Vittorio Feltri contro Toti: "Meglio essere della terza età che della prima o seconda imbecillità" - Perizona Magazine

Vittorio Feltri contro Toti: “Meglio essere della terza età che della prima o seconda imbecillità”

Daniela Vitello

Vittorio Feltri contro Toti: “Meglio essere della terza età che della prima o seconda imbecillità”

| 03/11/2020

In un editoriale su “Libero”, Vittorio Feltri si scaglia contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per il tweet […]

In un editoriale su “Libero”, Vittorio Feltri si scaglia contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per il tweet sugli anziani morti di Covid “non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”.

“Ci risiamo coi vecchi – sbotta Feltri – C’ è chi, come Grillo, vuole togliere loro il diritto al voto. Al comico si è accodato Toti, governatore della Liguria, il quale pretende vengano reclusi in maniera che non siano colti dalla pandemia. Costui sostiene in sostanza che i nonni, essendo pensionati, siano inutili ai fini della produzione. Il fatto che fino a ieri abbiano lavorato sodo e pagato fior di contributi mensili all’ INPS, secondo lui, sarebbe ininfluente. Egli ignora che l’assegno previdenziale non è altro che la restituzione di denaro versato una vita alle casse dell’ istituto più sgangherato d’Italia.

Quella del presidente ligure non è la prima manifestazione di razzismo verso gli anziani. Ogni tanto, in effetti, salta su un cretino che li schifa quasi fossero un peso degno di essere depositato nella camera mortuaria in attesa di giacere in un loculo. Io modestamente sono quasi ottuagenario e me ne vanto: meglio essere della terza età che della prima o seconda imbecillità”.

“Sgobbo oggi come quando avevo quarant’anni – prosegue Feltri – mi reco in redazione anche il sabato e la domenica e dovrei chiedere a Toti il permesso di uscire di casa per compiere il mio mestiere? Dilaga non soltanto il virus, persino la stupidità di chi ignora la storia. Faccio notare ai fessi che intendono relegarmi in un tinello che Churchill, il vincitore della seconda guerra mondiale, non era un fighetto bensì un vegliardo, che De Gaulle non aveva i calzoni corti, che Einaudi morì a 87 anni più lucido di un’auto nuova, che Pertini non era un ragazzino quando entrò al Quirinale, che Berlusconi ha 84 anni e grazie a lui vengono distribuiti migliaia di stipendi ai suoi dipendenti”.

“Tutti questi signori citati – conclude – erano e sono talmente scemi da meritare gli arresti domiciliari allo scopo di lasciare spazio a Conte e a Toti? Invecchiare non è una colpa ma un grande merito, tra l’altro è l’unico modo per campare a lungo, una aspirazione che nutrono pure i giovani, i quali da quando ho compiuto i 70 anni mi sono diventati antipatici poiché pensano di cambiare il mondo mentre non sono capaci di cambiare neppure loro stessi. Noi antidiluviani sappiamo benissimo che crepano molti uomini in verde età e che i matusalemme decedono tutti. Se ne vanno senza la spinta di politici scriteriati e ingrati”.

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