Piero Chiambretti: "Dicono che sono il cocco di Pier Silvio"

Piero Chiambretti: “Dicono che sono il cocco di Pier Silvio Berlusconi e che lavoro per questo”

Daniela Vitello

Piero Chiambretti: “Dicono che sono il cocco di Pier Silvio Berlusconi e che lavoro per questo”

| 06/04/2023
Piero Chiambretti: “Dicono che sono il cocco di Pier Silvio Berlusconi e che lavoro per questo”

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Piero Chiambretti replica ad Aldo Grasso che aveva stroncato il suo show “La tv dei 100 e uno”. “Da quando Chiambretti non ha più alle spalle gente come Bruno Voglino o Romano Frassa o Gianni Boncompagni è tornato bambino (sto parlando di televisione, non della persona) – aveva scritto il critico televisivo nella sua consueta rubrica sul “Corriere della Sera” – Ha cominciato a perdere la sua identità, a credere di essere altro da sé, a occuparsi di cose a lui estranee, a sbagliare programmi. Ultima tappa: ‘La tv dei 100 e uno’, un piccolo kolossal di ‘piccoli fans’ che scavalca la mezzanotte (Canale 5). È uno show troppo costruito in cui i bambini recitano a fare i bambini (lo stereotipo del bambino in tv), in una spirale di ricatti affettivi”.

Piero Chiambretti (Foto Instagram)

Grasso: “A un certo punto ha smesso di ‘crescere’ professionalmente”

“Spiace per Chiambretti – aveva aggiunto Grasso – Quanto sono lontani i tempi di ‘Complimenti per la trasmissione’ o ‘Il portalettere’! A un certo punto ha smesso di ‘crescere’ professionalmente, ha cominciato a fare sempre lo stesso programma: costruire una cornice sontuosa per un baraccone da fiera. Adesso, alle ‘mirabili difformità’ ha sostituto i bambini, ricavandosi il ruolo di novello Mago Zurlì”.

Michelle Hunziker e Piero Chiambretti (Foto Instagram)

Chiambretti: “E’ giusto che mi attacchi, lo invito a insistere”

La risposta di Piero Chiambretti arriva dalle pagine di “Libero Quotidiano”. “Il critico si autodetermina proprio diventando critico – dice il conduttore – Più è feroce meglio è. Cosa c’è di meglio che attaccare un programma, un personaggio, la sua onorabile professione trentennale ricca di soddisfazioni? È giusto che faccia così, quindi, visto che lo ha fatto anche in passato, lo invito a insistere anche sulla seconda e sulla terza puntata”.

Piero Chiambretti (Foto Instagram)

“I critici di oggi usano la roncola e il livore, rimpiango quelli passati”

Ma non finisce qui. In un’intervista rilasciata a “La Verità”, a Piero Chiambretti viene chiesto se sia soddisfatto dell’accoglienza riservata dalla critica al suo programma. Il conduttore lancia una stilettata senza fare nomi: “La critica dev’essere critica, se fa i complimenti non serve. Il critico è un generale che spara sui suoi soldati. Leggendo più i titoli degli articoli ho visto che molti erano distruttivi, mancava solo il bazooka. Mi è venuta nostalgia della critica del passato, quella di autori come Ugo Buzzolan, Oreste Del Buono e Beniamino Placido. Sebbene attaccassero anche me, usavano la penna e l’ironia dando consigli per migliorare prodotti a volte balbettanti. I critici di oggi, anche i più rinomati, invece usano la roncola e il livore”.

Piero Chiambretti e Vittorio Sgarbi (Foto Instagram)

“La critica tv italiana non sposta un telespettatore”

“Un critico è un essere umano che scrive e pensa secondo le proprie simpatie e perciò rappresenta solo sé stesso – sentenzia – La critica tv italiana non sposta un telespettatore, quella americana ti fa chiudere un cinema”. “Quella che l’ha più irritata è che lei è sempre uguale e non cresce?”, chiede il giornalista riferendosi proprio alla critica di Aldo Grasso. “Sulla crescita lo sapevo, me l’aveva già detto il mio endocrinologo – ironizza Chiambretti – Più che una critica è un’inesattezza. Io sono sempre diverso in uno stile che rimane invariato. Armani è sempre Armani pur facendo vestiti sempre diversi, Valentino lo riconosci dal colore rosso e l’amatriciana in tutta Italia è sempre la stessa pur cambiando regioni e ingredienti”.

Piero Chiambretti (Foto Instagram)

“Pier Silvio Berlusconi? Fatico a vederlo come un editore, lo vedo come un figlio”

Il suo contratto con Mediaset è scaduto. Nell’attesa di capire cosa fare in futuro, “mi metto sulla riva del fiume e aspetto”. “Abbiamo già deciso di incontrarci – svela – Nel frattempo guarderò la tv degli altri, quella che piace alla critica e che io non so fare, come i talent e i reality show”. Il suo rapporto con Pier Silvio Berlusconi è ottimo. “Fatico a vederlo come un editore, lo vedo più come figlio, anche perché è più giovane di me – confessa – Ci siamo conosciuti molti anni fa al Vecchio porco, un ristorante vicino a Corso Sempione dove ci si incontrava per caso la sera tardi. Scattò una simpatia che poi si è trasformata in lavoro. Si dice che io sia il suo cocco e per questo lavori, ma mi sembrerebbe limitativo per lui. Credo non abbia interesse ad assoldare chi non lo merita. Io mi sforzo di dare il meglio e penso che lui sia sempre rimasto soddisfatto. Più semplicemente mi pare che stimi il mio lavoro e in questi 12 anni me l’ha dimostrato”.

Pubblicato il 06/04/2023 13:14

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