A poche ore dal suo ritorno a “The Voice of Italy”, Raffaella Carrà interviene a gamba tesa nel dibattito su unioni civili e stepchild adoption schierandosi a favore delle adozioni gay. La La vocal coach del talent di Rai Due racconta al quotidiano “La Repubblica” la propria infanzia, vissuta esclusivamente con la madre e la nonna che l’hanno cresciuta.
“Le voglio dire una cosa: io sono cresciuta senza un padre. Era danaroso, ma troppo playboy, e mia madre divorziò nel 1945 – dichiara – Era molto avanti, forse qualcosa mi è rimasto. Non mi sono mai voluta sposare e mi ha sempre fatto arrabbiare non potere adottare figli senza l’obbligo di quest’anello! Oggi, quando si parla delle adozioni a coppie gay ma anche etero, faccio un pensiero: “Ma io con chi sono nata, con chi sono cresciuta?”. Mi rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna. Facciamoli uscire i bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?”.