Massimo Giletti e la frecciatina a Fazio: "Io faccio inchieste, lui è ecumenico" - Perizona Magazine

Massimo Giletti e la frecciatina a Fazio: “Io faccio inchieste, lui è ecumenico”

Daniela Vitello

Massimo Giletti e la frecciatina a Fazio: “Io faccio inchieste, lui è ecumenico”

| 12/04/2018

In un’intervista a “Leggo”, Massimo Giletti traccia un piccolo bilancio a sette mesi dal suo addio a “mamma Rai”. Il […]

In un’intervista a “Leggo”, Massimo Giletti traccia un piccolo bilancio a sette mesi dal suo addio a “mamma Rai”. Il giornalista è stato accolto da Urbano Cairo nella grande famiglia di La7.

“Vincere una sfida impossibile come quella di creare un programma che non esisteva è un motivo d’orgoglio – commenta Giletti – anche se una parte di me non dimentica l’amarezza di aver visto un gruppo costretto a cercare lavoro da un’altra parte. Correndo rischi, ma dimostrando che nella vita i rapporti umani sono più importanti del denaro”.

Il conduttore parla del “rivale” Fabio Fazio (“Non è L’Arena” e “Che tempo che fa” si sfidano a distanza la domenica sera) e svela che non gli dispiacerebbe incontrarlo di persona per fare chiarezza su alcuni rumors circolati nei mesi scorsi. “Per esempio quando ho sentito dire che io sono andato via dalla Rai per fare posto a lui. Sinceramente non c’ho mai creduto. Però”, dice.

“Fazio non è mai stato il mio obiettivo, lo dissi dal punto di vista strategico – aggiunge – Il duello non si combatte ad armi impari, basta guardare il budget. Sono trasmissioni diverse. Noi facciamo inchieste, lui invita ospiti. Ognuno ha il suo stile. C’è chi sceglie di essere ecumenico. Io invece mi faccio tanti nemici”.

Un ritorno in viale Mazzini è possibile? “La Rai ce l’ho nel cuore – replica il giornalista – Ma a Cairo devo molto, perché ha creduto in me. Mi ha appoggiato su tutta la linea da vero editore”.

Nelle scorse ore, dopo lo scontro in diretta con Italo Bocchino sul tema di vitalizi, Giletti è stato duramente attaccatto dal critico del quotidiano “La Repubblica” Antonio Dipollina. “Il rancore che Giletti ha accumulato nel tempo, un simpatico leit-motiv della stagione tv, è ormai una tassa obbligata in queste occasioni, potrebbe diventare un vitalizio anche quello, per il telespettatore: magari fa impazzire il web, ovvio”, ha rilevato il giornalista. Dipollina ha anche sottolineato il “piglio rancoroso”, di un “Giletti martire come figura ormai tipica dei nostri schermi” che “in parecchi vorrebbero davvero ormai risparmiarselo”.

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