L’ultima compagna dell’attore palermitano Lando Buzzanca, morto ad 87 anni nel dicembre del 2022, è accusata di circonvenzione di incapace. Come si legge su “Il Messaggero”, Francesca Lavacca, 54 anni, avrebbe provato a sposarlo affiggendo le pubblicazioni del loro matrimonio al Comune di Canosa, in Puglia. All’epoca l’attore 86enne era ricoverato in clinica ed era molto malato. Adesso la donna rischia di essere rinviata a giudizio dalla Procura di Roma. “Abusando dello stato di deficienza psichica dell’attore, lo induceva a contrarre matrimonio ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla libera autodeterminazione. Atto in forza del quale sarebbe diventata erede a seguito del decesso avvenuto il 18 dicembre 2022”, è l’accusa mossa alla donna che risulta indagata.
Francesca Della Valle, questo il nome con cui si fa chiamare l’ultima compagna dell’attore siculo, si definisce “giornalista, conduttrice e autrice Siae” sul suo profilo Instagram. Quando Lando Buzzanca è stato ricoverato in una Rsa era già affetto da demenza senile. All’epoca, i figli dell’attore accusarono la donna di volersi approfittare delle condizioni del padre, non più capace di intendere e di volere. Le nozze non sono mai avvenute ma sembra che, per legge, le pubblicazioni da sole le avrebbero dato la possibilità di inserirsi nell’asse ereditario.

La compagna di Lando Buzzanca ha presentato una procura speciale ma lui non era in grado di firmare
Contro la donna si era mosso anche l’amministratore di sostegno di Lando Buzzanca, l’avvocato Luca Valvo che nel 2021 aveva chiesto al giudice tutelare di impedirle di trasmettere gli atti alla Procura ipotizzando che il proprio assistito fosse stato circuito. Da quel momento, i carabinieri hanno acquisito la copia della documentazione prodotta per le pubblicazioni. Nonostante ciò, Francesca Lavacca non ha mollato la presa. La donna ha presentato una procura speciale firmata dall’attore, che in quel momento era ricoverato in clinica.
Certo è che quando Lando Buzzanca era ancora in vita, i figli e la domestica hanno dichiarato che il l’uomo non aveva mai manifestato l’intenzione di sposare la compagna. “Ne subiva intemperanze ogni qual volta questa veniva a conoscenza di un loro incontro”, hanno affermato i figli. Gli eredi avanzano dubbi anche sull’autenticità della procura presentata dalla donna. L’attore palermitano, infatti, non era in grado di firmare nessun documento a causa della malattia. Nel verbale della denuncia di Mario Buzzanca, figlio dell’attore, si legge: “Quando a settembre 2020 un’ammiratrice gli chiese una dedica, lui si bloccò riuscendo a fare solo alcuni scarabocchi”.
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I figli: “La signora era intervenuta nella gestione dei diritti di immagine di nostro padre”
Le accuse dei figli nei confronti della donna non finiscono qui. “La signora Lavacca voleva coinvolgerlo in una sit-com che doveva chiamarsi Casa Buzzanca e nella quale lei doveva ricoprire il ruolo di moglie di mio padre”, ha dichiarato il figlio minore Massimo. Ma non solo. Sempre secondo i figli “la signora era intervenuta nella gestione dei diritti di immagine del padre attraverso un conto Bancoposta sulla quale la signora Lavacca aveva delega di firma. Lui probabilmente non era pienamente cosciente di questa situazione”.
A detta dei figli inoltre, la coppia non avrebbe mai convissuto, ma la donna avrebbe sfruttato la notorietà e l’immagine del padre per pubblicizzare il suo coiffeur. Francesca Lavacca non è rimasta a guadare. All’epoca della prima denuncia, presentò una controdenuncia nei confronti di Mario e Massimo Buzzanca per truffa, circonvenzione di incapace e violenza privata. Poi un’altra denuncia contro l’ex amministratore di sostegno Luca Valvo per abuso d’ufficio perché avrebbe impedito il matrimonio e contro i medici delle strutture sanitarie dove il compagno era ricoverato.

I legali della compagna di Lando Buzzanca: “Vicenda che la espone a gogna mediatica”
Dopo la pubblicazione della notizia sul quotidiano “Il Messaggero”, i legali di Francesca Lavacca hanno inviato una nota dove sottolineano “la completa estraneità della nostra assistita ai fatti oggetto dell’indagine e che la sua definizione come erede non è corretta: Lavacca non è erede de cuius e, per la durata della vita assieme a Buzzanca, non ha mai agito in suo danno ma si è sempre adoperata al fine di tutelarlo”. “La ricostruzione della vicenda – si legge ancora nella nota degli avvocati della donna – restituisce un’immagine della nostra assistita non rispondente al vero. La espone inoltre ad una gogna mediatica che lede il suo nome, la sua immagine, la sua dignità e il suo decoro personale e professionale”.
Francesca Lavacca, dopo la morte del compianto attore palermitano, ha anche scritto un libro dal titolo “Lando Buzzanca, amore mio”, “Lo scritto però non è stato pubblicato dopo l’intervento dei figli e della casa editrice che hanno messo in atto tutti i mezzi a loro disposizione per impedirne la diffusione”, scrivono infine i legali.