Momenti di tensione a “Ore 14” durante il collegamento con il quartiere Zen di Palermo mentre l’inviato del programma di Rai2 condotto da Milo Infante stava illustrando gli sviluppi della strage di Monreale. “Il nostro Giorgio Saracino sta lavorando in situazioni che non sono semplici – ha premesso Milo Infante – Poca voglia di parlare della gente perbene che ha paura, pochissima voglia di parlare delle persone che invece hanno tanto da nascondere. Grazie sempre all’Arma dei carabinieri che presidia il territorio e che sta lavorando assiduamente in maniera determinata e determinante per assicurare alla giustizia anche il resto di questo branco di assassini, in particolare della seconda persona che ha sparato”.
Durante la diretta, sotto gli occhi dei carabinieri chiamati a garantire la sicurezza della troupe della Rai, l’inviato di “Ore 14” ha rischiato grosso. “C’è una macchina che ci ha puntati a velocità molto elevata e poi si è allontanata – ha raccontato – Ci ha detto qualcosa che sinceramente non ho ben capito. Ci ha proprio puntati a tutta velocità e alla fine ha sgommato allontanandosi. Non siamo molto ben graditi qui, in questo momento. Però per fortuna ci sta l’Arma dei carabinieri, proprio qui vicino a noi, che ci garantisce la sicurezza del collegamento”.
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Roberta Bruzzone: “Immagine desolante, questa gente sa di potere agire impunita”
“A te sembra normale che ci debbano essere due carabinieri che presidiano una zona dove c’è una troupe televisiva che per altro sta documentando una vicenda che ha destato enorme preoccupazione oltre che interesse nazionale? – ha chiesto la criminologa Roberta Bruzzone – È un po’ una resa. Scusate ma l’immagine è abbastanza desolante. Questa gente sa di potere agire impunita. Quello è il loro territorio, purtroppo lì lo Stato non c’è. Dovremmo essere abbastanza onesti per ammetterlo. Questa gente pensa di poter vivere non solo al di sopra della legge ma la legge non la conosce proprio”. “Sta passando anche la Polizia di Stato – ha fatto notare Milo Infante – non è corretto dire che lo Stato non c’è, è che non ha strumenti. Queste zone vengono percorse ma le risorse sono poche. Intanto vedete che aumenta la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, quindi vuol dire che viene avvertita la necessità di una maggiore presenza. Consigliamo prudenza al nostro inviato perchè abbiamo capito che lo stanno prendendo di mira”.

Zen, il racconto dell’inviato Rai: “L’uomo è stato portato in caserma”
Poco dopo, Giorgio Saracino ha informato lo studio che la macchina che li aveva puntati era stata fermata dai carabinieri: “Stanno controllando i documenti della persona che è alla guida. Quindi la risposta dello Stato c’è. Forse dovremmo dare più strumenti alle nostre forze dell’ordine. Sono sul territorio per quello che possono”. “Subito dopo il nostro collegamento, siamo venuti sotto la caserma dei carabinieri e questa auto bianca è ripassata – ha spiegato l’inviato di “Ore 14” – Eravamo con i militari dell’Arma che hanno deciso di fare un controllo. Questo perché hanno assistito anche loro a quando, in diretta, questa macchina ci aveva puntati sgommando solamente all’ultimo per poi dirci: ‘Se non vi levate, vi ammazzo’. Questo lo ha riferito l’operatore, perché io non ero riuscito a sentire. Questa è la frase che ci ha detto nel momento in cui ha sgommato e ci ha sorpassati”. Dopo il controllo dei documenti e dell’auto, il guidatore è stato portato in caserma.
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Milo Infante: “Per puntare un giornalista che fa il suo lavoro o sei molto stupido o sei molto pericoloso”
Poco prima dei saluti finali, Giorgio Saracino ha fornito un ulteriore aggiornamento: “Il ragazzo fermato dai carabinieri è uscito poco fa dalla caserma. Abbiamo saputo che è stato sanzionato per la condotta che ha avuto mentre noi eravamo in diretta. Mentre usciva ci ha guardati con atteggiamento di sfida e una ragazza che era con lui ci ha battuto le mani a mo’ di sfottò”. Milo Infante ha concluso la puntata con una riflessione: “Lo avete visto: il nostro inviato ha rischiato la vita. Quanto stupido devi essere per puntare un giornalista che sta facendo il suo lavoro in mezzo alla strada e lo fai davanti all’auto dei carabinieri. O sei molto stupido o sei molto pericoloso. Se io potessi parlare con questo ragazzo, gli farei solo una domanda: ‘Cosa ti ha infastidito?’ Il racconto che un inviato fa di un territorio difficile, di una strage che deve ancora trovare tutti i suoi responsabili…è questo che ti ha infastidito? Che senso ha questa dimostrazione di forza? Se non riusciamo a capire queste cose, non riusciamo a fare passi in avanti ma solo dei grandi passi indietro”.