Giovanni Paoli, 60 anni, figlio del cantautore Gino, è morto venerdì scorso all’ospedale Niguarda di Milano a seguito di un infarto. La famiglia lo ha comunicato all’Ansa. Giovanni Paoli era nato dal primo matrimonio di Gino Paoli con Anna Maria Fabbri. Giornalista di professione, ha collaborato con diverse testate e case editrici, tra cui Mondadori e Rcs. In occasione del 90º compleanno del padre, Giovanni aveva condiviso un ritratto più intimo del celebre cantautore, raccontandone aspetti meno noti. Ne aveva parlato anche sul sito che dirigeva, “Dillinger News”, soffermandosi su dettagli come l’amore della famiglia per i gatti e momenti significativi, tra cui la nascita di Amanda, figlia di Stefania Sandrelli. Amanda, sorella che Giovanni inizialmente non sapeva di avere, era nata dalla relazione tra il padre e l’attrice. Oltre a Giovanni e Amanda, Gino Paoli ha altri due figli, Nicolò e Tommaso, nati dal matrimonio con la sua attuale moglie, Paola Penzo. Giovanni Paoli lascia la sua compagna e una figlia, Olivia.
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Morto il figlio di Gino Paoli, l’editoriale di “Dillinger News”
“Dillinger News”, sito che fa capo a Fabrizio Corona, dedica l’apertura a Giovanni Paoli: “Oggi, con cuori pesanti e penne riluttanti, siamo costretti a dare l’ultimo saluto al nostro Direttore Responsabile, Giovanni Paoli. Il suo decesso non è solo una perdita personale per chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo, ma segna anche la fine di un’era per il nostro giornale, Dillinger News. Giovanni non era solo un leader; era l’anima di questa redazione. Operava sempre nell’ombra, una presenza discreta ma decisiva, la calma in mezzo alle tempeste giornalistiche che spesso si abbattevano su di noi. La sua carriera era un testamento al giornalismo vero, quello che si fa per passione e non per gloria, in un’epoca dove l’instabilità e l’effimero sembrano dominare incontrastati. Il suo spirito punk, quel cuore ribelle che pulsava sotto la superficie di un professionista impeccabile, ci ha subito conquistato. Giovanni non era mai fuori posto, anche nei momenti più critici; era il timoniere che sapeva navigare le acque turbolente senza mai perdere di vista la rotta, mantenendo vivo il nostro amato Dillinger”.

“Grazie per averci mostrato cosa significa essere veramente giornalisti”
“A tutti noi, a chi ha lavorato al suo fianco, a chi ha imparato da lui, ai membri della sua famiglia che oggi piangono un uomo eccezionale, Giovanni lascia un vuoto incolmabile – si legge ancora nel lungo editoriale – Era come i gatti che tanto amava: solitario, intelligente, a tratti tagliente, ma dotato di una umiltà profonda—quella umiltà che solo le grandi anime possiedono (…) Il nostro caro direttore non si è mai tirato indietro, non ci ha mai fatto sentire il peso delle responsabilità che ricadevano sulle sue spalle; invece, ci ha insegnato con pazienza, con dedizione, spingendoci sempre a dare il meglio di noi stessi. Giovanni, il tuo spirito guiderà ancora le nostre penne, il tuo amore per il giornalismo arderà come una torcia nelle notti più buie. Grazie di tutto, caro amico, mentore, guida. Il tuo legato è indelebile e il tuo ricordo un faro per tutti noi. Riposa in pace, sapendo che il tuo Dillinger continuerà a lottare, a raccontare storie, a fare giornalismo come tu hai sempre sognato. Grazie, Giovanni, da tutti noi. Grazie per averci mostrato cosa significa essere veramente giornalisti. Con tutto il cuore: Fabrizio, Giulia, Christian, Alessandra, Federica, Livia, Luigi, Francesca”.