"Vado avanti per rispetto vostro", Maria De Filippi perde le staffe dopo la frase razzista - Perizona Magazine

“Vado avanti per rispetto vostro”, Maria De Filippi perde le staffe dopo la frase razzista

Daniela Vitello

“Vado avanti per rispetto vostro”, Maria De Filippi perde le staffe dopo la frase razzista

| 04/03/2018

“Questa è la storia di una famiglia”. Maria De Filippi presenta così a “C’è posta per te” la storia di […]

“Questa è la storia di una famiglia”. Maria De Filippi presenta così a “C’è posta per te” la storia di Giuseppe e Carlo, due fratelli abbandonati dal padre Nando che ha smesso di cercarli dopo essersi rifatto una vita e una famiglia con l’amante Luciana. La puntata andata in onda ieri ha radunato davanti al video 5.349.000 spettatori pari al 26.4% di share.

In studio entrano Carlo e Giuseppe accompagnati dai loro rispettivi figli, Giada e Roberto. È Giada a chiamare la trasmissione perchè vuole conoscere il nonno. Carlo non vede il padre da 25 anni. Non sa nemmeno se il figlio del padre, incontrato anni fa, sapesse della sua esistenza. Quando Carlo si presentò davanti alla pasticceria del padre, anni fa, Nando reagì dicendo: “Sono felice di vederti ma avresti dovuto avvisarmi. Adesso non posso perché devo lavorare”. Carlo ci rimase malissimo ma in quel momento fece finta di nulla. Passò qualche mese e il fratello di Carlo ricevette una lettera con dei soldi. Nella lettera c’era scritto: “Non cercatemi più, mi sono rifatto una vita. Cercate di non infastidirmi. Vi dò dei soldi e va bene così”. Da quel momento Carlo e Giuseppe non hanno cercato più il padre. Adesso Nando ha 80 anni. Nando e la ex moglie si sono separati anni fa. La madre di Carlo e Giuseppe lo lasciò quando scoprì che lui l’aveva tradita con la donna con la quale ha poi vissuto e da cui ha avuto dei figli. Anche Giuseppe racconta di aver tentato più volte di rintracciare il padre, invano. L’uomo ha perfino declinato l’invito al suo matrimonio, mandandogli dei soldi. “Peccato, perché noi i soldi non li abbiamo mai cercati. Volevamo solo capire se lui pensa ancora di essere nostro padre o se si è dimenticato completamente di noi”, spiega Carlo.

Nando e Luciana accettano l’invito e fanno il loro ingresso in studio. La prima a parlare è Giada: “Sono la figlia di Carlo, sono tua nipote e tu sei mio nonno. Ho 19 anni, sono iscritta all’università ma un giorno mi piacerebbe studiare all’Accademia militare. Ho una passione per la cucina, in particolare per i dolci, che potrebbe essermi stata tramandata da te. Di te so pochissimo, solo ciò che mi hanno raccontato e mi piacerebbe molto conoscerti. Un nonno per una nipote è sempre un punto di riferimento, un secondo padre, e mi piacerebbe recuperare il tempo perso, passare del tempo con te, conoscerti meglio. Sarei contenta se lo stesso fosse per te”.

Quindi è la volta di Carlo: “Ricordo ancora quando ci siamo incontrati. Quando mi sposai, venni a trovarti per farti una sorpresa. Speravo di farti una cosa gradita. Eri sorpreso e imbarazzato ma avevi un’altra famiglia e non dovevamo più importunarti. Anch’io sono padre e genitore separato, però a differenza tua non ho mai abbandonato le mie figlie. Cerco di seguirle e di stare loro vicino. Nei tuoi confronti ho fatto la mia parte di figlio, spero che tu voglia fare il padre. C’è ancora tempo”.

“Non dico la parola papà da tanto, ce l’ho chiusa nel cuore – interviene Giuseppe – Quando la pronunciano i miei figli, il mio cuore batte all’impazzata. Non sono qui per chiedere o pretendere qualcosa. Ho solo voglia di rivederti e farti conoscere mio figlio. La mia infanzia senza di te l’ho superata grazie ai genitori di mamma ma la sera pensavo spesso a te. Ricordo la mia felicità quando ti venivo a trovare? Mi spiace per quella volta che ti trattai male in ospedale, ma ero piccolo. Adesso ti chiediamo solo di stare un po’ insieme e basta”.

L’ultimo a parlare è Roberto: “Ho 26 anni, sono il figlio di Giuseppe e quindi tuo nipote. I miei genitori mi hanno trasmesso il concetto di famiglia. Mio padre è il mio migliore amico. Ridiamo, scherziamo e abbiamo quasi le stesse passioni. È il mio punto di riferimento. Convivo con la mia ragazza, a breve mi sposerò e sarei molto contento se partecipassi al mio matrimonio”.

Carlo si rivolge a Luciana: “A noi dispiace che nostro padre ci abbia chiesto di non importunarvi e di lasciarvi vivere la vostra vita. Noi come vede abbiamo le nostre storie e i nostri redditi. Vorremmo solo cercare di capire se nostro padre è ancora nostro padre. Vorremmo capire se sono state scelte sue o dettate dalle esigenze di altri”.

Nando chiede che a replicare sia la moglie. “Come mai si sono decisi adesso?”, chiede Luciana. “È stata Giada a chiamare noi e Carlo e Giuseppe si sono uniti – spiega la conduttrice – Non sono più venuti a cercare tuo marito perché loro ricevettero una lettera in cui tu gli avresti chiesto di non dargli più fastidio”. Nando nega: “Non l’ho mai scritta questa lettera. La loro madre portò via tutto dalla nostra casa, perché voleva che io me ne andassi. Mandava solo i bambini a chiedere soldi davanti al negozio ma io non ne avevo”.

“E’ mai possibile che in 25 anni tu non abbia mai pensato ai tuoi figli?”, si interroga la De Filippi. “Ho altro a cui pensare e un negozio da portare avanti – replica Nando -Dovevano essere loro a interessarsi a me, non il contrario”. Giada piange e la conduttrice, sempre più incredula, insiste: “Non ci credo che sei così, che non hai mai pensato ai tuoi figli”. “Un pensiero, così…Mi fa piacere vederli, certo. Mica sono dei negri”, sentenzia Nando lasciandosi scappare una frase razzista. La conduttrice si trattiene a malapena e rivolgendosi a Carlo dice: “Vado avanti per rispetto vostro, vorrei chiarirlo”.

Nando e Luciana aprono la busta. Maria De Filippi abbraccia tutti tranne Nando e stringendo la mano a Carlo chiosa: “In bocca al lupo, ne avrete bisogno”. Il sorriso amaro di Carlo la dice lunga.

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