L'inferno di Zucchero: "La mia ex moglie mi ha massacrato"

L’inferno di Zucchero: “La mia ex moglie mi ha massacrato, volevo morire”

Daniela Vitello

L’inferno di Zucchero: “La mia ex moglie mi ha massacrato, volevo morire”

| 31/12/2023
L’inferno di Zucchero: “La mia ex moglie mi ha massacrato, volevo morire”

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Zucchero Fornaciari, pseudonimo di Adelmo Fornaciari, si racconta in una lunghissima intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”. Dalle umili origini al successo, dal primo voto all’incubo della depressione in cui cadde dopo la rottura con la prima moglie Angela Figliè da cui ha avuto due figlie, Irene (anche lei cantante, ndr) e Alice. Il cantautore emiliano ha un altro figlio, Adelmo Blue, nato dal secondo matrimonio con Francesca Mozer.

Zucchero Fornaciari con i figli Adelmo Blue, Irene e Alice (Foto Instagram)
Zucchero Fornaciari e Bruce Springsteen (Foto Instagram)

“La mia ex moglie è stata un grande amore ma anche un inferno”

Ad Angela è dedicata la canzone “Rispetto”. “Mi ha massacrato – racconta ad Aldo Cazzullo – Però a suo modo è stata una fonte di ispirazione. Ora vorrebbe i diritti di autore… È stato un grande amore. Ed è stato un inferno”. “Era bellissima – ricorda – ma a colpirmi fu la malinconia dei suoi occhi. Non sono mai riuscito a capirla, neanche adesso. Impenetrabile. Durissima. Mi sono sposato a 23 anni, lei era ancora più giovane. Mi aveva lasciato il giorno prima che partissi per il Forte Village, in Sardegna, dove dovevo suonare per un mese. Le telefonavo e non rispondeva mai”. “Al ritorno con la 128 scassata di mio padre andai ad aspettarla fuori dal negozio dove lavorava – prosegue il cantautore – e le chiesi di sposarmi. Lei rispose di sì. Fino a quando una notte mi disse: ‘Ti lascio, non ti amo più’. Ma non so se mi abbia mai amato davvero, di sicuro ‘ti amo’ non me l’ha mai detto, e neanche ‘ti voglio bene’. Mai. E la mia presunzione era farla sorridere, renderla felice”.
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Zucchero Fornaciari (Foto Instagram)
Sting e Zucchero Fornaciari (Foto Instagram)

“Per prenderle una casa vicino a sua madre, mi indebitai di 500 milioni”

Nel tentativo di renderla felice, Zucchero profondò negli abissi. “Volevo prenderle una casa vicino a sua madre, e mi indebitai di 500 milioni – confessa – Così scivolai nella depressione. Non sapevo dove prendere il denaro, dovevo pagare 50 milioni ogni sei mesi; la prima rata me l’aveva garantita un impresario, in cambio di una tournée al Sud. Vado a Roma a ritirare i soldi, e mi dice che non ci sono. Mancano quattro giorni alla scadenza, se non pago ci portano via la casa. E nel frattempo era arrivata la seconda figlia”. “‘Pippo’ è davvero un amico che ci provava con sua moglie?”, chiede il giornalista. “Sì. E temo ci sia anche riuscito”, risponde il cantante. Nel frattempo, Zucchero è assediato dalle fan: “Non aspettavano i concerti, venivano direttamente in albergo, a casa. Alcune erano bellissime, eppure ho rimediato parecchie brutte figure. Non riuscivo a combinare niente. È la depressione”.

Zucchero Fornaciari (Foto Instagram)
Zucchero Fornaciari e Luciano Pavarotti (Foto Instagram)

“Leggevo Bukowski perché almeno lui stava peggio di me, volevo farmi fuori”

Quando scrisse “Miserere”, confida, “ero davvero depresso”. “Leggevo Bukowski perché almeno lui stava peggio di me – afferma – (…) Volevo farmi fuori. Stavo malissimo. Attacchi di panico fortissimi, cose che non auguro a nessuno. Prendevo il Prozac ma non sentivo più niente. Dopo ‘Oro incenso e birra’ mi chiamarono prima al Freddie Mercury Tribute, poi Sting, insomma mi sono capitate cose bellissime, ma non me le sono godute. Ero al massimo del successo e non volevo più salire sul palco, non volevo fare la tournée di Miserere: sedici concerti negli stadi”. “Mi piazzarono dietro uno strizzacervelli – svela – Sono stato l’unico rocker ad andare in tournée con lo psichiatra al seguito. Mi dissero: ‘Lui ti da la pasticca, e tu suoni. Se no ti ricoveriamo all’ospedale psichiatrico di Pisa, e devi restarci un mese, perché se annulliamo la tournée faranno i controlli’. Preparo la valigetta con il dentifricio e il pigiama. Arrivo in ospedale, e vedo una vecchietta inca**atissima che prende a borsettate un infermiere, poi un altro che urla… Così fuggo e torno a casa”.

Zucchero Fornaciari (Foto Instagram)
Johnny Depp e Zucchero Fornaciari (Foto Instagram)

“Ci ho messo sei anni a uscirne, mi sono ricostruito pezzo a pezzo”

Ad aiutarlo a tornare sul palco fu l’alcool. “Venne a trovarmi un amico a cena – racconta – Continuava a versarmi una grappetta di Bassano che mi avevano regalato, la scolammo tutta. Alle 4 del mattino dissi: adesso potrei salire sul palco. ‘Ma sei ubriaco’. Così partii per il primo concerto, con l’accordo che alle 5 del pomeriggio il mio amico avrebbe predisposto il rituale del grappino. Alla terza canzone mi prese l’attacco di panico e volevo scappare. O gettavo la spugna, o mi violentavo. Mi violentai. Cantavo per inerzia. Una parte del cervello si ricordava le parole e cantava, l’altra diceva: che ci faccio qui? Una notte sognai l’intera platea che mi aspettava con le fauci aperte, per sbranarmi. Ci ho messo sei anni a uscirne. Mi sono ricostruito pezzo a pezzo”.

Pubblicato il 31/12/2023 11:53

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