Sanremo 2021, il ministro Franceschini dice no al pubblico di figuranti: "Le regole valgono per tutti" - Perizona Magazine

Sanremo 2021, il ministro Franceschini dice no al pubblico di figuranti: “Le regole valgono per tutti”

Daniela Vitello

Sanremo 2021, il ministro Franceschini dice no al pubblico di figuranti: “Le regole valgono per tutti”

| 28/01/2021

Una nuova tegola si abbatte sul 71esimo “Festival di Sanremo”. Tutta colpa del tweet lanciato da Dario Franceschini. Il tema […]

Una nuova tegola si abbatte sul 71esimo “Festival di Sanremo”. Tutta colpa del tweet lanciato da Dario Franceschini. Il tema è “pubblico sì o pubblico no”. Il “no” del ministro di Beni Culturali e Turismo è chiarissimo e pesa come un macigno. “Il Teatro Ariston di #Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro @robersperanza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile”, cinguetta.

“Io sono il primo a sperare che l’andamento dei contagi consenta di riaprire al più presto i teatri con le misure di sicurezza necessarie e sto lavorando per questo. Ma le regole vigenti valgono per tutti, dallo spettacolo più grande al teatro più piccolo”, aggiunge interpellato dall’Ansa.

Dello stesso avviso è il ministro della Salute Roberto Speranza. I discografici gli hanno scritto una lettera per chiedere un protocollo di sicurezza per i cantanti in gara e lui per tutta risposta ha girato la “patata bollente” al Comitato tecnico scientifico. Gli esperti si riuniranno al più presto, anche se sembrano già orientati a non consentire la presenza del pubblico in sala, condizione che Amadeus e Fiorello ritengono invece fondamentale per la realizzazione del Festival. L’escamotage studiato dalla Rai del pubblico di figuranti contrattualizzati (LEGGI QUI) potrebbe dunque non bastare.

Nel corso della presentazione del programma “Il Cantante Mascherato”, il direttore di RaiUno Stefano Coletta ha ribadito che il Festival è un programma televisivo come tutti gli altri, spalmato su cinque serate, e non uno spettacolo teatrale. In questo caso, il teatro Ariston diventerebbe a tutti gli effetti uno studio televisivo. “Facciamo questa operazione pensando al pubblico, rispettando i protocolli, lo stiamo realizzando in grande sicurezza tenendo in considerazione la salute di tutti, che è al primo posto – ha dichiarato – Sanremo è il ‘continuum’ fisiologico di tutto l’intrattenimento che siamo stati capaci di realizzare quest’anno nonostante la pandemia. Il Festival è in linea con tutto quanto Rai 1 ha realizzato quest’anno. Sarà un programma televisivo, seriale ma condensato in cinque serate, fatto all’interno dell’Ariston invece che negli studi di Roma o di Milano, con protocolli di sicurezza utilizzati per tutte le altre trasmissioni”.

I teatri sono chiusi ma la presenza di pubblico è ammessa negli studi televisivi, “in quanto alle trasmissioni televisive non si applica il divieto previsto per gli spettacoli, perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento ‘coreografico’ o comunque strettamente funzionale alla trasmissione”, ferme restando le norme di distanziamento. Lo si legge nelle Faq sul sito di Palazzo Chigi. Alcuni programmi tv, come Amici di Maria De Filippi, si svolgono con il pubblico, nel rispetto delle norme anti contagio.

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