Edwige Fenech: "Ho rischiato di essere violentata"

Edwige Fenech: “Ho rischiato di essere violentata, mi sono difesa dando ginocchiate”

Germana Bevilacqua

Edwige Fenech: “Ho rischiato di essere violentata, mi sono difesa dando ginocchiate”

| 18/05/2023
Edwige Fenech: “Ho rischiato di essere violentata, mi sono difesa dando ginocchiate”

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Edwige Fenech torna al cinema, protagonista dell’ultimo film di Pupi Avati, primo al botteghino fra gli italiani. Un passato avventuroso, madre italiana e padre maltese, nata benestante in Algeria, attrice icona di film erotici italiani, poi produttrice di fiction e di film di successo. E’ stata  per molti anni la compagna di Luca di Montezemolo, poi nel 2015 è “fuggita” in Portogallo. In un’intervista al “Corriere della Sera” racconta i suoi esordi: “A 14 o 15 anni, alta già come adesso, vengo fermata per strada, a Nizza, per dire una battuta in un film. Era Toutes folles de lui di Norbert Carbonnaux. Dovevo dire una parola che non conoscevo e non capivo e mi fecero rifare il ciak 32 volte”. “Facevo l’indossatrice e, a 18 anni, vinsi il concorso di Lady Francia – continua – Poi, arriva un telegramma: contratto pronto da firmare a Roma stop. Il film era ‘Samoa regina della giungla’. Avevo capito solo che sarei stata una specie di Tarzan in gonnella. Tutte le mattine, mi spalmavano di crema marrone. La sera, per ripulirmi, mamma impiegava un’ora e mezzo”.

Edwige Fenech e Luca Cordero di Montezemolo (Foto da video)

Edwige Fenech: “Vivo in Portogallo, ho sentito il bisogno di cambiare aria”

L’attrice e produttrice ricorda l’infanzia felice in Algeria e poi il trasferimento forzato in Francia: “Ero timida, giocavo poco con gli altri bambini, leggevo tanti libri, studiavo danza classica. Ho ricordi stupendi di spiagge e di strade romane coperte dall’acqua. Ricordo le pinne e la maschera bianche, piccole piccole, con le quali stavo sempre in mare a nuotare. Quando l’Algeria non è più stata francese, siamo andati in Francia, ma non ci volevano: non eravamo i benvenuti né lì né in Algeria, non avevamo più una casa. Papà ci ha messo dieci anni per mettersi in regola coi permessi, aprire un garage”. Dal 2015 Edwige Fenech vive in Portogallo: “Ho sentito il bisogno di cambiare aria. Ero un po’ delusa da come andava la carriera: non mi vedevo in Italia ad aspettare che arrivasse un ruolo giusto per me. La scelta è caduta sul Portogallo perché avevo visto un documentario, sono andata a visitarlo e mi è piaciuto. Ci ho portato la mamma e la gatta. E mio figlio Edwin con la moglie e i bambini l’hanno amato tanto e, quando hanno lasciato Shanghai, sono anche loro venuti a vivere qui”.
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Pupi Avati e Edwige Fenech (Foto da video)

“Sono uscita di scena al momento giusto e volevo tornare nel modo giusto”

Edwige Fenech aspettava l’occasione per tornare a recitare: “Sono uscita di scena al momento giusto e volevo tornare nel modo giusto. In questi anni, ho rifiutato tante proposte. Ma era importante tornare solo se potevo esprimere qualcosa di forte. Quando mi ha chiamato Pupi Avati per ‘La quattordicesima domenica del tempo ordinario’, non potevo crederci”. E racconta: “Pupi si sveglia presto, come me, ma mi ha chiamato senza tener conto dell’ora in meno di fuso orario. Dovevano essere le cinque del mattino. Riconosco subito la sua voce. Penso: vorrà un’informazione. Invece, dice: ti devo raccontare una storia. Ascolto, mi commuovo. Era il copione che aspettavo da anni. Dopo, attacco il telefono e stavo stesa a letto con la gatta sulla pancia. Mi alzo e comincio a saltare per tutta la stanza con la gatta che saltava anche lei. Vado da mamma gridando: mi ha chiamato Pupi. Sembravo una ragazzina piuttosto che una signora della mia età”.

Edwige Fenech (Foto da video)

“Alle attrici di oggi consiglio di mirare col ginocchio dove sappiamo”

Come il personaggio che interpreta nel film anche Edwige Fenech ha subito la gelosia: “Col mio primo marito: io 17 anni, lui 26. Matrimonio durato 14 mesi. Credo, appunto, che avessi voglia di libertà, indipendenza, ma non fu così per niente: lui si rivelò gelosissimo. E quando scoprii che aveva anche un’amante me ne tornai a casa da mamma e papà”. Poi la maternità: “Avevo 22 anni, ero incinta, volevo quel bambino, ma rispetto il pensiero del prossimo e non avrei mai obbligato suo padre a fare il padre”. L’attrice esordisce in Italia con i film erotici, famose le sue docce sexy: “Preferivo le docce alle scene d’amore. Dopo ho avuto la fortuna di cambiare carriera, ma non rinnego niente: alcuni film cosiddetti erotici erano carini, ben fatti, con attori bravissimi”. Edwige Fenech diventa poi produttrice: “Mi ha gratificata il successo di ‘Commesse’, che la Rai aveva tenuto due anni nel cassetto temendo che una storia di sole donne non piacesse”. E sullo scandalo del MeToo ammette di aver pensato: “Che finalmente qualcuno denunciava. Ai miei tempi, la parola di una ragazza non aveva valore. A me è successo più volte di essere molestata da chi aveva il potere di farmi lavorare e non ho denunciato: chi mi avrebbe creduto? Però, anche in situazioni pesanti in cui ho corso il rischio di essere violentata, sono riuscita a uscirne indenne: ho un riflesso col ginocchio che è una roba micidiale. Alle attrici di oggi consiglio di mirare col ginocchio dove sappiamo”. E la vita sentimentale? “Oggi sono single. Lo sono da una decina d’anni, perché così ho voluto, ma non metto limiti alla provvidenza”.

Pubblicato il 18/05/2023 12:45

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