Kristina racconta le feste di Genovese: "Dopo lo champagne, arrivava la droga. Lui era lo sceicco" - Perizona Magazine

Kristina racconta le feste di Genovese: “Dopo lo champagne, arrivava la droga. Lui era lo sceicco”

Daniela Vitello

Kristina racconta le feste di Genovese: “Dopo lo champagne, arrivava la droga. Lui era lo sceicco”

| 14/12/2020

Ieri sera Kristina, una giovane modella che ha partecipato ai party di Alberto Genovese, l’imprenditore milionario in carcere con l’accusa […]

Ieri sera Kristina, una giovane modella che ha partecipato ai party di Alberto Genovese, l’imprenditore milionario in carcere con l’accusa di aver violentato e seviziato una 18enne lo scorso 10 ottobre, è stata ospite di “Live – Non è la D’Urso”. La ragazza, che ha frequentato sia “Terrazzo Sentimento” che le ville affittate da Genovese a Ibiza, ha raccontato alcuni retroscena di quelle feste a base di sesso e droga. Kristina ha dichiarato di non avere più contatti con l’imprenditore da 2 anni e di aver interrotto ogni rapporto dopo un episodio spiacevole.

La droga in cambio del sesso

“Purtroppo nel giro di Genovese nessuno ha mai parlato, tutti lo coprivano sempre perché ci guadagnavano – ha esordito – Le ragazze sono spesso modelle straniere, sono in contatto con alcune di loro, e loro non sapevano neanche quello che è successo. Anche perché magari vengono qui solo per qualche settimana, per qualche shooting, vengono invitate dai modellari e finiscono a queste feste. I modellari sono quei ragazzi che ci sono soprattutto a Milano che vanno per i casting e cercano ragazze che magari hanno bisogno di qualche cena perché purtroppo la vita da modella non è rose e fiori come tutti pensano. Molte ragazze guadagnano 50 euro a settimana, quindi 200 euro al mese. I modellari le portano a cena, anche in ristoranti belli e così possono anche permettersi di mangiare. Poi alcune, selezionate tra quelle che fanno uso di sostanze stupefacenti, vengono invitate alle feste. Le ragazze spesso sanno di andare a feste dove si consuma droga”.

La prima volta a casa di Genovese

“Quando ho conosciuto Genovese avevo 18-19 anni – ha confessato Kristina – È stato per caso, un modellaro mi ha detto ‘andiamo in piscina’ e sono finita a casa sua. Non sapevo chi fosse, non sapevo niente. Era giorno, poi di sera la situazione si è un po’ movimentata, è arrivata un po’ di gente. Nel pomeriggio lui ha cercato di approcciarmi. Non essendo il mio tipo e considerato che non corro dietro a qualcuno perché ha i soldi, non ho bisogno di questo, la mia famiglia sta bene, ho detto di no. Nel pomeriggio, dopo lo champagne, è arrivata la droga di cui ho fatto uso di mia spontanea volontà. L’ho usata perché ci divertivamo, non c’era niente di malizioso sotto. In quel periodo non vedevo la droga come una cosa negativa. Poi sono andata via ma siamo rimasti in contatto”.

Ecco come si comportava Genovese alle feste

“Lui era sempre molto fisico, si avvicinava a tutte le ragazze, le prendeva da dietro, ci ballava in un modo anche un po’ spinto – ha spiegato la giovane modella – Però tutti lo accettavano, lui poteva permetterselo perché offriva tutto lui. Poi comunque non era molesto. Che io sappia non aveva l’obiettivo di scegliere una ragazza e portarsela in camera. L’obiettivo era quello di fare festa e far divertire la gente. Secondo me lui le convinceva prendendole per mano e dicendo ‘vieni…ho la droga più buona di sotto, vieni solo tu’”.

I party a Ibiza

“Ho preso il suo jet privato per andare a Ibiza un paio di volte – ha confidato – Sono andata a Ibiza anche sette volte in un’estate nelle sue ville. Che gli piacciano le ragazze giovani e belle è un dato di fatto. A queste feste non c’erano mai uomini, lui aveva la sindrome da sceicco, voleva essere circondato da tante belle ragazze e non avere nessun uomo concorrente. Gli unici presenti erano i modellari e poi si è aggiunto anche Leali. A Ibiza ha preso una villa, eravamo quattro ragazze compresa me, un modellaro e Alberto Genovese. Abbiamo preso il private jet. Io ero l’unica a sapere chi fosse Genovese, le altre non lo conoscevano. Una ragazza lituana, che mi aveva chiesto chi pagasse la vacanza, ha iniziato a provarci con lui e lui ci stava, era appagato da questa situazione. Dopo pochissime ore si sono chiusi in camera e non li abbiamo visti per 2-3 giorni. Non abbiamo più visto quella ragazza fino alla fine della vacanza. Ogni tanto lui spuntava con la bottiglia di champagne, chiedeva ‘tutto bene?’ e tornava in camera. Poi la ragazza lituana è tornata nella stanza con la sua coinquilina e l’hanno trovata che si era vomitata addosso, era in condizioni veramente pietose. Noi abbiamo pensato che fosse colpa della droga. Non abbiamo neanche minimamente pensato che potesse trattarsi di uno stupro. L’hanno messa per un’ora sotto la doccia per farla riprendere perché doveva prendere l’aereo. Noi volevamo chiamare l’ambulanza ma lei non ha voluto, probabilmente perché aveva preso tante droghe. Non so per quale motivo ma non voleva assolutamente andare in ospedale. Abbiamo cercato di ricomporla, lei non ha più parlato, camminava a gambe divaricate. E’ stata una scena che io non potrò mai dimenticare”.

“Ingiusto colpevolizzare la ragazza che ha denunciato”

“Nessuno vorrebbe andare ad una festa e finire così. Io ho smesso di usare sostanze – ha aggiunto Kristina – Alle feste sono sempre rimasta lucida e forse questa è stata la mia fortuna. Mi sembra sbagliato colpevolizzare la ragazza che ha denunciato, tutti dicono ‘io non mi sarei mai cacciata in una situazione del genere’…in realtà anche se vai in discoteca possono metterti qualcosa nel bicchiere e ti può succedere qualcosa di brutto. Mai dire mai”.

Perché Kristina ha rotto con Genovese

“Genovese ha organizzato il mio compleanno in un locale, però io gli ho detto che non volevo avere niente a che fare con la droga – ha raccontato la ragazza – Però lui mi proponeva insistentemente la cocaina rosa. La situazione non mi è piaciuta per niente, non mi sentivo a mio agio. Alla fine ho ceduto e mi sono drogata. Purtroppo quando siamo tornati in villa, eravamo a Ibiza, ho avuto un crollo, mi sono chiusa in casa e ho iniziato a piangere. La prima cosa che ho fatto è stata chiamare il mio migliore amico perché mi sentivo veramente male. Ho preso un volo e da quel momento ho chiuso ogni rapporto con Genovese. Non gli ho detto assolutamente niente, sono sparita”.

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