Gabriel Garko torna a recitare in una fiction. Dario Oliviero, questo il nome all’anagrafe dell’attore torinese, è coprotagonista insieme ad Anna Safroncik di “Se potessi dirti addio”, serie in tre puntate diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi. Il primo appuntamento è in programma venerdì 29 marzo, in prima serata, su Canale 5. “Folli e pazzi – dice dei due registi in un’intervista al “Corriere della Sera” – quando penso a loro è come se vedessi un quadro con un’esplosione di colori. Sono l’una l’opposto dell’altro, visionaria lei, più tecnico lui, e a volte anche loro litigano sul set, ma si compensano e se non litigassero… mancherebbe l’ossigeno”.

“Ho accettato questo progetto perché era quello giusto per tornare a recitare – spiega Gabriel Garko – Negli ultimi anni mi sono allontanato non per ritirarmi definitivamente dalle scene, ma perché avevo bisogno di staccare. La notorietà a volte è soffocante, sentivo la necessità di un polmone nuovo, di respirare aria diversa”.

“Dopo il coming out, non mi sono mai accorto di discriminazioni”

L’attore esclude che il suo allontanamento dalla tv, ad eccezione della sua partecipazione a “Ballando con le stelle”, sia stato consequenziale al suo coming out. “Se così fosse ci sarebbe un problema serio – sottolinea – Non mi sono mai accorto di discriminazioni e nessun accenno a battute infelici. Avevo solo bisogno di avere i miei tempi liberi. Quanto poi a certe affermazioni di chi ritiene che i ruoli da eterosessuali devono essere fatti da attori etero e quelli da gay devono essere affidati ai gay, mi viene da ribattere: gli attori non devono recitare sé stessi, ma entrare nella pelle di un personaggio diverso da loro”.

“Nel 2016 un incidente che mi ha cambiato la vita”

In “Se potessi dirti addio”, Gabriel Garko interpreta un uomo che dopo un incidente non ricorda nulla di quanto accaduto prima. “Diciamo che c’è un qualche nesso tra Marcello e Gabriel, soprattutto il voler ricordare il passato – svela – (…) per usarlo come bagaglio di esperienza, per non commettere gli stessi errori. Quando ci accade qualcosa di sgradevole, in quel momento diciamo: ma che cavolo, doveva capitare proprio a me? Poi ti accorgi che da un fatto negativo può nascerne uno positivo”. “Per esempio quando nel 2016 mi trovai nello scoppio della villa, vicino Sanremo: un incidente che mi ha cambiato la vita, finii sotto le macerie, ho sentito la morte vicina… ma proprio da quell’episodio, da cui sono uscito miracolosamente salvo, ho deciso di godermi la vita, di affrontare le cose in positivo… ho rimesso i cocci a posto”, aggiunge Gabriel Garko.
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“L’unico errore che ho commesso, e continuerò a fare, è che mi fido delle persone”

L’attore confessa poi di preferire “una brutta verità” ad “una brutta bugia”: “La prima ti può far male, ma puoi risolvere il problema in altro modo. Dietro la seconda ci vedo il fango”. “L’unico errore che ho commesso, e continuerò a fare, è che mi fido delle persone – conclude – non per ingenuità, ma perché mi piace avere fiducia negli altri. Purtroppo, mi sono reso conto che certi esseri umani sono più animali di quanto gli animali invece sanno essere umani”.