Ginecologo sosteneva di guarire le pazienti dal papillomavirus col sess0, scontro tra pm e giudici

Ginecologo sosteneva di guarire le pazienti dal papillomavirus col sess0, scontro tra pm e giudici

Daniela Vitello

Ginecologo sosteneva di guarire le pazienti dal papillomavirus col sess0, scontro tra pm e giudici

| 10/02/2022
Ginecologo sosteneva di guarire le pazienti dal papillomavirus col sess0, scontro tra pm e giudici

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Il caso è scoppiato grazie a “Le Iene”

  • Il luminare sosteneva di poter donare anticorpi alle pazienti che andavano a letto con lui
  • Lo scorso novembre, la Iena Alice Martinelli aveva interrotto il suo incontro in hotel con un’esca del programma
  • Niente carcere per lui! Per i giudici, non avrebbe costretto le donne che si erano affidate alla sua terapia miracolosa

Lo scorso novembre, “Le Iene” si sono occupate del caso di un ginecologo barese che sosteneva di poter guarire le sue pazienti dal Papillomavirus andando a letto con loro. Non sarebbero poche le donne che si sarebbero affidate alla sua terapia miracolosa.

Alice Martinelli (Foto da video)

L’”agguato” in hotel

Lo scorso anno, sorpreso in hotel dalla Iena Alice Martinelli in compagnia di un’esca del programma pronta ad essere “bonificata”, il luminare non si è scomposto più di tanto e ha continuato a sostenere la sua teoria.

“Ho salvato tante donne dal cancro”

“Per esperienza, dopo rapporti sessuali con me, tante donne si sono negativizzate. Sarei un pazzo se non avessi avuto questi risultati. Ho salvato tante donne dal cancro”, ha sentenziato.

Alice Martinelli (Foto da video)

Ecco perché i giudici negano il carcere

Dopo il servizio de “Le Iene”, la magistratura ha aperto un’inchiesta e il ginecologo è finito agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata. Negli ultimi giorni, si è scatenato un dibattito tra l’accusa che chiede il carcere e i giudici che lo negano perché il medico, a loro dire, non avrebbe costretto le sue vittime.

Il parere di Giulia Bongiorno

“La violenza sessuale non è soltanto la sopraffazione fisica di un uomo nei confronti di una donna – ha spiegato l’avvocato Giulia Bongiorno al microfono di Alice Martinelli – C’è violenza anche nella cosiddetta violenza per induzione. C’è reato ogni qualvolta la vittima non ha prestato un valido consenso. Il consenso deve essere consapevole, libero e deve perdurare per l’intero atto sessuale”.

Giulia Bongiorno (Foto da video)

“Accolte solo due denunce”

La Iena ha intervistato anche Cristiano Marinò, l’avvocato che segue alcune presunte vittime. “Il modus operandi è sempre lo stesso, sia nella cura molto particolare proposta e sia nella modalità di svolgimento della visita – ha dichiarato il legale – Secondo i giudici, le persone offese dovevano immediatamente rendersi conto che qualcosa non andava. Cioè…nessuno può credere all’asino volante. Delle quattro denunce, i giudici ne hanno accolte solo due per violenza sessuale e tentata violenza sessuale. Le altre sono state ritenute tardive”.

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Alice Martinelli (Foto da video)

Lo scontro tra pm e giudici

Il primo terreno di scontro tra accusa e tribunale è proprio questo. I pm dicono che le ragazze solo in un secondo momento si sono rese conto che quelli del ginecologo erano abusi sessuali. I giudici rispondono che le risposte del ginecologo erano talmente assurde che, già alla visita, le ragazze si sarebbero dovute rendere conto che stavano subendo un abuso.

“Nella donna entra il gioco l’eufemizzazione”

“E’ importante da parte del giudice verificare qual è il momento in cui si ha la consapevolezza che si è subito il reato – ha sottolineato Giulia Bongiorno – Alcune donne non si rendono proprio conto che quello che subiscono è una violenza e lo capiscono tempo dopo. Ad esempio guardando un programma televisivo, confrontandosi con un’amica. Nelle donne c’è un meccanismo che viene definito eufemizzazione e colpevolizzazione. L’eufemizzazione consiste nel dire ‘sì ma non è una cosa grave’…minimizziamo. La colpevolizzazione è una sorta di sentimento che porta la donna a dire ‘tutto sommato, se è successo, sono io la colpevole’. Questo porta spesso le donne a non denunciare”.

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“Scelta non libera se la donna è in condizione di inferiorità psichica”

Giulia Bongiorno ha invitato ad una riflessione: “E’ un rapporto paritario? La donna fa una scelta libera nell’avere il rapporto sessuale o la donna si sente costretta, ovvero in una condizione di inferiorità psichica che la induce ad accettare un rapporto che non avrebbe mai accettato se non fosse stata nella condizione di inferiorità psichica?”.


Pubblicato il 10/02/2022 14:55

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