Vladimir Luxuria, l'ex fidanzato non eletto a Bolzano

Vladimir Luxuria, l’ex fidanzato non eletto a Bolzano: “Ho ricevuto solo 21 preferenze”

Germana Bevilacqua

Vladimir Luxuria, l’ex fidanzato non eletto a Bolzano: “Ho ricevuto solo 21 preferenze”

| 09/05/2025
Vladimir Luxuria, l’ex fidanzato non eletto a Bolzano: “Ho ricevuto solo 21 preferenze”

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Danilo Zanvit Stecher, ex fidanzato di Vladimir Luxuria, non è stato eletto alle Comunali di Bolzano. Il 39enne, candidato con il Team K, ha ricevuto una grossa delusione raccogliendo appena 21 preferenze personali. In un’intervista al “Corriere della Sera” commenta l’accaduto e rivela: “Non era la mia prima candidatura: la prima risale al 2016. Rispetto a quell’esperienza, devo riconoscere che l’impegno che ho potuto dedicare in questa ultima campagna elettorale è stato molto più limitato, principalmente per motivi lavorativi che mi hanno portato fuori città diverse settimane. Questo ha inevitabilmente inciso sul risultato finale, che è stato nettamente inferiore rispetto alla volta precedente, ho ricevuto circa un quarto dei voti rispetto al 2016, e questo dato parla da sé”.

Poi aggiunge: “Certo, dispiace vedere numeri negativi, ma sono consapevole delle circostanze e non posso che accettarli con realismo. Rimane comunque l’importanza di aver partecipato, anche se con meno energia rispetto al passato”.
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Danilo Zanvit Stecher (Foto Facebook)

L’ex fidanzato di Vladimir Luxuria: “Non escludo una mia futura ricandidatura”

Danilo Zanvit Stecher ammette i suoi timori per i risultati del ballottaggio: “Un certo grado di preoccupazione c’è, inutile negarlo. Bolzano non ha mai avuto finora un governo di destra, e l’eventualità che ciò accada rappresenta un cambiamento profondo, con potenziali conseguenze negative, soprattutto sul piano dei diritti, della tutela delle minoranze e della convivenza tra le diverse comunità che abitano la nostra città”. “Come persona da sempre vicina alla sinistra, non posso che guardare con apprensione a un possibile arretramento su questi fronti, che sono per me valori fondamentali”, aggiunge. L’uomo sottolinea che il suo impegno politico continuerà a prescindere dai risultati: “Non è stato affatto un’esperienza estemporanea. La politica è sempre stata parte della mia vita, anche per una questione familiare”.

“Mio nonno, Josef Stecher è stato un importante esponente del PCI – racconta ancora – oltre che consigliere comunale e regionale è stato attivo in CGIL per diversi decenni. Questo legame mi ha trasmesso fin da giovane un forte senso di appartenenza e di responsabilità. Continuo a seguire con attenzione la vita politica, e non posso escludere una mia futura ricandidatura”.

Danilo Zanvit Stecher e Vladimir Luxuria (Foto Facebook)

“Il primo Pride di Bolzano è un evento di portata storica, ma temo un governo di destra”

Il 39enne fa poi riferimento a Vladimir Luxuria e sottolinea: “Non abbiamo minimamente affrontato il tema ‘elezioni’ né prima né dopo”. Il mese prossimo a Bolzano si terrà per la prima volta il Pride. Una svolta per la città e per i diritti delle minoranze LGBT+. “Il primo Pride di Bolzano è un evento di portata storica – dichiara –  non è solo una festa, è una manifestazione politica, una presa di parola collettiva per i diritti, l’uguaglianza e la libertà. Ma c’è un rischio enorme all’orizzonte: se il Comune dovesse passare alla destra, potremmo assistere a un pericoloso passo indietro. Parliamo di forze politiche che, in molte città italiane, hanno già dimostrato di osteggiare il Pride, di attaccare i diritti delle persone LGBT+, di negare la realtà delle discriminazioni, di alimentare una narrazione tossica sul ‘decoro’ e sull’ ‘ordine’ per reprimere ogni forma di dissenso e visibilità. Bolzano è sempre stata un esempio di convivenza tra culture, lingue e identità diverse”. Poi continua a mostrarsi preoccupato: “Un governo di destra metterebbe seriamente a rischio questo equilibrio, aprendo la strada a politiche escludenti, conservatrici e divisive”.

“Chi amministra una città deve schierarsi senza ambiguità dalla parte dei diritti – aggiunge – deve proteggere chi è più vulnerabile, non dare spazio a chi fomenta odio o discriminazione. La posta in gioco è altissima. Serve mobilitazione, partecipazione, voce. Perché i diritti non sono mai garantiti per sempre: vanno difesi, ogni giorno, con forza e senza paura”.
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Danilo Zanvit Stecher e Big Mama (Foto Facebook)

“Papa Francesco? Usava un linguaggio omofobo non degno di un leader spirituale”

Dopo la morte di Papa Francesco Danilo Zanvit Stecher  ha scritto un post su Facebook molto critico nei confronti del Pontefice che ha sollevato non poche critiche. “Il mio post su Papa Francesco ha fatto discutere perché ha toccato un nervo scoperto – le parole del 39enne – l’enorme distanza tra la narrazione pubblica costruita intorno alla sua figura e la realtà delle sue parole e delle sue azioni. Non ho scritto nulla di più di ciò che è documentabile: un linguaggio omofobo, come quello usato parlando di ‘troppa frocia*gine nei seminari’, non è degno di nessuno, tantomeno di un leader spirituale. È solo l’ultimo segnale di una Chiesa che, sotto una vernice apparentemente più ‘moderna’, continua a perpetuare visioni patriarcali, discriminatorie e repressive”. “Se ci sono possibilità di un cambiamento reale nella Chiesa? Personalmente sono molto scettico – ammette -. Perché il problema non è solo chi guiderà la Chiesa, ma l’impianto dottrinale, culturale e di potere che la sostiene. Un’istituzione che per secoli ha agito contro i diritti delle donne, delle persone LGBT+, dei popoli colonizzati, e che ancora oggi fatica a fare i conti con i suoi abusi, non si trasforma con qualche frase ad effetto o con un Papa ‘più simpatico’”.

“Finché non ci sarà una rottura vera, teologica e politica, con tutto ciò che ha prodotto oppressione, la Chiesa non potrà dirsi inclusiva. Qualsiasi apertura, finora, è stata più di facciata che di sostanza. Quindi no, non mi aspetto grandi cambiamenti. E credo sia pericoloso continuare ad accontentarsi di simboli vuoti quando c’è bisogno, urgente, di giustizia reale”, conclude.

Pubblicato il 09/05/2025 16:04

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