Paura per Mario Adinolfi e Loredana Cannata. Il fondatore de Il Popolo della Famiglia e l’attrice ragusana sono stati entrambi ricoverati in ospedale al loro rientro in Italia dall’Honduras dove hanno partecipato a “L’Isola dei Famosi”. Durante la finale, Loredana Cannata è rimasta vittima di un incidente che ha sconvolto pubblico e produzione. Durante la prova di apnea, l’attrice è rimasta incastrata con i capelli nella gabbia subacquea, senza riuscire a riemergere per oltre 50 secondi. Intrappolata sott’acqua, ha vissuto momenti di panico estremo durante i quali si è temuto concretamente per la sua vita. L’intervento tempestivo dello staff medico ha evitato il peggio, ma le conseguenze si sono rivelate più serie del previsto. Una volta rientrata in Italia, l’attrice siciliana ha infatti accusato forti difficoltà respiratorie e una persistente sensazione di “fame d’aria”, che l’ha costretta al ricovero presso il reparto di cardiologia del Policlinico Gemelli per accertamenti. In un lungo post su Instagram, l’ex naufraga ha raccontato con lucidità il terrore vissuto, definendo l’esperienza come una delle più traumatiche della sua vita.
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L’attrice siciliana: “Il mio primo letto dopo la stuoia è stato un letto d’ospedale”
“Venerdì mattina sono tornata a casa e, dopo solo 3 ore, visto che avevo difficoltà di respirazione e quella che si chiama ‘fame d’aria’, sono andata al pronto soccorso per farmi controllare – ha scritto l’ex concorrente sui social – Dopo 10 ore di prelievi e analisi, mi hanno ricoverata in cardiologia, sono ancora qui, in attesa di ulteriori esami, dopo i tanti fatti anche sabato, che riguardano il cuore e le coronarie. Per ironia della sorte, sono su un’altra isola, l’isola Tiberina, nell’ospedale che ora si chiama Gemelli Isola, mi hanno dato un sacco in cui tenere le mie cose e a pranzo stava per arrivare riso in bianco. Lo hanno poi cambiato in pasta all’olio. Il mio primo letto dopo la stuoia è stato un letto d’ospedale, ma voglio ringraziare la struttura per la grande serietà con cui lavora, e la sanità italiana in genere, che a volte sbaglia e a volte insegna, ma che comunque accoglie e cura gratuitamente”.

“Passata l’adrenalina iniziale, rimangono conseguenze fisiche e psicologiche”
“Ho rivisto il video e calcolato i tempi – ha svelato Loredana Cannata – dopo 1 minuto e 5 secondi di apnea ho cercato di tornare in superficie ma sono rimasta incastrata sott’acqua più di 50 secondi, cercando di strappare i capelli incastrati, cercando di spostare il mare dalla mia faccia, mentre la bocca ha cominciato ad aprirsi automaticamente per cercare aria e ingoiava acqua, più volte, ho pensato seriamente che molto probabilmente sarei morta così. Passata l’adrenalina iniziale con cui il corpo risponde al pericolo di morte, e l’euforia per essere sopravvissuta, che mi hanno dato la forza di un leone subito dopo, rimangono conseguenze fisiche e psicologiche che ora sto affrontando. Grazie a tutti per l’amore e il supporto, qui ho avuto il tempo di leggere i vostri commenti e mi hanno fatto bene al cuore”.

Non solo Loredana Cannata, anche Mario Adinolfi in ospedale
Anche Mario Adinolfi ha utilizzato i social per comunicare ai suoi fan di essere stato ricoverato. “Primo giorno a Roma dopo 62 giorni di Honduras? Strepitoso esordio con nottata in ospedale – ha confessato – Niente di grave alla fine, ma un gran bello spavento. Perdere decine di chili di peso, stressare il corpo per mesi e poi sottoporsi a un viaggio faticosissimo ha le sue controindicazioni, a quanto pare”. Durante la sua permanenza in Honduras, l’ex naufrago – che si è classificato secondo alle spalle della vincitrice Cristina Plevani – ha perso 34 chili ma non intende fermarsi qui. “Il mio modo di andare oltre sarà quello di proseguire con determinazione sulla strada del dimagrimento”, ha raccontato in un’intervista a “Fanpage.it”.

Adinolfi voleva dare coraggio alla figlia affetta da anoressia nervosa
Mario Adinolfi ha confidato di aver deciso di partecipare a “L’Isola dei Famosi” per infondere coraggio a sua figlia Clara, affetta da anoressia nervosa: “Attraverso la mia esperienza sull’Isola volevo dire a mia figlia e a coloro che sono impegnati in battaglie che sembrano impossibili, che l’impossibile si può affrontare”. “Quando sono tornato a casa ho provato l’emozione di vederla sorridere felice, ha addirittura accettato di farsi fotografare con un grande cartello: ‘Bentornato babbone’ – ha aggiunto – E mi ha autorizzato a pubblicare la foto sui social. Vi assicuro che è una cosa enorme per me che ho vissuto tre anni davvero difficili dentro i suoi e i nostri problemi. Questo è l’elemento miracoloso dell’isola. L’isola cura”.