Ma il peggio è passato e dopo l’uscita di due singoli si attende il 7 giugno per poter ascoltare il nuovo album “Deserti” a cui seguiranno anche i concerti, a partire dal 29 giugno. In un’intervista al “Corriere della Sera”, Piero Pelù racconta del suo problema alle orecchie: “È stato un incidente sul lavoro. Ero in studio di registrazione e ho subìto uno choc acustico. Avevo cambiato cuffie e il fonico non ha fatto bene i calcoli: ho perso i sensi, sono cascato a terra. A quello si sono sommati i miei di errori: non ho fatto subito i controlli e ho trascurato il problema”.

“Il danno è irreversibile – svela-, ho recuperato un po’ ma da questi choc non si guarisce. Posso accerchiare il problema con la tecnologia. Un sistema acustico ben calibrato mi permette di affrontare di nuovo il palco: devo creare l’inferno sonoro fuori, ma in cuffia è come se avessi Casadei”.

Piero Pelù e Geppi Gucciari (Foto Instagram)

“Il mio essere Litfiba nel profondo me lo sono pure tatuato sulla pancia”

In un post, l’artista ha annunciato il suo ritorno e ha confessato di aver affrontato una depressione. “Alle preoccupazioni per la salute, si sono sommati i pensieri legati alla fine dei Litfiba – racconta – Ho cercato un aiuto professionale, cui mi rivolgo ancora, e sono riuscito ad aprire delle belle porte. In ‘Maledetto cuore’, ad esempio, canto ‘ho bisogno di te’: lo diciamo raramente, ma abbiamo bisogno degli altri per non perderci in quei buchi neri con cui sto facendo i conti”. La sua avventura artistica con l’altro componente dei Litfiba, Ghigo Renzulli sembra non essere finita nel migliore dei modi. “Il mio essere Litfiba nel profondo me lo sono pure tatuato sulla pancia a fine tour – confida – ha sperato che gli ego si calmassero e che, nonostante gli annunci, non sarebbe stato l’ultimo tour. E invece… Non si cambia la testa della gente. E dire che siamo persone mature, non una boyband. C’è chi vuole rimanere ancorato al passato, vedi anche il momento storico che stiamo vivendo oggi, e chi invece cerca di mantenere viva la parola libertà che nel caso di un artista significa sperimentare”.
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Piero Pelù (Foto Instagram)

“Berlusconi ha inculcato il qualunquismo e l’opportunismo dentro ognuno di noi”

Pierò Pelù affronta poi l’argomento del difficile momento storico che stiamo attraversando e afferma: “È in atto un tentativo di riscrivere la storia, vedi il discorso di Scurati sul 25 aprile censurato dalla Rai. Sembra che qualcuno non ricordi che la nostra democrazia, nata dalle ceneri del fascismo, ha permesso ad Almirante e all’Msi di entrare in Parlamento. In democrazia c’è pluralità, nella dittatura no”. Riguardo alle parole di Ghali che ha affermato che i musicisti non si espongono per paura di perdere il consenso dice: “Lui ha fatto bene a dire e fare quello che ha detto e fatto a Sanremo sulla questione palestinese. E in più aveva anche una bella canzone. Anche io non ho mai smesso di espormi. Su quel tema mi inquieta l’apartheid trentennale di Israele verso i palestinesi, ma penso anche che quello di Hamas sia terrorismo”.

“Io mi sono sempre esposto – aggiunge – ma le colpe più gravi di questo non esporsi le imputo a Berlusconi. Lui ha inculcato il qualunquismo e l’opportunismo dentro ognuno di noi. Ho anche una canzone nel cassetto che si intitola ‘Tutta colpa di Silvio’. Prima o poi la tirerò fuori… Oggi però si preferisce parlare dei fattacci dei Ferragnez”.

Piero Pelù (Foto da Instagram)

“Siamo in un’epoca in cui tutto è avvelenato: il cibo, l’aria, le notizie”

“Novichok” è il suo primo singolo ed è il nome del veleno che avrebbe ucciso Navalny. Nel testo parla di pelle gialla e blu, come i colori della bandiera ucraina. “In realtà il giallo e il blu sulla pelle sono effetti di quel gas nervino- sottolinea -. Che Putin lo usi contro gli oppositori è un dato di fatto, ma la canzone ha un senso più largo. Siamo in un’epoca in cui tutto è avvelenato: il cibo, l’aria, le notizie. È difficile essere cittadini consapevoli”. Piero Pelù è sempre stato un convinto pacifista, già 25 anni fa “Il mio nome è mai più” è stato un brano nato durante la guerra in Kosovo e i cui proventi andarono in beneficenza ad Emergency. “Era nata quando dalle basi Nato in Italia erano partiti i caccia per bombardare Belgrado… – ricorda – Noi lo abbiamo dimenticato, ma Putin e i serbi se lo ricordano bene… Non ho mai smesso di suonarla, non ho mai smesso di dire ‘mai più’ alle guerre. Oggi parliamo di Palestina e Ucraina, ma ci dimentichiamo di Sudan, Afghanistan, Birmania e altri conflitti”.

Piero Pelù (Foto Instagram)

“Oggi credo sia difficile trovare le parole giuste per una nuova canzone contro la guerra”

Piero Pelù parla del suo animo antifascista che ha radici lontane. “Sono un pacifista e obiettore di coscienza grazie a nonno Mario – racconta – un antifascista che mi ha inculcato il ripudio della guerra e delle armi. Mi manca moltissimo una figura come Gino Strada. Oggi credo sia difficile trovare le parole giuste per una nuova canzone contro la guerra, magari potrebbero farla dei rapper… Nell’album ho messo una mia versione per l’anniversario ma comunque ci stiamo risentendo, io, Luciano e Lorenzo, per capire cosa fare”. Piero Pelù è tornato ai live con uno show segreto in via dei Bardi, nella cantina dove aveva iniziato coi Litifba. “Non ci suonavo dal 1988 – ammette – mi è sembrato di tornare agli inizi e non solo per l’umidità che c’era che mi ha spaccato le ossa. Ho ritrovato un contatto con le radici e a quel Piero direi di studiare sempre la realtà, se stesso, il presente e gli altri”.

Pubblicato il 26/04/2024 12:57

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