Il caso del piccolo imprenditore edile ciociaro e della modella di origine polacca fuggiti in Germania senza pagare il conto del loro banchetto di nozze ha avuto una larga eco mediatica. Dopo aver scelto un menù a base di pesce per una settantina di invitati, i due sposi avevano versato un acconto di qualche centinaio di euro su un totale di 8mila euro bevande incluse. Non riuscendo più a mettersi in contatto con loro dopo il ricevimento per il saldo, il ristoratore ha sporto denunciato. Adesso, come riporta il quotidiano “La Repubblica”, lo sposo si è fatto vivo attraverso l’avvocato Antonio Ceccani del foro di Frosinone.
“I conti non sono quelli che hanno raccontato”
“Nel pomeriggio mando il bonifico con tutta la parte mancante – ha fatto sapere dalla Germania dove si sarebbe trasferito per ragioni di lavoro – Ma i conti non sono quelli che hanno raccontato: il conto del matrimonio era di 7.400 euro. Prima di partire gli ho dato 3.750 euro per un banchetto con 74 adulti e 15 bambini”. “Il mio cliente mi ha spiegato che era tranquillo e non immaginava che il ristoratore pensasse ad un imbroglio – ha spiegato il legale -. Perché in Ciociaria sono rimasti tutti i fratelli e le sorelle ma soprattutto perché ritiene che ci fosse un tacito accordo per pagare poco alla volta i circa 4mila euro ancora mancanti”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Le pubblicazioni qui non sono state fatte”
Ma non finisce qui perché c’è un giallo nel giallo. Come riporta “Il Messaggero”, al municipio di Ferentino non risulta alcun matrimonio né alcuna variazione dello stato civile del piccolo imprenditore edile 40enne. “Il ragazzo lo conosciamo bene perché è cresciuto qui in città – dicono dal Comune – È venuto per informarsi sulle procedure ma poi non ci sono stati presentati documenti o richieste di alcun genere. Non è avvenuta alcuna pubblicazione degli atti né è pervenuta alcuna comunicazione da altri uffici italiani o esteri. E per celebrare delle nozze con effetti civilistici è sempre indispensabile il nulla osta del Comune di residenza che viene rilasciato dopo le pubblicazioni. Che qui non sono state fatte”. E “nulla – aggiungono – risulta nemmeno nel Comune di Boville Ernica dove è stato celebrato il rito da un pastore luterano arrivato dalla Germania”.
