Bufera sul generale-scrittore: "Cari gay, non siete normali"

Bufera sul generale-scrittore: “Cari gay, non siete normali. Fatevene una ragione”

Daniela Vitello

Bufera sul generale-scrittore: “Cari gay, non siete normali. Fatevene una ragione”

| 18/08/2023
Bufera sul generale-scrittore: “Cari gay, non siete normali. Fatevene una ragione”

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Bufera su Roberto Vannacci. Il generale 55enne, già a capo dei paracadutisti della Folgore e della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan, oggi comanda l’Istituto Geografico Militare di Firenze. Una settimana fa, ha autoprodotto e pubblicato il libro “Il mondo al contrario” in cui punta il dito contro “la dittatura delle minoranze” (gay, clandestini, marxisti, animalisti, radical chic, ecc). Il volume, arrivato al terzo posto nella classifica dei saggi su Amazon, ha sollevato un vero e proprio polverone per il linguaggio utilizzato dallo scrittore e reputato triviale, omofobo e sessista. “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione! La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali”, scrive Roberto Vannacci dissociandosi da subito “da qualsiasi tipo di atti illeciti possano da esse (interpretazioni del testo, ndr) derivare”. Il generale si scaglia contro “le discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze” e “il lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze”. Il generale-scrittore cita Paola Egonu, “italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.

Il libro ‘Il mondo al contrario’ di Roberto Vannacci

La legittima difesa, i cambiamenti climatici e le coppie gay che vogliono figli

Ma non finisce qui. Perché come denuncia il quotidiano “La Repubblica”, per Roberto Vannacci la colpa dei cambiamenti climatici (che “ci sono sempre stati”) è delle persone meno abbienti. Secondo la sua tesi, sono “povertà e sottosviluppo a produrre più di ogni altro l’inquinamento”. E se in riferimento al tema dell’immigrazione dovremmo rassegnarci al fatto che “che piaccia o no non nasciamo uguali su questa terra”, il generale ci va giù pesante anche in materia di legittima difesa. Se il ladro varca la soglia di casa tua “perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani?”. Ed ancora: “Se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?”. Ce n’è anche per le coppie gay che sognano di diventare genitori. Se “non è nella natura dell’uomo essere cannibale”, perché dovrebbe esserlo per le coppie arcobaleno che reclamano il diritto alla genitorialità? Infine, sarebbe colpa della lobby gay internazionale il divieto di utilizzare “termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, fr*cio, ricchi*ne, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culatt*ne che sono ormai termini da tribunale”.
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Il ministro della Difesa Crosetto: “Avvieremo un esame disciplinare”

L’Esercito Italiano si è dissociato dalle posizioni di Roberto Vannacci: “La Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale”. L’Esercito ha precisato che “non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari”. In tal senso, “l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto si è fatto sentire e ha chiesto di “non utilizzare le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il Gen. Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto”. Roberto Vannacci non si pente di nulla, respinge le critiche e dice: “Al ministro non replico, mi attengo a quelle che sono le sue disposizioni. Ciò che mi procura disagio è la strumentalizzazione: sono state estratte frasi dal contesto e su queste sono state costruite storie che dal libro non emergono. Sono amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo a delle opinioni: Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male abbiamo superato quei momenti”. “La frase sugli omosessuali viene da uno, ovvero io, che è scappato tutta la vita dalla normalità – aggiunge – Per questo dico che sono a fianco degli omosessuali nella caratteristica di essere al di fuori della normalità. Nel libro spiego che l’anormalità non è migliore o peggiore, non è buona o cattiva”.

Guido Crosetto (Foto Instagram)

Il generale non si pente: “Posso sostenere le mie opinioni davanti a chiunque”

Il generale non fa alcun dietrofront neanche nelle interviste rilasciate al “Quotidiano Nazionale” e a “il Giornale”. “Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico – sentenzia – Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io. Sono una persona che ha fatto scelte diverse, cose e di cui vado fiero. E sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale”. “Il fatto di avere combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media”, afferma. Il libro “lo riscriverei senza alcun problema. Mai avuto paura delle mie opinioni: le posso sostenere davanti a chiunque. Questo non vuol dire che non sia pronto a ricredermi su alcuni aspetti se qualcuno mi fa ricredere. Mi sono battuto in giro per il mondo per il mio Paese e accanto a molti popoli. Ne ho salvati tanti, sono stato al loro fianco. Non ho alcun pregiudizio su alcuna popolazione. Però non mi si venga a dire che siamo tutti uguali perché non lo siamo. Il mondo è bello anche per la sua diversità”. Infine, in merito al giudizio espresso su Paola Egonu, precisa: “È italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi. Se vai in Papua Nuova Guinea e chiedi di fare il ritratto di un italiano non lo disegnano con la pelle nera perché tradizionalmente non siamo neri”. Venerdì 18 agosto, il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze.

Pubblicato il 18/08/2023 13:28

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